giovedì 1 febbraio 2007

Cortile

Le milonghe hanno sempre questo gusto massonico del ritrovo per pochi eletti, ma quando il locale è situato nel retro di un’enoteca al di la di una pesante tenda di panno, la sensazione è quella di ritrovarsi segretamente al di fuori della legalità. Perbacco! La musica si ferma e... controllo dei vigili urbani. Possibile che con tutti i problemi di legalità che ha una grossa città come Bologna le forze dell’ordine abbiano anche il tempo di controllare un retrobottega dove si trovano a ballare, senza arrecare disturbo a chicchessia, al lunedì sera quattro gatti? Ma perlustrate piuttosto la prima periferia urbana dove ogni notte centinaia di esseri umani vengono sfruttati e lesi nella loro dignità di persone per soddisfare il mercato del sesso, sono sotto gli occhi di tutti ogni volta che si percorre la via Emilia! Una lunga pausa durante la quale, chi si beve un bicchiere di vino, chi esce a fumare una sigaretta, chi, rassegnato, si dilegua tra le stradine del centro. Vada per il bicchiere di vino sul soppalco, un momento di tranquillità, quattro chiacchiere per conoscersi a parole, al di là dell’abbraccio tanghero, piacevole, non c’è che dire. Ma una melodia famigliare arriva flebile dalla sala al piano di sotto, è ripresa la milonga, ma è già tardi, cambiamoci le scarpe e godiamoci l’ultima bellissima tanda, italiana s’intende, caratteristica di Sandro 051. Dove siamo? Indovinate. Si dice il peccato, non il peccatore...

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