giovedì 1 marzo 2007

Uomo e donna nel tango

Per caso ho trovato su internet un sito interessante, con articoli sul tango scritti da persone di provenienze professionali diverse.. Il risultato è veramente curioso. Leggete un pò qui..

Tango argentino: un gioco di ruoli
di Maria Rosaria Savoia
Nel tango argentino, più che negli altri balli, l'uomo "conduce" e la donna segue.L'uomo ha quindi il controllo della situazione e ciò, per una femminista come me convinta, ahimè, da molto tempo, potrebbe creare conflitti interiori. E all'inizio me ne ha creati, ciò nonostante l'attrazione verso questo ballo è stata più forte: mi ha incuriosito e per non so quale meccanismo psicologico mi sono ritrovata a provare un'intensa eccitazione nel rimanere in completa assenza di volontà.Forse perché è così rilassante "affidarsi" almeno per la durata di un ballo a qualcuno che conduce e sa quel che vuole. Niente braccio di ferro con l'eterno antagonista, niente lotta per i diritti femminili, niente "il corpo è mio e lo gestisco io", niente di niente; che non è resa perché la mente è vigile e, sebbene pronta a eseguire, la donna sa prendersi spazi personali.Forse è la memoria genetica delle donne che mi hanno preceduto, della nonna materna emigrata in Argentina all'inizio del secolo, del suo essere donna coraggiosa e intraprendente accanto al suo uomo che decideva le sorti della sua famiglia, ma che suggellava la sua decisione solo dopo averle chiesto :"Che ne pensi, Catarì?"E' questo il tango per me, l'incontro di due persone con ruoli diversi verso un'unica meta: l'uno che decide, dirige, tesse il canovaccio, l'altra che comprende la volontà, permette la direzione, la asseconda, contribuisce con il proprio estro all'esecuzione.Tutto ciò è possibile se la comunicazione del corpo è chiara e forte: il successo del ballo è proporzionato all'abilità dell'uomo di comunicare con il linguaggio del corpo ciò che vuole e all'abilità della donna di comprenderlo nel sottile gioco della seduzione.Chi frequenta le milonghe si accorge della varietà dei modi di condurre; Borges sosteneva che il tango è un modo di camminare, voleva dire che è il riflesso della personalità di ciascuno? Penso di sì. A noi donne si offre una varietà di scelta in un continuo che va dalla sfida all'intesa. Ce n'è da soddisfare tutti i gusti. Il cavaliere ideale per me? Chi invita con galanteria perché non dimentica che la dama è una donna, chi inizia a ballare studiando le abilità e la personalità di chi ha tra le braccia, adeguando il suo approccio. Chi, se la donna "ci sta" (nel senso del ballo, come diceva un amico romano), osa forme e figure in uno splendido fraseggio corporeo. Fraseggio che non è un soliloquio ma un discorso a due ( e si può dire quel che si vuole…), è ovvio che chi ha più idee in testa ha più cose da dire., mai il movimento fine a se stesso: il ballo non è un esercizio ginnico, il ballerino ideale non è quello che sa fare cento figure, ma chi con poche ti comunica qualcosa. Alla fine di questa intensa "chiacchierata" fatta al ritmo di una musica meravigliosa che suggerisce e impone le frasi da dire, il cavaliere ideale accompagna la donna al tavolo magari, perché no?, con un baciamano e …tutto finisce lì
.

Da http://www.essereuomo.it

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Volevo farvi invidia: si sono liberati due posti a teatro a scandiano e stasera vado a vedere lo spettacolo! Vi farò sapere.

Anonimo ha detto...

Ci racconti come è andata?
Ti invidiamo molto!

Anonimo ha detto...

Nel tango moderno, da quel che sento e vedo in giro, il contatto tra uomo e donna si riduce, la donna trova propri spazi un tempo inaspettati, l'uomo marca col movimento del corpo e non più con le braccia e con l'appoggio sul petto....

Anonimo ha detto...

E'questo gioco di ruoli che mi piace e mi affascina del tango...ho 30 anni e il "lascirsi condurre" percependo ed intuendo ciò che vuole l'uomo, la sua guida...è,è stata in generale un'esperienza inedita per me sino al momento in cui mi sono avvicinata a questo ballo...è un tipo di incontro uomo-donna che in questa società è talmente raro...e consiglierei a tutte le donne della mia generazione di provare...inizierà a radicarsi sempre più un concetto di femminilità che non conosciamo...