venerdì 29 giugno 2007

Traduzione parte 1. Tango e Censura

è fatta senza dizionario e col poco che ricordo di spagnolo, perdonate le imprecisioni.

Ti ricordo nella mia tristezza// e alla fine vedo che sei stata/ nella mia esistenza /rischiosa, più di una buona moglie... (Testo di Mano a mano modificato dalla censura).


La censura (soprattutto quella esercitata dal potere) è un riflesso della paura. L'apparire di musiche popolari provocarono timori nelle classi dominanti che sospettavano (spesso con ragione) che dietro la novità si nascondesse la possibilità di rimostranze e la perdita di certi privilegi. Così l'avanzare del tango implicava l'avanzare di una classe sociale che prendeva coscienza dei propri diritti. Portiamo come esempio quello che diceva lo scrittore Ezequiel Martinez Estrada: "Nella formazione delle parole ‘spurie’ c'è un che di ignoranza e negligenza, ma molta ‘intenzione ribelle’, queste parole automaticamente prendono il posto di altre, e si propagano con estrema facilità sotto forma di riscossa anonima".E così come si proibì il tango, arrivò il momento per porre al tango, ormai installato nella società, un altro tipo di freno: la censura ai testi. In una crociata in nome della purezza della lingua si proibirono tanghi, si eliminò il cantato e qualunque tipo di riferimento alla droga e all'alcol e all'uso del lunfardo. Tutti sanno che questa censura cominciò ufficialmente nel 1943 con la dittatura del Genarale Pedro Pablo Ramirez, eppure si collocano anteriormente una serie di manifestazioni, ad esempio, contro il lunfardo: “(scrive Miguel Canè nel 1902) Il giorno che la educazione primaria sarà realmente obbligatoria, il giorno che avremo scuole sufficienti per educare migliaia di bambini che vaganoper le strade della nostra capitale il lunfardo, il cocoliche e altri idiomi nazionali moriranno per mancanza di ‘pratica’". Molti che tra di noi al giorno d’oggi accettano il lunfardo a quei tempi lo avrebbero probabilmete criticato. E’ facile difendere oggi quello che in un altro momento storico è stato nuovo. Un semplice esempio: nessuno attaccherebbe oggi gli impressionisti, eppure intere società li defenestrarono al suo tempo.Torniamo alla decade del 1940. In questi anni accadde qualcosa che forse ancora non è stato discusso in profondità: l'avanzata del fascismo e del nazismo era, per lo meno nell’ambiente politico e tra diversi gruppi sociali, molto ben accolta dall'Argentina (ricordiamo la sua neutralità nella Seconda Guerra Mondiale). E’ in questo ambiente ideologico che matura la censura radiofonica. Tutto quello che doveva essere trasmesso doveva prima ottenere il permesso corrispondente.Le radio dipendevano dalla Direzione Generale delle Poste attraverso un ufficio specifico di Radiocomunicazioni. Eppure tutto cominciò poco prima.Ramon Castillo assunse la presidenza argentina nel 1942 e fu destituito Ramirez il 4 giugno 1943. Con Castillo già si intravedeva la punta di questo iceberg. Porto due esempi: El tango de barro (Piana-Manzi) fu edito dalla casa editrice Julio Korn il 9 aprile 43 e la copertina non registra la famosa frase di approvazione delle Radiocomunicazioni per la sua libera diffusione. Il tango non poteva essere trasmesso per la presenza nei suoi versi della parola ‘pucho’. E quello che i censori di turno avevano interpretato come un vocabolodei bassi fondi altro non era che un modesto termine 'quechua'.Altro caso quello di Tal vez serà mi alcohol (Manzi-Demare), sempre edito da Julio Korn il 27 maggio 43 (sette giorni prima del golpe militare del 4 giugno), modificata con il titolo Tal vez serà mi voz. In questo caso la partitura portava impressa la dicitura: "Approvato dalle Radiocomunicazioni per la sua libera diffusione". La censura esisteva eccome, ancora prima di Ramirez.Una volta istallatosi Ramirez al potere comincia il divieto radiofonico del lunfardo. Una proibizione che non pare sia passata attraverso un decreto. Qualcuno parla di ordini trasmessi oralmente chepartirono dai Responsabili delle Radiocomunicazioni. Non sappiamo chi diede l'ordine, ma sappiamo che qualcuno prese molto seriamente l'incarico di censore. Da una comunicazione, la n.1377 dell'Accademia Portena del Lunfardo del 30 giugno 1996, inviata da Leopoldo Diaz Velez si legge che Vicente Crisera, ex cantante di tango che (ironia della sorte) lavorava per le Radiocomunicazioni gli rifiutò un tango (Club de barrio) già pubblicato da Fermata perchè si faceva riferimento al mitico locale Hansen, considerato all'epoca un postribolo. In questo ambiente e con gli stessi criteri si installò la censura radio per il tango. Bisogna essere ingenui per non capire che dietro questi signori, più papisti del papa, sta la mano occulta di autori intellettuali, che si erigono a salvatori della morale dei buoni costumi e, al fine, della patria. E che sono molti i danni che se ne possono subire. Cercando i responsabili possiamo partire dalla figura dello scrittore Gustavo Martinez Zuviria (Hugo Wast) che essendo primo ministro dell’Educazione sotto Castello creò una commissione presidiata da Monsignor Gustavo Franceschi incaricata di salvaguardare la purezza dell’idioma. Questa commissione si pronunciò contro i tanghi proibendo, come già accennato, il cantato, l’uso di termini lunfardi e riferimenti a droga e alcol. Fatto che obbligò molti autori a modificare i propri testi affinché potessero essere diffusi. Tra gli altri personaggi, scrittori e intellettuali: Leopoldo Lugones, Enrico Larreta (convinto che il tango risvegliasse idea disgustose) e Carlos Ibarguren che già avevano condannato cortes e quebradas. Ecco un testo di Ernesto Sabato: “Ibarguren afferma che il tango non è argentino, che è un semplice prodotto ibrido della periferia portena. Questa affermazione non definisce correttamente il tango, ma ben delinea Carlos Ibarguren. Quando sostiene che il tango non è argentino ma un mero prodotto frutto di ‘meticciato’ sta dicendo qualcosa di vero ma sta deformando il resto per la (giustificata) causa che lo perturba. Perché se è certo che il tango è un prodotto ibrido è pur falso che non sia argentino; giacchè, purtroppo, non ci sono popoli platonicamente puri, e l’Argentina di oggi è il risultato di diverse invasioni, a cominciare da quella che portò la stessa famiglia di Ibarguren, alla quale, senza dubbio, i Calfulcurà devono guardare come a un intrusa, e le cui opinioni devono considerarsi alla pari di quelle di un pampeano improvvisato”.Per quanto riguarda Lugones ricordiamo il suo appoggio al golpe militare del 6 settembre del 30 che fece cadere Hipolito Irigoyen e che diede inizio alla parte peggiore della storia argentina; e la sua definizione di tango su ‘l’ora della spada’: ‘questo serpente da lupanare’.

Tango e Censura

Posto un interessante articolo di Carlos Hugo Burgstaller... per ora in spagnolo... ma datemi il tempo di tradurlo... se il mio capo non rientra per fine mattinata ve lo posto in italiano :-)

La Censura en el Tango

Te recuerdo en mi tristeza // y al final veo que has sido / en mi existencia / azarosa, más que una buena mujer... (Letra de Mano a mano modificada a causa de la censura)

La censura (sobre todo la ejercida desde el poder) es un reflejo del miedo. Las apariciones de las músicas populares provocaron temor en las clases dominantes pues sospechaban (y a veces con razón) que detrás de la novedad se escondía la posibilidad del reclamo, de la pérdida de los privilegios. Así el avance del tango implicaba el avance de una clase social que comprendía que también tenía derechos.
Como ejemplo de esto recordemos lo que decía el escritor Ezequiel Martínez Estrada: “En la formación de las palabras espurias hay algo de ignorancia y de pereza, pero hay mucho más de intención rebelde, esas palabras victimarias de otras que automáticamente se sepultan debajo, se propagan con facilidad aún en los círculos superiores porque llegan como un hálito de la venganza anónima.”
Y así como se prohibió el tango llegó un momento en el cual, estando este instalado en la sociedad, había que ponerle otro tipo de freno. Entonces se arremetió contra las letras. En una cruzada en pro de la pureza del idioma se prohibieron tangos, se eliminó el voceo, cualquier referencia a la droga y al alcohol y, por supuesto, al uso del lunfardo.
Es sabido por todos que esta censura apareció, de alguna manera oficialmente, en 1943 con el gobierno (la dictadura) del General Pedro Pablo Ramírez. Sin embargo mucho antes habían aparecido manifestaciones, en este caso, contra el lunfardo:
Escribía Miguel Cané en 1902: “El día que la educación primaria sea realmente obligatoria entre nosotros, el día que tengamos escuelas suficientes para educar a los millares de niños que vagan de sol a sol en los mil oficios callejeros de nuestra capital, el ?lunfardo’, el ?cocoliche’ y otros ?idiomas nacionales’ perecerán por falta de cultivo”.
Pienso que hoy muchos de los que aceptamos el lunfardo posiblemente en aquellos tiempos lo hubiéramos criticado también. Porque es fácil defender hoy lo que en algún momento fue nuevo. Pensemos en otro ejemplo: nadie critica o ataca hoy a los impresionistas, sin embargo sociedades enteras los defenestraron en su momento.
Pero volvamos a la década de 1940. En esos años sucedía algo que aún no hemos discutido, quizás, en profundidad: el avance de Nazismo y el Fascismo era, por lo menos en los ámbitos gubernamentales y algunos grupos sociales, muy bien recibido en la Argentina. Recordemos la neutralidad Argentina en la Segunda Guerra Mundial.
En ese ambiente ideológico aparece la censura radiofónica. Es decir que todo lo que se debía emitir por radio antes tenía que obtener el permiso correspondiente.
Ahora todos coincidimos que fue durante la dictadura de Ramírez que se aplicó la censura. Las radios dependían de la Dirección General de Correos a través de una oficina llamada Radiocomunicaciones. Pero, como dije, todo empezó un poco antes.
Ramón Castillo asumió la presidencia argentina en 1942 y fue derrocado por Ramírez el 4 de junio de 1943. Con Castillo ya asomaba la punta de ese iceberg. Le doy dos ejemplos.
El tango De barro (Piana – Manzi) fue editado por la editorial Julio Korn el 9 de abril de 1943 y la portada no registra la famosa frase de aprobación de Radiocomunicaciones para su libre difusión. Sin embargo el tango no pudo ser emitido por radio porque en sus versos se incluía la palabra “pucho”. Y lo que los censores de turno interpretaban como un vocablo del bajo fondo no era ni es, más que un modesto e inofensivo término Quechua.
Otro caso es el de Tal vez será mi alcohol (Manzi-Demare) que también fue editada por Julio Korn el 27 de mayo de 1943 (siete días antes del golpe militar del 4 de junio), pero que llevaba el título de Tal vez será mi voz. En este caso la partitura llevaba impresa la leyenda: “Aprobado por Radiocomunicaciones para su libre difusión”. Es decir que la censura ya existía antes de Ramírez.
Una vez instalado Ramírez en el poder comienza la veda radiofónica del lunfardo. Ahora esa prohibición ¿se hizo a través de un decreto? Pues no hay documento que lo pruebe. Algunos memoriosos dicen que sí aunque lo más seguro es que haya sido una orden oral que partió de los responsables de Radiocomunicaciones quienes eran, como dijimos, los encargados de autorizar o no la emisión de los tangos. No sabemos quien dio la orden, pero sabemos de alguien que se tomaba muy en serio el trabajo de censurar. Esto surge de una comunicación, la N·1377 de la Academia Porteña de Lunfardo del 30 de junio de 1996 enviada por Leopoldo Díaz Vélez. En ella se relata que Vicente Crisera, un ex cantor de tango (que ironía) trabajaba en Radiocomunicaciones y rechazó un tango de Leopoldo Díaz Vélez (Club de barrio) que ya había sido editada por Fermata porque en ella se hacía referencia al mítico Hansen y tal local se lo consideraba un prostíbulo.
En este ambiente y con semejantes criterios se instaló la censura radial para el tango.
Pero como sabemos, porque ingenuos no somos, siempre está detrás de estos señores, más papistas que el papa, la mano oculta, los autores intelectuales, los que se erigen como salvadores de la moral, las buenas costumbres y, en el fondo, de la patria. Y por ellos hemos padecido mucho.
A la hora de buscar a esos responsables podemos partir de la figura del escritor Gustavo Martínez Zuviría (Hugo Wast) quien siendo Ministro de Educación de Ramón Castillo creó una comisión presidida por Monseñor Gustavo Franceschi encargada de salvaguardar la pureza del idioma. Esta comisión arremetió contra los tangos prohibiendo, como ya señalé, el voceo, el uso de términos lunfardos, referencias al alcohol y a las drogas. Lo que obligó, en muchos casos, a que los letristas modificaran sus tangos para que pudieran ser difundidos.
Otros personajes, como aquellos intelectuales y escritores, Leopoldo Lugones, Enrique Larreta (sostenía que el tango despierta ideas desagradables) y Carlos Ibarguren ya habían condenado los cortes y las quebradas.
Y me parece bueno recordar las ideas de uno de ellos para entender su forma de pensar y el porqué de sus críticas y prohibiciones.
Tomo un texto de Ernesto Sábato sobre el tema dónde habla de Ibarguren: “Carlos Ibarguren afirma que el tango no es argentino, que es simplemente un producto híbrido del arrabal porteño. Esta afirmación no define correctamente al tango, pero lo define bien a Carlos Ibarguren... Cuando Ibarguren sostiene que el tango no es argentino y sí un mero producto del mestizaje está diciendo una considerable parte de la verdad, pero está deformando el resto por la (justificada) pasión que lo perturba. Porque si es cierto que el tango es un producto del hibridaje, es falso que no sea argentino; ya que, para mal, no hay pueblos platónicamente puros, y la Argentina de hoy es el resultado de sucesivas invasiones, empezando por la que llevó a cabo la familia de Carlos Ibarguren, a quien, qué duda cabe, los Calfulcurá deben mirar como a un intruso, y cuyas opiniones deben considerar como típicas de un pampeano improvisado”.
En el caso de Lugones recordemos su famosa frase sobre “la hora de la espada” y su apoyo al golpe militar del 6 de septiembre de 1930 que derrocó a Hipólito Irigoyen y dio co mienzo a la peor parte de la historia Argentina. Recordemos también que Lugones dijo del tango “Ese reptil de luapanar”.
Hemos citado también a Monseñor Gustavo Franceschi, quien fuera director del semanario católico “Criterio”, y de él es bueno refrescar algunas opiniones. Quizás la que mejor lo define es un comentario que escribió en la revista “Máscara” en 1936 a causa de la llegada del cadáver de Carlos Gardel a la Argentina: “(Gardel) empleó toda su inteligencia, que jamás había sido cultivada, que era perseverante pero corrompida, para mejorar sus medios de expresión. No concebía cosa más alta que la que hizo. Nadie ha de recriminarle su escasez de valores perennes; pero es insultar a la Argentina el presentarlo como símbolo acabado de su ideal artístico. Todo ello preparó la serie de espectáculos que tuvieron lugar con motivo de su sepelio, y que constituyeron una página bochornosa en la historia porteña. Eran de ver los alrededores del Luna Park, a las diez de la noche. Gandules de pañuelito al cuello dirigiendo piropos apestosos a las mujeres; féminas que se habían embadurnado la cara con harina y los labios con almagre; compadres de cintura quebrada y sonrisa “ca chadora”; buenas madres, persuadidas de la grandeza del héroe, que llevaban –pude comprobarlo por fotografías- a sus hijos a besar el ataúd. Y, según se me afirmó, diversas individuas llenas de compunción pretenden ocupar lugares especiales porque fueron “ami gas”, “compañeras” de Gardel, a quien convierten de este modo en tenorio de conventillo, en pachá de arrabal (...). No se olvide que el amoralismo simbolizado por un Gardel cualquiera, es anarquía en el sentido más estricto de la palabra. Téngase en cuenta que el desprecio al trabajo normal, al hogar honesto, a la vida pura; el himno a la mujer perdida, al juego, a la borrachera, a la pereza, a la puñalada, es destrucción del edificio social entero”.
Sin embargo José Gobello en su “Breve historia crítica del tango” comenta que Monseñor Franceschi fue capellán de la Penitenciaría Nacional y que habría compilado un vocabulario lunfardo que estaría perdido. Y agrega Gobello: “Sospecho que Franceschi no condenaba las palabras sino las historias que con ellas se narraban... Luego, los funcionarios de segunda andana, que tienen el celo de los ignorantes, aplicaron la censura con su criterio de hormiga y convirtieron el planteo ético de Franceschi en una cuestión lexicológica.”
De todas maneras la censura se aplicó y muchos tangos o fueron directamente prohibidos en las radios o hubo que modificarles las letras.
Tangos como Mano a mano, Mala junta, Boedo, Mi dolor y Los Mareados, por citar algunos, tuvieron que modificar sus letras con, por supuesto, muy inferiores resultados poéticos.
El caso de Cambalache quizás sea el ejemplo más claro de todo lo que fue la censura y de ese temor y recelo del que hablaba al comienzo ya que fue prohibido por todas las dictaduras que gobernaron a la Argentina desde 1943.
Esta historia de la censura (en el caso de los tangos) terminó con el gobierno de Juan Domingo Perón. Poetas y músicos solicitaron una entrevista con Perón. La audiencia fue concedida para el 25 de marzo de 1949. Homero Manzi encabezaba la delegación integrada entre otros por Francisco Canaro, Anibal Troilo, José Razzano, Charlo, Enrique Cadícamo, Alberto Vaccarezza y Lito Bayardo.
La reunión fue rápida e informal. Perón los recibió y luego de los saludos se dirigió a Vaccarezza y le preguntó: “Cómo está Don Alberto? ¿Es cierto que lo ?afanaron’ en el ?bondi’? Estas palabras de Perón eran la respuesta a los reclamos de los tangueros y la prohibición fue levantada sin necesidad de leyes ni decretos.
Hay una historia que cuenta que Enrique Cadícamo no era hombre de soportar presiones. Cuando fue llamado por un funcionario que le comentó los “inconvenientes” que había con su letra de Los Mareados Cadícamo se sentó frente a una máquina de escribir y de ella salieron unas estrofas que puso a consideración del censor. “¿Así le gusta?” interrogó el poeta a lo que el funcionario contestó: “Esto está mejor”. Inmediatamente Cadícamo rompió en pedazos lo que acabada de escribir y le contestó: “Pues sepa que esto es una porquería”.
Sin embargo hay otra historia similar en la que el protagonista es Homero Expósito. “Percal” alcanzó a ser un gran éxito cuando la censura prohibió su difusión por radio. Domingo Federico y Homero Expósito se presentaron en la oficina de Radiocuminicaciones para averiguar por qué habían prohibido su tango. El funcionario les dio la siguiente explicación: “Porque no tiene una métrica poética: primero una palabra, debajo tres... eso no es literario”. Homero contesta: “Señor, yo escribo sobre la melodía. ¿Cuántas palabras quiere que ponga sobre dos notas?” El funcionario no se movió de su postura y continuó: “Pero además está el problema del tema, el sentido de la obra: eso de Tu casa ya no está..., eso de tenías quince abriles”. Entonces Homero pidió una máquina de escribir y comenzó a escribir: “Vestida de percal/eres bonita igual/Llevabas dulce y rosa/tu percal de mariposa”. Lo terminó y lo leyó en voz alta. El funcionario dijo que ahora sí tenía sentido. Y Homero, mientras rompía el papel que había escrito, le dijo: “Esto es una porquería”.
Si las historias son reales o no poco importa, lo que hay que rescatar es que esa es la actitud que se debe tener frente a la censura. Porque esa condena que suelen ejercer los que se consideran dueños de la verdad siempre a perjudicado a cualquier manifestación artística, y es nuestro compromiso evitar que eso no vuelva a ocurrir.

lunedì 25 giugno 2007

Bisogna aver voglia di rischiare per ballare Piazzolla...

Qualche sera fa sento in milonga l'ennesimo commento 'ma Piazzola è imballabile!!!'. Sulle prime mi sono stizzita (io Piazzolla lo difenderò devotamente fino alla fine dei miei giorni), poi mi è tornato in mente un articolo di Tangomagazine che recita così:

"Scortatemi pure alla gogna dei puristi che ritengono che Piazzolla non sia ballabile. E fatemi stare ai ceppi. Tra coloro che non fanno parte dell'Accademia della Crusca del Tango. A mio modesto parere, tutta la musica è ballabile. Il problema è capire come ballarla. Per ballare Piazzolla bisogna aver letto molta poesia di Borges, bisogna aver dormito coi suoi animali fantastici e aver sognato di volare sul mondo coi suoi occhi. Bisogna aver pianto sui film in bianco e nero degli anni 50. Bisogna essersi invaghiti di uno stormo armonico di tutù sulle punte; bisogna aver comprato il libretto di un opera lirica e speso più di quanto ci si poteva permettere per il biglietto della prima. Bisogna aver ascoltato i concerti delle grandi orchestre dagli spalti di un'arena all'aperto. Bisogna aver respirato l'eco del jazz nei locali accalappiati dai centri storici e l'odore del blues fumoso delle periferie cittadine. Bisogna aver capito il blu del crepuscolo, lo spleen dei poeti maledetti, i colori delle vocali di Rimbaud. Bisogna aver scelto di vivere con passione e senza rete. Bisogna aver giocato tutto insomma, confessando il nostro amore a una persona che non ci amerà mai. Bisogna aver voglia di rischiare per ballare Piazzolla..."

(impugna la penna Monica Nucera Mantelli)

Esteban e Claudia... in attesa dello spettacolo in Pilotta







Gustavo e Jessica Hornos

Tango alla Gelateria

Penso che anche questa estate il must del martedì di tango sarà..alla Gelateria di Ponte Ronca,alla periferia di Bologna. I numeri li ha tutti..è una milonga ormai collaudata da anni,non si paga ingresso..è all'aperto..la pista rotonda non è molto grande ma bisogna accontentarsi,si balla bene..quando non mettono troppo borotalco..i prezzi della gelateria sono molto onesti..è anche facile da trovare,uscendo dal casello di Casalecchio. La voglia di arrivare presto mi fa un pò accellerare ed alle 22:40 siamo già lì a cercarci una sedia.Rispetto al martedì della scorsa settimana,il tempo allora era incerto..fa molto più caldo..la gente sarà almeno 4 volte di più. Non sono tutti tangheri,c'è anche chi mentre gusta un gelato o una bibita dà uno sguardo alla pista..incuriosita e magari meravigliata da quelle melodie melanconiche che però emozionano fin nel profondo.. C'è Vassily a metter musica...è una sicurezza,ed anche stavolta non ha smentito la sua fama.
Sono venuto con Paola..è la mia Paola preferita,è un mese che non balliamo più assieme..le nostre strade si sono divise,ma stasera..si incrociano.. Quanto mi piace il suo abbraccio..molto ravvicinato...la sua mano sul mio collo. Bei tanghi e vals ancora più belli..... L'altro martedì avevo ballato quasi esclusivamente con Roberta,stavolta con lei solo 2 tande,tango e milonga.Grande è sempre il desiderio di un abbraccio....speciale...ma è solo piacere del ballo..e basta. Con Mirella,un'amica bolognese con cui solitamente ballo poco,una bella tanda di tango.. Anche con Loredana c'è un rapporto di tango molto discontinuo,l'ultima volta penso sia stato in gennaio,comunque..nonostante la sua corporatura più..robusta della mia..mi ci trovo bene. Con chi invece mi trovo benissimo è Flora,che riesco ad invitarla mentre sta fumando,ma non me ne ero accorto.L'importante è che ha passato la sigaretta ad Alessandra e si è alzata.. E' stato solo per una tanda ma è stata bellissima.. Ho ritrovato le care Marcella e MariaPia..è il momento del vals,anche MariaPia non vuole perdere il piacere di bei giri e così è con lei che mi butto in pista.. Finiscono velocemente..c'è tempo anche per qualche bel tango! Vedo la Robby seduta..riesco a finire la tanda con lei e poi si aspettano le milonghe!Lei è una delle mie reggiane preferite...!! Il ritorno alla sedia per bere è l'occasione per riballare con Paola.. ..tango e ancora vals sempre molto belli..per stasera con lei niente milonghe. Impossibile invitare Alessandra,non riesce a sedersi che già uno la invita... Intravedo Annalisa vicino al bar,un bacio e naturalmente..un invito!Il tempo di cambiarsi le scarpe e ci infiliamo nell'onda Pugliese..A Evaristo Carriego è uno dei miei preferiti..ballato con una ballerina come lei è molto più di una semplice soddisfazione...è una grandissima soddisfazione! Incrocio la Francesca Yoga che forse si stava preparando ad andarsene...non posso permetterlo e così con lei alcuni degli ultimi bei tanghi della mia serata. Vassily annuncia l'ultima tanda...non ho ancora ballato con Alessandra,la Francesca capisce e mi lascia andare ad invitarla.Direi che non potevo chiudere meglio questa serata così calda...col caldo abbraccio di una delle mie ballerine preferite,ma con lei si sopporta tutto anche se ormai,data l'ora, la temperatura è meglio sopportabile.Vedere il suo bel sorriso..alla fine... è il ringraziamento più appagante. Questi tanghi..diciamo che sono stati un anticipo di quelli che spero di poter riuscire a fare con lei il prossimo sabato alla milonga dell'Impruneta,a Firenze... Il tango greco..naturalmente..è la fine della serata.Non l'ho ballato,ormai sono già con la testa al ritorno e alle poche ore di dormire che mi farò prima che la sveglia suoni alle 7:15. Si doveva finire alle 2,si è sforato un pò..ma ormai qualche minuto in più o in meno non cambia la situazione. L'uscita a Reggiolo è sgombra,il festival della birra è finito...non c'è nessuno in giro ma non posso volare e così è alle 3:50 che finalmente entro in casa... Ma i tangheri saranno tutti così fuori di testa? Speriamo di no...

buon tango a tutti
Vincenzo

lunedì 18 giugno 2007

Le "ciucie" a San Lazzaro

Venerdì scorso non ce l'avevo fatta ad organizzarmi ma stavolta sono partito per Roma un pò prima,un pò prima ho finito e così alle 19:30 sono già davanti alla stazione di Bologna per cercare un posteggio per il furgone. Posso fare una doccia da Barbara..e dopo una buona pizza con Nico alle 22:40 siamo già alla Sala Arci Paradiso,a S.Lazzaro di Savena,appena fuori Bologna. El Popul ha organizzato una festa di beneficenza,sempre per Mateando,un progetto che aiuta bambini bisognosi in Argentina. Ci sarà da ballare fino alle 5..dovrebbero esserci 5 musicalisadores a rotazione ..alla fine ha fatto tutto lui e..il suo computer.La selezione non è stata un gran chè,l'inizio..da flebo,dopo si è rifatto.Alcuni si sono lamentati,altri hanno molto apprezzato..il giusto per me sta nel mezzo. Quando siamo arrivati non c'era ancora molta gente..ci sono in contemporanea altre 2 milonghe a Bologna,ma alla fine si è arrivati comunque a 300 biglietti staccati.
Il mio primo invito è per Roberta,appena entrata.Il piacere del suo abbraccio forse va al di là del tango,ma non devo pensarci,dobbiamo solo ballare.Nel corso di tutta la serata avremo modo di ballare tango.. vals.. milonga e pure una salsa. Mi dice che la sto viziando troppo..non riesce più a ballare con i suoi soliti ballerini. A parte la battuta c'è un fondo di assoluta verità..quando ti abitui a ballare con ballerine molto brave,con quelle meno brave fai un pò fatica a divertirti.. Prima di poter ballare con la cara MariaPia ho dovuto aspettare una tanda decente,Andrea era ancora nella fase flebo.Ci ha svegliato dal torpore con una bella tanda di vals che abbiamo naturalmente fatto. Il motivo principale per cui ero lì? Perchè sarebbero venute... le "ciucie" al completo e le nostre fiorentine preferite. Sono ancora in viaggio..arriveranno..ma intanto altre ballerine valide da invitare..non riesco a vederle.................... Finalmente una c'è!Incontro il sorriso della Francesca Yoga!Penso abbia fatto con me i suoi primi tanghi..ed anche i secondi! Intravedo Anastasia mentre ballo con lei,le amiche pisane sono arrivate! Non sono in 5 ma in 6!Oltre a Lara, Anastasia, Chiara, Romina e Rossella c'è anche Paula, un'amica spagnola di Chiara.. Andrea attacca con un pezzo dei Tanghetto,si può ballarlo anche a milonga... Anastasia è già lì,pronta..col suo abbraccio perfetto alla mia staturaE' stupendo ballare con lei,non si può dire altro,anzi si ma non finirei più. La pista è piena,si fa fatica ad andare avanti ma con lei mi diverto troppo a comandarle volei e così sciabolate davanti,dietro,di fianco..lo so che non si dovrebbe farli,ma siamo piccoli e non abbiamo toccato nessuno!! Ora che ci penso mentre ballavo con lei non avevo nessuna esitazione..sicuro che tutto sarebbe stato perfetto...ero forse in trance? E' stata solo una tanda in tutta la serata ma..indimenticabile.. Anche ballare con la ciucina Chiara è sempre indimenticabile.Era dalla festa a Villa Margherita,a Genova che non ritrovavo..i suoi occhi parlanti..il suo sorriso invitante..il grande piacere del suo abbraccio...la massa dei suoi capelli ricci sui miei occhi.Non ho potuto invitarla più di una volta..era sempre a ballare! Incontro Lia e ne deduco che sono arrivate anche le fiorentine.Non posso non invitarla,dopo la prima volta a Genova anche lei ormai fa parte delle mie preferite.Dopo due tande è lei che mi ringrazia per i bei tanghi ma il piacere è stato grande anche per me..grazie! Vals..vedo Rossella seduta..lei adora i vals..perfetto!La ballerina giusta al momento giusto..diciamo anche il ballerino giusto visto che anche a me piacciono tantissimo.Ci è piaciuto così tanto che più tardi abbiamo ripetuto il tutto sempre con grande piacere. Tanda Pugliese..Romina sta fremendo,si guarda in giro nervosamente,vuole ballare.La vedo da lontano,aspetto ancora un attimo,mi sento già la stanchezza ma poi mi decido e sono io che l'invito.Sono stati tanghi un pò..sfigati nel senso che ci hanno spintonato o pestato non so quante volte.In effetti mettere Pugliese in presenza di una marea di gente,con tantissimi principianti..è abbastanza rischioso. La soddisfazione comunque non è mancata... E la soddisfazione con Lara?Parliamone. Con la capa ciucia c'è ormai un rapporto di stima tale che ogni volta che ballo con lei..questa stima cresce sempre. A lei piacciono molto gli adorni,lo sò e la lascio fare perchè le vengono sempre meglio.Lei ha le gambe più lunghe di Anastasia ma ciò nonostante non abbiamo toccato ugualmente nessuno..dico nessuno. Dopo aver ballato con lei sto veramente bene..perchè ci siamo scambiati...un qualcosa che non può essere altro che una forma speciale..d'amore. Un attimo di riposo..una cortina di chacarera.Chiara e Paula ballano assieme..sono bellissime..e Paula è bravissima. Vado a complimentarmi con lei,non l'avevo mai fatto ma mi aveva emozionato come mai mi era successo.Invitarla per qualche tango..la conclusione perfetta.
L'avevo vista ballare sempre aperta ma si è adattata anche al mio abbraccio piuttosto chiuso.E' veramente brava ma l'ho sentita distante,quasi fredda,secondo me non si è trovata bene col mio tipo di tango.Avrei voluto riprovare magari con le milonghe ma non ho più avuto l'occasione...spero di averla a Sitges,ci sarà anche lei.. Chi invece non ha perso l'occasione di ballare con me le milonghe è stata Flora che mi stava cercando proprio mentre cercavo lei!Quando ce vò..ce vò..il suo commento alla fine di 3 milonghe stupende.E i tanghi?..la stessa cosa. Il red bull che avevo bevuto all'inizio serata mi è sicuramente servito a non sentire la fatica di essere in piedi dalle 4 del giorno prima ed aver fatto 950 km su un furgone, giù e sù per gli Appennini. Avevo provato 2 volte ad andare a invitare Alessandra,ma ero sempre stato preceduto.Stavolta è lei che viene a cercarmi..ci sono le milonghe! Lei è l'ultima ballerina con cui non potevo fare a meno di ballare,il suo abbraccio è veramente speciale ed anche se sei stanco con lei sono sempre tanghi unici.. Dopo di lei la serata poteva dirsi conclusa..avrei voluto un letto..mi sono accontentato di una sedia.Ho perso qualche tanda stupenda ma non ce la facevo più.Avevo però un'ultima promessa da onorare,con un'altra Alessandra, che mi stava ancora aspettando.Con lei sta diventando quasi un'abitudine ballare quando la sala è quasi vuota..mi aspetta sempre,fino alla fine. Abbiamo ballato..io naturalmente non sono stato un gran chè,sicuramente..però contento di averla vista soddisfatta,ugualmente. Anche Nico è al capolinea..ce ne andiamo.Non riusciamo a salutare tutte le nostre care "ciucie",alcune stanno ballando...è la prima volta che non chiudiamo insieme la milonga.. Sono le 4:30 ma prima che arrivi a casa avrò fatto 26 ore senza dormire.
Cosa avrò in testa?..non lo so,quello che so che nel cuore ho..il tango.. Vorrei averci qualcosa di più importante ma da tanto non sono così fortunato come con il tango.
Un Amore?......sempre più una chimera col tango di mezzo.
Il furgone ci aspetta,sento che posso guidare senza problemi...devo portare Nico alla stazione di Gonzaga, dove ha la macchina..poi arrivare in magazzino,prendere la mia auto e finalmente andare a casa...ho un letto che mi aspetta. Sono..solamente le 6:15 e non c'è più traccia della notte..se non nei nostri cuori.

buon tango a tutti
Vincenzo

martedì 12 giugno 2007

Milonga rimandata...

A causa del maltempo purtroppo la milonga di stasera slitterà a martedì prossimo, 19 giugno.

Questa sera! Inaugurazione della Milonga Estiva!

VogliadiTango inaugura la milonga all'aperto presso il CRAL Circolo Ospedaliero, in via Confalonieri Casati (dietro al Palazzetto dello Sport). Dalle ore 21,30 alle ore 22,00: mini lezione di primi passi. Dalle ore 22,00: pratica guidata con OSCAR musicalizador. Ingresso ad offerta.

come arrivare

Alla Milonga dei Signori

Sono particolarmente legato a Vicenza,fin da quando ho iniziato a girovagare per il tango e il motivo era semplice...la mia ballerina preferita era ed è della zona.Quale miglior occasione per rivederci alla Milonga dei Signori? E' una serata che si ripete solo 2 volte all'anno,in giugno e in settembre,tra i tavolini del Caffè Garibaldi che si affaccia proprio sulla Piazza dei Signori,nel centro storico di Vicenza. Ad organizzarla sono Jessica ed Emiliano,due maestri argentini che insegnano in zona. Nico e Paola hanno destinazioni emiliane e così sono solo per la mia trasferta vicentina.Alle 19:40 sono già al Caffè..Antonio da Padova ha da poco iniziato a metter musica..non c'è ancora molta gente ma poi arriverà.
Patrizia non è ancora arrivata.. Ho difficoltà a trovare un tavolo,sono già tutti prenotati ma anche noi..dobbiamo pur mangiare qualcosa! La piazza è bellissima,come tutto il centro di Vicenza..mi dà un'idea di una città vivibile,tranquilla,orgogliosa dei suoi palazzi e monumenti stupendi... Arriva Patrizia..sta proprio bene con i capelli corti..ora possiamo ordinare. Nell'attesa un vals ce lo facciamo,lo ballo con i sandali ma che importa..è troppo bello per non ballarlo. Mangiamo velocemente,il tavolo dobbiamo lasciarlo per chi l'ha prenotato..non c'è più posto per sederci ma a noi non serve..siamo lì per ballare insieme il più possibile.Basta appoggiare le borse da Antonio e siamo già pronti. Milonghe..tanghi..vals fino a che il sudore non è stato..troppo! Il nostro sorriso...vale più di mille parole di ringraziamento...ci prendiamo un attimo di riposo,così abbiamo il tempo anche di guardare ballare gli altri. Chi invitare?...Anna..naturalmente!Con lei ultimamente mi trovo sempre meglio ..una bellissima tanda di vals e poi tanghi ancora..più sentiti e la soddisfazione alla fine della serata di sentirsi dire che per lei sono stati i tanghi più belli...come un bel sogno..
..ma sono venuto lì per Patrizia ed è sufficente un piccolissimo cenno tra di noi e siamo già in pista.Ho perso il conto di quante volte abbiamo ballato insieme.. C'è anche Alessandra,in splendida forma,sembra una ragazzina..un invito è d'obbligo perchè il piacere con lei è sempre assicurato. Non ci eravamo salutati al Mazzini,lei era andata via prima..e ci siamo ritrovati anche quì. E' lei che mi invita,Antonio ha fatto partire un vals stupendo...cosa posso dire ancora che non abbia già detto della Patty?...solo che sarà sempre una delle
mie ballerine preferite. Arriva anche il momento dell'esibizione di Jessica ed Emiliano.Non saranno ballerini eccezionali ma devo riconoscere che quest'anno mi sono piaciuti di più degli anni scorsi..il primo pezzo, Malena,quello che mi ha fatto emozionare di più...divertente anche la milonga.
Sicuramente hanno caricato di entusiasmo i loro allievi che si sono poi scatenati nelle milonghe creando un casino tale che non ho potuto godermele in pieno con Patrizia...spintoni,tacchettate che sommate al caldo..ci hanno fatto desistere per un pò.Speriamo che imparino presto come muoversi correttamente in milonga.
Naturalmente non ho rifiutato l'invito di Silvia,mi ha preceduto di poco..stavo per farlo io.Quando senti che la persona che sta ballando con te,ti stima molto..ti vuole bene..allora non puoi che ballare ancora meglio del tuo solito meglio. Sono stati solo 3 tanghi,ma Pugliese è Pugliese e a volte..può sconvolgere..
Siamo già alle ultime tande,il permesso scade alle 23:30..devo chiudere per forza con Patrizia.
Non mi era mai successo che avesse ballato così tanto con me in una sera e gli ultimi tanghi sono stati ..i più belli...non avrei mai voluto lasciare il suo abbraccio perchè per qualche minuto siamo esistiti solo..io,lei e la musica che guidava i miei passi...e null'altro.Se non è magia questa!
A tempo scaduto ci hanno concesso un ultimo tango,la classica Cumparsita,per me sempre stupenda di A. De Angelis,poi è veramente finita..una serata particolare di..bei ricordi,speranze mai definitivamente cancellate.. di persone aspettate e non arrivate..e tutto questo grazie ad un solo motore..il tango!
Baci,abbracci e un arrivederci a settembre,per il mio compleanno...chissà se sarò ancora quì?
Patrizia è decisa ad accompagnarmi alla mia auto,forse ha paura che mi perda,sicuramente è gentilissima..io ero arrivato da una parte,lei dalla parte opposta di Vicenza ma alla fine ci siamo ritrovati ad avere le auto nella stessa via.30 metri una dall'altra.A volte si dice...le coincidenze.. Non ho voluto fare l'autostrada,quando sono solo preferisco così..la monotonia è l'anticamera del colpo di sonno...comunque alle 1:45 ero finalmente a casa...

buon tango a tutti
Vincenzo

Tango al Circolo Mazzini

E' stato un venerdì senza tango,di riposo dopo un viaggio a Roma per lavoro.
Questo sabato invece c'erano tre,anzi quattro possibilità di tango facilmente raggiungibili da casa mia...Piacenza,Mirandola,Modena e Bologna.
Indecisione fino all'ultimo minuto.. Paola e Deanna vanno a Mirandola,si balla all'aperto..sono più vicine a casa,Nico è incerto pure lui..l'unica mia certezza..Aurora che mi aspetta a casa sua alle 21:30.
Con lei si era pensato alla festa del circolo Gardel a Modena,Mirandola..da Parma è un pò lunga e invece,alla fine,ascoltando i consigli di una cara amica bolognese..abbiamo deciso di andare a Bologna,al Circolo Mazzini.
In autostrada si viaggia bene,non c'è traffico pesante e in 40 minuti siamo in tangenziale a Bologna.Arriviamo al Mazzini facilmente,non è difficile trovarlo, è bastato seguire le indicazioni telefoniche di chi c'è già stato.
E' un circolo ARCI,grande,diviso in tre zone... la prima a sinistra fanno ristorante,la centrale è la zona bar..sulla destra c'è il salone dove Annalisa e Tobias hanno organizzato la milonga.E' un'area un pò più grande della metà dell'Amusement,la pista in mattonelline rosse non è male..hogan anche stavolta.Il soffitto è molto alto,ci sono parecchie finestre,aperte e in più ci sono 3 condizionatori che sparano fuori un'aria superfresca,naturalmente i punti in cui durante la ronda c'è sempre un super affollamento.. per rinfrescarsi un attimo.Si,il posto non è niente male,senza pretese..comunque carino. L'importante sono sempre le persone presenti che fanno la differenza nella riuscita o meno della serata. Con Aurora i primi vals..un inizio con lei e la serata è già..naturalmente bella. Non siamo scesi che dopo aver fatto anche le milonghe..
A metter musica c'è Andrea,El Popul.Non l'ho mai visto così stanco,provato.. la scelta musicale ne ha risentito ed effettivamente qualche tanda non è stata all'altezza...ma lo perdoniamo. Roberta è già arrivata,è lei che ci ha consigliato di venire e per ringraziarla..3 tande filate!Ci sono ancora parecchie cose da migliorare ma un pò alla volta ce la possiamo fare..ha già iniziato a chiamarmi "maestro"..naturalmente per prendermi in giro..è un'adorabile simpaticona! Con la Francesca Yoga tanghi e vals fatti bene...è sempre un mio punto fermo tra le mie preferite bolognesi. Ritrovo la vulcanica Patty al bar,il tempo per una bibita e poi siamo in pista,ci sono le milonghe!!Nella prima l'intesa non è stata perfetta,era tale la sua voglia di ballare che quasi..mi scappava!Rientrata nei parametri di seguidora,lasciando qualche piccolo spazio anche alla sua fantasia,le ultime due milonghe sono state bellissime...le mie più belle della serata.. Andrea mette una salsa,cerco Roberta..ma non c'è,mi guardo in giro,vedo Samanta che..sente il tempo e si può fare cabeceo anche..per una salsa! E' la prima volta che balliamo insieme...è bravissima e per me una grandissima soddisfazione!
A Imola era stata la prima volta con Mariella ed anche stavolta è stato un piacere ed anche una soddisfazione ballare con lei,vista..la sua altezza. Purtroppo con lei solo 2 tanghi,ci sono Tobias e Annalisa che faranno una piccola esibizione casalinga..vals,tango,milonga e alla fine..tango nuevo..anche loro!
Roberta si addormenta con le esibizioni..tanto le piacciono,bisogna svegliarla e così..vai di tango!Ci rovina un pò l'atmosfera una giovane cantante argentina.. certi tanghi cantati proprio non li reggo..è il momento per un piccolo riposo. Con Annalisa non potrei andare via senza prima averci ballato..l'occasione sono..i valzerini,come li chiama sempre lei.Con lei 3 vals superveloci,tra i miei preferiti..sicuramente i più belli della mia serata. Ritrovo una ballerina di Cesena,conosciuta a Torino,ha un bellissimo nome..Evelin.Mi fa capire che vuole ballare con me e molto volentieri facciamo una bella tanda di tanghi..
Milonga...un cabeceo con Samanta e il gioco è fatto..ma devo dire che non mi sono sentito completamente a suo agio nel suo abbraccio,non so ancora il perchè,sta di fatto che non sono riuscito a guidarla bene come avrei voluto... anche se non posso assolutamente lamentarmi. La serata sta finendo...con Roberta ancora qualche tango..... Ci sono le ultime tande..milonga elettronica..è con Alessandra,anche lei una girovaga del tango,che ho modo di divertirmi con queste veloci sonorità. Una incursione anche nel tango nuevo e poi è finita,sono le 3:30.. Un pò di baci,abbracci e poi si torna a casa. Si viaggia bene..i piedi fanno un pò male..la stanchezza assopisce un pò,ma a Parma arriviamo velocemente.Anche Aurora si è divertita e questo mi fa piacere.. Quando arrivo a Casalmaggiore il cielo comincia a schiarire,sono le 4:45.......

buon tango a tutti
Vincenzo

Il mio Sabato al Festival di Genova

Andare a letto alle 5:30 ha sconvolto logicamente i nostri orari...ci si alza tardi..si pranza tardi..si esce tardi per la passeggiata nei vicoli meno usuali. L'unica conseguenza..non aver potuto vedere lo show dei maestri,prima della milonga,come avevo preventivato..ma non ho nessun rimpianto,anzi sono contento della bella pizzata in compagnia anche degli amici genovesi. Loro rinunciano alla serata,andremo solo io,Ale,Lara e Anastasia. Le esibizioni le ho perse ma per il ballo..faccio più fatica e così li precedo a casa..una doccia velocissima e alle 23:15 sono già alla biglietteria. Ho proprio voglia di ballare..10 sec per appoggiare la borsa e la felpa e sono già sulla pista!La prima impressione..c'è più gente di ieri ed anche diversa da ieri. Mi sembra di conoscerla,le vado davanti e la guardo...mi ricambia lo sguardo, un pò incerta e poi sorridendo si alza.Sono sufficenti due passi per accorgermi che non è la ballerina francese che avevo conosciuto..si chiama
Ruth ed è di Mosca.Faccio fatica a guidarla,mi dice che non sono chiaro.. ma sicuramente anche lei non è al livello delle russe con cui avevo ballato a Torino.Tre tanghi comunque li abbiamo fatti... Incrocio Ella,una carinissima signora svizzera con cui ho ballato più di una volta a Milano..con lei vado sul sicuro e ci facciamo tre bei vals.. A metter musica c'è Felix,un mito anche grazie ai tangheri italiani e pure lui questo lo riconosce sempre quando lo saluti...Grazie Italia,Grazie Italia!
Vedo Veronica,seduta vicino agli scalini..col suo vestito a palloncino,color del lillà.Non è facile riuscire ad invitarla,dipende dai momenti,ma ballare con lei è sempre un piacere..anche se molto più alta di me non ho mai fatto fatica.... ed anche stavolta è stato così per i tanghi fatti insieme.
Ballare con Enrica non è stato male,anche se non è ancora brava è comunque ..molto carina e questo aiuta sempre per essere invitate oltre naturalmente al sorriso e alla simpatia.Quando invece la ballerina la conosco e so che è brava allora è un altro discorso..la bellezza è l'ultima cosa che guardo.. Con Emanuela invece è stata tutta un'altra cosa...un abbraccio che confonde.. un piacere che non diminuisce mai...e quella simpatia particolare che hanno le donne romagnole... Le "ciucie" non sono ancora arrivate con Ale ma è già il momento di Roberto Herrera e Tamara Bisceglie... Lei è veramente..una bellissima donna ma come ballerina di tango non mi ha proprio convinto..lui sicuramente sarà bravo ma non mi piace più come ballerino di tango..di folklore si.A giudicare dagli applausi eravamo in pochi a pensarla come me.Sarò diventato più esigente?..forse solo stanco di vedere spettacoli sempre più acrobatici..adatti più a stupire che ad emozionare..... L'avevo notata a Torino..un look d'altri tempi,i tempi del tango a Parigi..era perfetta.Lo stesso look anche qui ma stavolta sono riuscito a farle dire..si. Con Lia,splendida ticinese ho fatto solo 4 tanghi,ma è stato un grandissimo piacere... Milonga!...dov'è Anastasia?..la cerco disperatamente ma è lei che mi trova!Ha in mano una bottiglietta d'acqua e il portafoglio...ci penso io,dai a me...ma non passano 20 secondi che la sento...mi stanno rubando!! Derubato della ballerina da un amico romagnolo!!..ma forse era destino che quelle milonghe dovevo ballarle con Lara,arrivata proprio nel medesimo istante. La prima milonga l'abbiamo persa,le altre no e nemmeno i tanghi dopo.L'unica cosa che ha perso,quando siamo scesi era lo sguardo sconsolato di una donna che non si stava divertendo...al suo posto un bellissimo sorriso! C'è anche Rossella,l'ultima volta con lei è stata a Firenze...i suoi complimenti per i due tanghi fatti sono comunque sinceri e.. molto lusinghieri. C'è la cortina ballabile..è una salsa!Blocco Sara,bravissima salsera oltre che tanghera. L'ultima volta che ho ballato con lei era stata una bachata..stavolta ci siamo rifatti con salsa..tanghi e pure vals!!..mi ha fatto promettere di invitarla più spesso! Ritrovo Anastasia,faccio finta di non accettare le sue scuse e poi..la porto in pista,sono iniziati i vals..tanto per farle capire che sono ancora arrabbiato facciamo pure i tanghi..ma per essere sicuro che abbia capito facciamo anche due belle milonghe..quelle che piacciono a noi.....L'avrà capito?Che le voglio bene?Sì..come a tutte le mie ballerine preferite.. Cristiana mi passa vicino..ma non facciamo qualche tango?...si,mi cambio le scarpe e arrivo..la sua risposta.Senza ombra di dubbio è lei la nuova entrata tra le mie top.Felix annuncia l'ultima tanda,sono quasi le 3:30,poi Paolina ci concede ancora mezz'ora tra il tripudio degli irriducibili come noi!Alla fine avremo ballato insieme 6 o 7 pezzi..un'eternità......è veramente brava! Avrei voluto fermarmi,ormai..ero arrivato....vedo Rossella che non balla,saranno con lei i miei ultimi tanghi a Genova 2007. Ultima considerazione...io mi sono sicuramente divertito,penso di aver ballato con le ballerine più brave presenti in sala,forse bisognerebbe domandarlo a loro se sono rimaste soddisfatte..dei ballerini presenti. Un'arietta fresca ci accompagna da Palazzo Ducale fino all'appartamento, sono le 4:30...è stato proprio un bellissimo weekend...

buon tango a tutti
Vincenzo

lunedì 11 giugno 2007

San Telmo

Ciao

venerdì 8 giugno 2007

NOCHE DE TANGO 2007 PRESSO IL CASTELLO DI TORRECHIARA

Sempre su segnalazione di Matteo

TANGO PROJECTO TRIO

STEFANIA RAVA - “FLACO” BIONDINI - CLAUDIO TUMA

Musiche di C. Gardel, H. Salgan, A. Piazzolla
Concerto a favore di Assistenza Pubblica Croce Verde di LanghiranoIn ricordo dell’amica e collaboratrice Marisa Trombi

NOCHE DE TANGO 2007

Tango, milonga, canzone d’autore latinoamericana, ma non solo... questo è il campo d’azione del Tango Projecto Trio, composto dall’italiano Claudio Tuma, apprezzato sideman di alcuni tra i più bei nomi del Pop italiano (Franco Simone, Giorgia, Aida Cooper), e dall’argentino Juan Carlos “Flaco” Biondini, insostituibile alter ego musicale del grande Francesco Guccini e collaboratore di cantautori come Roberto Vecchioni, Paolo Conte, Vinicio Capossela, affiancati dalla vocalist Stefania Rava, artista di punta del Jazz italiano. Un sodalizio musicale che continua a rinnovarsi felicemente grazie alla comune passione per le sonorità latinoamericane di ieri e di oggi, filtrata attraverso le esperienze individuali dei tre musicisti.In questo concerto, il trio ripropone in maniera originale il meglio della tradizione musicale argentina, con un repertorio che spazia da Carlos Gardel ad Astor Piazzolla, passando attraverso autori fondamentali come Roberto Goyeneche, Aníbal Troilo e Horacio Salgán.


Stefania Rava
Dopo gli studi di formazione musicale presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma e negli Stati Uniti al Berklee College of Music di Boston, Stefania Rava ha esordito come vocalist e danzatrice nel 1985, scelta da Giorgio Gaslini per una serie di spettacoli in giro per l’Italia. In ambito jazzistico ha collaborato con noti artisti italiani e stranieri, tra i quali Giovanni Tommaso, Dado Moroni, Renato Sellani, Massimo Moriconi, Mario Rusca, Victor Lewis, Don Braden, il Trio Gardel e l’Orchestra Ritmica della Rai di Milano, partecipando a importanti rassegne musicali italiane e internazionali, tra cui “Agosto Jazz a Milano”, il Festival Jazz di Calvi (Corsica), il Festival Città Spettacolo di Benevento, il “Valtellina Jazz Festival”, “The Flowers of Jazz” (La Spezia), “Parma Jazz Frontiere”, il “Livraga Jazz Festival”, “Umbria Jazz”.Ma il jazz non è l’unico punto di riferimento di Stefania: intensa e continua è la sua attività concertistica in diverse formazioni che si muovono nell’ambito della musica soul, lounge, musica brasiliana e tango argentino. Attiva anche in ambito teatrale, ha interpretato West Side Story di Bernstein e l’Opera da Tre Soldi di Brecht-Weill ed ha partecipato a spettacoli prodotti dal Teatro del Tempo e dal Teatro delle Briciole di Parma. Ha collaborato inoltre con l’Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna “A. Toscanini”, l’Ensemble Percussioni di Parma, il Trio Gardel e con il Teatro Due di Parma. Ha inciso quattro songs di Giorgio Gaslini (Agorà 2001) e composizioni di Alessandro Nidi. Nel 2006 ha partecipato alla trasmissione televisiva di Carlo Lucarelli Milonga Station con Alessandro Nidi.È assistente di canto presso i seminari musicali “Berklee Clinics” che si tengono a Perugia durante Umbria Jazz ed è insegnante di canto presso l’International Musical Centre di Parma.


Juan Carlos “Flaco” Biondini
Chitarrista argentino originario di Junin (nei pressi di Buenos Aires), dopo aver lavorato professionalmente per diversi anni nel pro- prio Paese, Juan Carlos “Flaco” Biondini si trasferisce in Italia nel 1974. Dal 1976 è una sorta di insostituibile alter ego musicale di Francesco Guccini, con il quale realizza innumerevoli esecuzioni dal vivo ed incisioni discografiche. Sono infatti tantissimi gli album nei quali Flaco è presente come chitarrista solista: Amerigo (1976), la colonna sonora del film Nenè di Salvatore Samperi (1977), Album Concerto con i Nomadi, Metropolis (1981), Guccini (1983), Tra la via Emilia e il West (1985), Signora Bovary (1987), Quasi come Dumas (1989), Quello che non (1991), Parnassius Guccinii (1993), Di amore, di morte e di altre sciocchezze (1996), Guccini live collection (1998), Stagioni (2000), Ritratti (2004). Diverse sono anche le composizioni realizzate insieme a Guccini: Cencio, Le ragazze della notte, Luna fortuna, Il caduto e Scirocco, Premio Tenco come migliore canzone italiana del 1987.
Ha collaborato anche con altri artisti italiani tra i quali Paolo Conte, Pierangelo Bertoli, Bruno Lauzi, Vinicio Capossela, Franco Simone, Sergio Endrigo, Roberto Vecchioni, Antonio Marangolo, Ligabue, Claudio Lolli, Eugenio Finardi e stranieri come il cantautore spagnolo Manolo Galván, José Angel Trelles, già vocalista di Astor Piazzolla e il bandoneonista Carlos Buono.


Claudio Tuma
Leccese di nascita ma parmigiano di ado- zione, il chitarrista Claudio Tuma inizia la sua carriera nel 1978 accompagnando in tour una delle icone dalla canzone napoletana di tutti i tempi: Aurelio Fierro. Dal 1978 al 1992 è stretto collaboratore del cantautore Franco Simone, che segue in vari tours (Italia e principali Paesi europei, USA, Canada e America Latina) e in sala di incisione, par- tecipando agli arrangiamenti di alcune sue produzioni discografiche. Nel 1993 fonda insieme alla cantante Gabry Beccari il gruppo di musica brasiliana “Fruta Boa”. Con Stefania Rava e Vito Castelmez- zano, da vita nel 2000 a “Susy Wong and the Teritals”. Ha inoltre fatto parte delle blues band di Aida Cooper, Linda Wesley, Black’n Blue, Four Sticks. Nel 1995 partecipa alla tournée della cantante Giorgia, con la quale ha l’opportunità di esibirsi a fianco di artisti come Dee Dee Bridgewater, Elton John e Rufus Thomas. Le partecipazioni in campo jazzistico includono musicisti come Marco Brioschi, Massimo Moriconi, Paolo Brioschi, Nicola Andreoli, Luca Savazzi, Tony Arco, Adriano Molinari, James Thompson, Gilson Silveira. Molte le collaborazioni con voci femminili di grande qualità: Jenny B, Joyce E. Yuille, Cheryl Porter, Dilene Ferraz, Lara Luppi, Morgana Montermini, Daniela Galli, Sandra Cartolari, Alessia Galeotti ed infine Alessandra Ferrari e Mara Mazzieri, con le quali collabora in modo stabile. Recente anche il sodalizio artistico con l’arpista Carla They.

DATA:Sabato 30 giugno 2007

ORA: 21,15

LUOGO:Cortile d’Onore del CASTELLO DI TORRECHIARA

BIGLIETTO:Euro 10,00

http://www.festivalditorrechiara.it/nochedetango.htm

Tutti pazzi per il tango-step. Da Rimini con furore...

Articolo segnalato da Matteo...

Ricordate la lambada? Forse no, anche perchè ha avuto successo solo per un’estate dei primi anni novanta. Lo stesso si può dire di molti balli e canzoni che sembra debbano rivoluzionare il mondo della musica ed invece si rivelano delle semplici mode. Un’eccezione è il tango; da quasi cento anni, continua a spopolare. Affascina anche le nuove generazioni, che vogliono imparare quei passi carichi di erotismo visti in tanti celebri film.
Ora, il tango è entrato anche nel mondo del fitness per merito di Laura Rapuzzi, che lo ha abbinato allo step. Nel corso di una lezione di step, la nota presenter ha messo la musica del tango notando che riscuoteva un grande successo presso i suoi allievi. In seguito, ha studiato una serie di movimenti ispirati al tango (da abbinare alla musica) dando vita al tango-step.
Dopo aver registrato il marchio presso la Siae, la Rapuzzi ha organizzato dei corsi allo scopo di certificare degli istruttori che diffondessero il tango-step in tutta Italia. Oggi, questa specialità del fitness è praticata a Verona, Trieste, Torino, Ascoli Piceno, Tortoreto Lido, Giulianova e sulle più famose spiagge della nostra penisola.
Non volendo perdere l’occasione di approfittare della passione degli italiani per il fitness, i proprietari degli stabilimenti balneari della riviera adriatica hanno attrezzato alcune zone della spiaggia come le palestre; fra le attività proposte c’è anche il tango-step. Decine di persone, in prevalenza donne, salgono e scendono dalla pedana imitando i movimenti del tango. In questa maniera, bruciano calorie e si divertono.
Essendo in spiaggia, indossano solo il costume da bagno. In palestra, invece, l’abbigliamento è quello di tutte le altre specialità del fitness: tuta, maglietta, calzoncini o fuseaux. Insomma, a nessuno viene richiesto di comprarsi i vestiti classici del tango. Dopotutto, il tango-step appartiene al mondo del fitness (non a quello della danza). Le lezioni di tango-step possono durare 30, 45 o 60 minuti.
Non tutta la lezione viene dedicata al tango-step vero e proprio, si eseguono anche esercizi di riscaldamento e potenziamento muscolare. Gli ultimi minuti, sono dedicati a tecniche utili per rilassarsi. Il successo del tango-step darà duraturo? E’ già durato più a lungo di altre specialità del fitness (che hanno esaurito il loro fascino in una sola stagione). Il fatto che si pratichi negli stabilimenti balneari di Rimini, è segno che la sua popolarità è in crescita.
Luca De Franco

http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/tangostep0606.html

mercoledì 6 giugno 2007

Importante!

Ricordiamo a tutti che con la scorsa settimana si sono chiusi i nostri corsi e la nostra pratica guidata al Circolo Castelletto (che riprenderanno a settembre). Ma nessuna paura, stiamo definendo il calendario estivo ed aggiorneremo tra qualche giorno il nostro box di appuntamenti. Intanto tenetevi liberi martedì 12 giugno per l'inaugurazione della nostra milonga all'aperto!!!

martedì 5 giugno 2007

Cantos y Cuentos del Tango y la Milonga

Venerdì 22 Giugno, a Piacenza, al caffè letterario "Baciccia" di via Dionigi Carli 7, (parallela a via Colombo), abbiamo l'onore ed il piacere di ospitare Jorge Lindman e Graciela Carballo.

Jorge Lindman vive a Buenos Aires, è milonguero verace, giornalista, sociologo, umorista e scrittore. Collabora stabilmente alle Riviste di Buenos Aires “El Tangauta” e “B.A.Tango”, dove pubblica periodicamente dei racconti ambientati nelle milonghe di Buenos Aires. Collabora anche con la brava disegnatrice argentina Jorgelina Tassara, che illustra con i suoi disegni i racconti di Jorge. In Italia da Sigillo Edizioni (www.tangologia.com) sono stati pubblicati due libri di Lindman: “Racconti di tango, d’amore e di milonga” (in italiano) e “Cuentos de tango – Tango tales” (bilingue inglese / spagnolo).

Tango Tales: Raccolta di 29 racconti, in lingua originale(con piccolo dizionario di termini tipici e del lunfard, storico slang di Buenos Aires) e con traduzione inglese, sulla varia umanità che vive la notte al ritmo del tango nelle milonghe della capitale argentina. Con illustrazioni di artisti argentini.

Racconti di Tango, d'Amore e di Milonga: 30 racconti ambientati nelle milonghe di Buenos Aires, alcuni umoristici, tutti preziosi per conoscere il variegato mondo della milonga argentina. La milonga, luogo in cui accorrono quelli che ballano tango, è uno spazio per importantyi incontri, ma anche per grandi disincontri. La notte che stordisce e nasconde, le storie d'amore che nascono e muoiono al ritmo del tango, le fantasie che non si concretizzano, le solitudini che si mascherano, i sogni che occultano il vuoto, ma anche il godimento corporale e spirituale delle notti di milonga.


Graciela Carballo è un’ottima cantante di tanghi, canta con sentimento alcuni brani e presenta il suo nuovo CD “Flores de tango”, con brani indimenticabili come “Malena”, “Muchacho”, “Los Mareados”, “El Ciruja”, “Niebla del Riachuelo”, “Anclao en Paris”, “La ultima curda”, e tanti altri, fra cui la milonga “Apologia tanguera” e il vals “Flor de lino”.

Tamango - La ultima curda

Tamango - Romance de Barrio

Natacha Poberaj e Jesus Velasquez

http://www.youtube.com/watch?v=3e_Rbts5Q9Q

Il mio Venerdì al Genova Tango Festival

All'ultimo momento Nico ha dato forfait, un impegno improvviso del sabato ha deciso per lui e così è solo con Aurora che parto... destinazione Genova. Ci aspetta la prima serata del Festival 2007. Saremo ospiti di Marina e Angelo, una coppia di amici stupendi e veramente simpaticissimi. Il viaggio, tra piovaschi, temporali e almeno 40 min di coda non è stato dei migliori, comunque dopo le 20 eravamo a Genova, da loro. L'appartamento è bellissimo, dai balconcini vediamo l'Acquario... è il momento più bello... sta tramontando... siamo proprio fortunati. Da Pisa aspettiamo Lara, Anastasia e Alessandro (le altre "ciucie" hanno preferito i Colortango). Sarà con loro che dividerò l'appartamento. Prima del tango c'è il tempo per una bella spaghettata... naturalmente al pesto genovese in compagnia anche degli amici Ali, Graziella, Roberto e da Parma anche Lorenza e Michele. Sono io che come al solito scalpito un pò, le gambe cominciano ad avere quasi un moto proprio... sacando aria. Quando arriviamo a Palazzo Ducale non c'è più fila, è quasi mezzanotte, la sala è strapiena, stanno terminando delle esibizioni... ce le siamo perse, poco male... siamo lì per ballare!! A fatica troviamo una sedia a cui appoggiare la roba... le donne si devono cambiare le scarpe, io no... sono già scarpato con le mie hogan all seasons. La prima amica che incontro e che abbraccio è Emanuela, da sempre una delle mie estimatrici... i vals che facciamo sulla terrazza sopra lo scalone sono stupendi... come il suo sorriso. Ormai le donne della nostra compagnia sono pronte, è con Lara che mi avvio verso el gran salon de baile. E' il primo tango, la sento emozionata... comunque bravissima... mi sento orgoglioso di poter ballare con lei... Arrivano le milonghe, mi guarda come per chiedere... sei sicuro di volerle fare con me? ..sto ballando con una delle mie ballerine preferite, perchè dovrei cambiare? L'esibizione di Adrian ed Erica l'ho vista, ma senza seguirla secondo per secondo... la telecamera non l'ho ancora ricomprata. Forse mi sarò perso qualcosa... d'altronde li conosco, sono dei professionisti dello spettacolo oltre che una delle coppie più brave e... più belle del mondo del tango, ma mi sono accorto che si vive ugualmente bene... anche senza esibizioni. L'Yperion inizia il suo repertorio con pezzi di O.Pugliese. Aurora mi mira decisamente, ho capito... ci buttiamo in pista. C'è un gran casino... spintoni e tacchettate... ci sono troppi principianti senza regole. Inoltre sento che manca qualcosa... non c'è energia, specie nelle milonghe il tempo mi è sembrato rallentato. Quando devi badare più alla gente che ti può venire addosso che seguire una musica che in più non ti ispira... è il momento di fare una pausa e d'accordo con Aurora, abbiamo abbandonato la pista dopo 4 o 5 pezzi. L'ultima volta che li avevo sentiti c'era presente Luis Stazo, ora al suo posto c'è un giovane bandoneonista, comunque... è la prima volta che devo dire di essere rimasto deluso. Gli ultimi loro pezzi li ho ballati con Marina... siamo andati meglio, c'era meno gente e qualche bel tango l'abbiamo fatto. Con Anastasia ho ballato sulla musica proposta da Federico, il musicalizador della serata che non mi ha particolarmente impressionato... Lei invece mi impressiona sempre... Non ci sono capitate le milonghe, ma comunque 2 bellissime tande di tango e vals..mi piace troppo ballare con lei. Incrociare nuovamente Emanuela è l'occasione per un'altra bella tanda... Avevo già visto il suo sorriso a inizio serata... l'avvio dei vals mi ha dato la consapevolezza che era venuto il momento di invitarla... Non si era più ballato insieme da Fivizzano e il piacere di allora si è ripetuto anche stavolta. Sono stati solo 3 vals... ma stupendi!... beautiful... come ha detto lei! Grazie Edda. Parte una delle mie milonghe preferite, stavolta è Alessandra che cerco... un cabeceo... se ne accorge, mi sorride e si alza... Ho potuto godere del suo abbraccio anche per una tanda di tanghi... eh si, è proprio una di quelle ballerine che dopo averci ballato non puoi non dire... che bella serata! Questa serata la ricorderò anche per aver finalmente potuto ballare con una bravissima ballerina genovese... che da almeno un anno avrei voluto invitare. E' bastato un mio piccolissimo cenno per avere il suo segnale di assenso! Invitare col cabeceo, specie da lontano... dà soddisfazione perchè capisci che quella ballerina ha piacere a ballare con te. Con Cristiana sono stati 3 tanghi da energia a 1000... sicuramente tra i più belli di tutta la mia serata... Dopo di lei avrei anche potuto sedermi e aspettare la fine ma... non ci riesco, la musica per me è uno stimolo continuo... E' in piedi a bordo pista, sta aspettando un invito... la conosco di vista... è venuto il momento di ballare anche con lei perchè mi dice di sì... A parte il primo vals, passabile... gli altri sono veramente una lagna, ma non abbandono Francesca perchè il suo abbraccio mi piace ugualmente.
Federico annuncia gli ultimi tanghi... mi sembrano così scarsi che non viene voglia di ballarli... sono quasi le 3:30, la prima serata è finita. Non è ancora il momento di andare a riposare, Aurora ha il treno che la riporterà a casa alle 6, abbiamo così ancora un paio d'ore da far passare. L'aria è veramente fresca, qualcuno ha fame... vada per la focaccia... vi ci porto io dice il Robby-Tom. Si va poi a casa, Ali e Anastasia crollano su divani accoglienti... saltano fuori delle carte da scala... qualcosa bisogna pur fare. S i va a controllare le auto, lasciate sulle righe bianche, di notte i vigili non dovrebbero girare. Sono rimaste poche auto dove di giorno stazionano i pulman, la mia è a posto... quella di Anastasia e qualche altra ha un foglietto bianco sul parabrezza! Perchè loro si ed io no? Colpo di fortuna?... ssperiamo... Dopo un giro lunghissimo decidiamo di lasciarle in zona multa, quasi sotto casa, tanto è già il 2 giugno, festa nazionale e per fortuna alla festa non si paga! Finalmente arriva l'ora di accompagnare Aurora, ci pensa Graziella, gentilissima, sono ormai passate le 5:30... comincia ad albeggiare ma per noi tangheri è ancora... notte...

buon tango a tutti
Vincenzo

lunedì 4 giugno 2007

Un Giovedì al Village con i Colortango

Sapevo che sarebbe stata una strapazzata ma volevo farla,per le amiche che avrei ritrovato oltre che naturalmente per gustarmi dal vivo l'orchestra Colortango. Aurora vuole assolutamente venire e così è lei che aspetto da Parma prima di partire.Il treno è come al solito in ritardo,ma non importa.A Mantova ci aspettano Nico,Cristina e Deanna. Verona non è distante e alle 22:30 siamo all'entrata del Village a Somma Campagna,fuori Verona.All'ingresso abbracciamo Marcelo e Sabrina,più tardi si esibiranno,ballando sulla musica dal vivo dei Colortango. Si respira una bella atmosfera,quella delle grandi occasioni..c'è parecchia gente che è venuta dai dintorni,il gruppo più lontano da Rovereto penso. La prima tanda è per Aurora,ha paura di non riuscire più a ballare con me...dopo e così per premunirsi ci siamo fatte 4 super tande di fila! Chiamarle tande è unpò strano dato che Pablo da Veron,che è anche l'organizzatore assieme alla Titti..non mette mai le cortine e questo mi da piuttosto fastidio. Fortunatamente stavolta è stato sul repertorio classico e quindi devo dire che la musica mi è piaciuta.. Anche con Deanna delle tande molto belle e sentite,come sempre d'altronde. Finalmente i Colortango iniziano il concerto.Vorrei invitare Patrizia,sono lì anche per lei,ma non ci riesco..sono invitato da una carissima ballerina veronese con il suo smagliante sorriso,e come al solito elegantissima.Non posso dirle di no e così balliamo dei tanghi stupendi,scanditi dal bandoneon di Roberto Alvarez. Dopo...posso invitare Patrizia,da sempre una delle mie top preferite.Il piacere dura solo 2 pezzi,annunciano l'esibizione di Marcelo y Sabrina.Mi sono piaciuti,diventano sempre più spettacolari,con parecchie inserzioni di danza classica da parte di lei,anche se li ho preferiti nei pezzi più milongheri..più intimi.
Anche i Colortango hanno fatto un buon concerto,da poco hanno inserito un cantante giovanissimo con una voce particolare ma sinceramente i tanghi cantati che ho sentito non mi hanno entusiasmato... Con Cristina solo una tanda di tango..le milonghe non se la sente di ballarle e così ritorno da Patrizia.Con lei ci sarà poi anche una terza volta,devo approfittare anch'io,non so quando mi ricapiterà l'occasione.Ballare con lei è sempre una grande gioia..non penso comunque di essere il solo a pensarla così..visto l'andirivieni dei ballerini davanti al suo tavolo per invitarla... Il venerdì scorso non ero riuscito a ballare con Sabina,era troppo stanca dopo l'esibizione,ma questa volta..sì ed è stata come sempre una gran soddisfazione.......
C'è il tempo per qualche bella milonga ancora con Aurora..a lei piacciono troppo!
Ho ritrovato Chiara e anche la scoperta di avere amiche in comune tra Palermo,Pisa e Rovereto.Non si può certo dire che il tango divida..anzi..così ho ballato con lei ancora più volentieri. Dopo di lei avevo già ballato più o meno con tutte quelle che mi ero prefissato,solo una mi mancava...Sabrina! Prima che si accorgesse di me che la stavo mirando e sospendesse il suo parlare è passato quasi un tango,ma ne è valsa la pena aspettare le milonghe che sono arrivate dopo. Sicuramente sono state le milonghe più belle della serata e non poteva che essere così...bellissimi pezzi,tra i miei preferiti..spazio a disposizione ma soprattutto..una ballerina bravissima! La mia bella serata è finita così,ormai avevo già rubato troppo tempo al riposo..era ora di andare e finalmente alle 2:30 abbiamo levato le ancore.. Mantova è la prima tappa,la seconda è Parma,devo accompagnare a casa Aurora,non ci sono treni nella notte.Che bello attraversare la città quasi deserta,coi semafori lampeggianti..niente file..spero neanche telecamere fisse.! Sicuramente qualche limite non l'ho sempre rispettato,ma volevo recuperare
qualche minuto di sonno in più..alle 7:30 la sveglia avrebbe suonato,inesorabile.
Alle 4:10 ero gia di ritorno a Casalmaggiore...

buon tango a tutti
Vincenzo

Patricia e Matteo


Splendido lo stage di Milonga tenuto da Patricia e Matteo a Reggio Emilia sabato scorso. Erano già stati nostri ospiti alla seconda edizione di TangoBridge, ma per la prima volta mi sono ritrovata loro allieva. Davvero una bella esperienza. La milonga mi ha sempre terrorizzato... perchè ballo da poco, perchè il ritmo è battente e qualunque errore viene amplificato, perchè la mia 'traduzione' della marca ancora è alterna, non sempre veloce, non sempre sicura... Grazie a loro comincia ad essere qualcosa di più solare e giocoso. Per me, ballerina, una sfida 'ermeneutica' ancora più intrigante del tango...

Approfittate di qualunque cosa veda coinvolti questi due maestri! Na vale la pena. E se volete saperne qualcosa di più il loro sito è http://www.tangoclub.it

domenica 3 giugno 2007

Diario parigino

Parigi è ventosa, fredda e c'è parecchia gente incazzata: Sarkò ha vinto le presidenziali e Belleville, il quartiere dove abbiamo trovato albergo, è strapieno di immigrati che con il nano ungherese ci farebbero il sapone. C'è la polizia in equipaggiamento antisommossa e i giovani dei centri sociali che fanno casino... Si decide di andare in milonga per la seconda volta. Dopo la prima sera al "Le Latina" mi chiedo dove sia 'sta grandeur tanguera di Parigi: io ho visto solo casi sociali e psichici e il livello non era granché... Arriviamo al "Neuf Billiards", in una piccola stradina della "nostra" Belleville. Stile dimesso, è un pub con nove bigliardi (ma daaaiiii!!!) spostati contro il muro per far posto ad una pista a forma di elle con alcuni pali in mezzo. Pavimento in legno piuttosto sconnesso. Insomma, ci sono tutti i presupposti per una milonga di merda... Si pagano cinque euri e mezzo per l'ingresso, e quando ci andiamo a sedere per il cambio scarpe c'è ancora poca gente. Però quelli che ci sono son mica male, il livello è buono, e più tardi arrivano più sembrano bravi di ballare. Odo anche suonar cortine, a differenza della prima sera, il ché mi consola; non ci caga nessuno e considerato com'era andata la volta precedente tutto sommato nemmeno mi dispiace troppo. La pista è affollatissima, la nostra curiosità è subito attirata da una ballerina vestita e acconciata da uomo che balla da uomo. E balla da Dio, è davvero bravissima (pardon, bravissimo). Ma è una donna o no? Si apre il dibattito, io son più per l'uomo. Ci passa vicino e nonostante la penombra vediamo i reggenti del reggiseno sotto la camicia... è donna, non ci son cazzi (letteralmente parlando...). Balliamo un po' ma per noi italioti abituati a piste ben più libere e senza pali in mezzo è dura. Poi qui son davvero bravi, ci sentiamo un po' a disagio...Ad un certo punto entra una copia in brutto ed in piccolo di Ben Harper, con lo sguardo incazzoso e il passo da camionista. Tutto ciò che tu crederesti contrario al tango, insomma. La R. fa: "Ma non sembra Sebastian Arce quello lì?". Anche U. conferma la somiglianza. Ma io, che di tango ne so un tot, li smerdo: "Ragazzi, io Arce l'ho visto dal vivo a Mantova e non è certamente lui! Arce, prima di tutto, è più basso e poi non è che sia 'sta gran bellezza, ma nemmeno può essere quel cesso lì. E poi, se quello è Arce questo aborigeno panzone che sta entrando chi cazzo è, Ciccio Foruncolo (Chico Frumboli, n.d.r.)!?". Siccome ho alzato un po' la voce, anche perché non pensi mai che all'estero uno capisca l'italiano con accento parmigiota, l'aborigeno panzone si gira e mi squadra malissimo. In quel preciso istante spunta Mariana Montes da dietro la mia seggiola e va a salutarlo. E da qui son uccelli per diabetici (cazzi amari, n.d.r.).La nostra serata prende una piega surreale. Io vedo Anibal Troilo che passa dall'altra parte della pista e mi pare di scorgere le sagome di Hitchcock e Cary Grant che si fanno un goccio al bancone del bar. La R. vede Orlando Bloom che balla un tango con una sconosciuta ballerina, mentre U. si sganascia dalle risa in preda a convulsioni isteriche. Ci chiudiamo in una condizione di autoarchia assoluta, sperando di non essere visti da nessuno, e se balliamo lo facciamo solo tra di noi. Nel frattempo Frumboli non lascia la pista un secondo e utilizza la sua ballerina come arma impropria abbattendo le coppie circostanti con ganci ad altezza giugolare. Come ha iniziato a ballare lui, altri tre/quattro pezzi da novanta (nel senso dei chilogrammi) o anche più si sono aggiunti alla pista e ballano un tango nuevo molto aperto e soprattutto molto deciso. Realizzo immediatamente che finire in mezzo a due coppie così può risultare fatale...Poi però, ed io sono noto per andarmi a cercare il freddo per il letto, il mio orgoglio nazionalistico prende il sopravvento e sento che nemmeno con una testata al petto questi francesi potranno fermarmi. Io devo uscire dalla milonga avendo almeno invitato una ballerina! Devo!!! Ce n'è una che in effetti mi fissa con occhio bovino da circa mezz'ora e la sua mirada è discreta ed elegante come Alvaro Vitali. La cosa non mi convince del tutto, anche perché la R. insiste a dire che secondo lei è psicopatica e la fissità del suo sguardo ha basi patologiche. Ma io son testone e mi conquista il pensiero che, se non altro, vista la decisione della mirada non mi beccherò un no nei denti, che per un ballerino è sempre abbastanza avvilente. Mi avvicino e la invito. Lei si alza con sguardo sdegnoso, ma comunque si alza. Le chiedo immediatamente scusa per non parlare il francese, ma dalla sua risposta capisco che ho beccato l'unica francese al mondo che parla un buon inglese... Primo passo, breve camminata, ocho atras. Lei si ferma in mezzo alla pista e mi dice che col braccio destro la disturbo. "Più morbido, non tirare così". M'innervosisco. "Le spalle, gira le spalle se chiami un giro". M'innervosisco. "Noooo!!! Ma cos'è, più morbido, lasciami il tempo di finire il passo!!!". M'innervosisco. Finisce il primo tango. Di fronte a me due opzioni: 1) bel destro secco piantato in mezzo alla fronte; 2) saluto riverente e sganciamento immediato. Ma una tipa dell'organizzazione irrompe in mezzo alla pista e si crea subito un ampio spazio vuoto. "Un'esibizione di Ciccio Foruncolo", penso tra me e me. "Me la guardo qui dalla prima fila poi saluto e vado (l'opzione 1 l'avevo nel frattempo scartata). La tipa parla veloce in francese e mi pare di capire che dia informazioni di servizio. Termina con un mercì e la musica riprende immediatamente. La mia ballerina dagli occhi bovini si gira e apre gli arti superiori in attesa del mio abbraccio. Ripenso brevemente all'opzione 1 ma la ronda delle altre coppie ha già ripreso e mi ritrovo a ballare con lei un secondo tango. Ricomincia la solfa: "Nooo!!! Non così, mi sposti, devi lasciarmi libera, ma cosa fai, lasciami finire il mio passo ecc. ecc.". Il suo volto assume espressioni via via più disgustate e la sua voce un tono sempre più isterico. Colto da disperazione e vittima del mio solito incurabile buonismo, al suo ennesimo vagito per il mio braccio destro che la strattona tento una sortita pacificatoria: "Excuse me if I do not respect your ass". Che nelle mie intenzioni voleva essere un "Scusami se non rispetto il tuo asse", mentre invece (e me ne accorgo subito dalla sua reazione stranita) le ho detto "Scusami se non rispetto il tuo culo". E da qui in poi va tutto in vacca. Tento di suggerirle il suicidio avvicinandomi sconsideratamente alla ballerina di Frumboli che mena ganci a tutto spiano, ma l'operazione non riesce. Tento allora di stritolarla sotto un pancione di colore alto due metri che avevo notato per le sue amplissime ed improvvise aperture, ma anche qui mi va male. Finisce quel maledetto tango, odo la liberatoria cortina che mette fine all'incubo. Mi sgancio dalla tipa che si volta e se ne va lasciandomi solo e inebetito in mezzo alla pista. Vado a sedermi, la R. mi chiede com'è andata. Non ricordo la mia risposta...

sabato 2 giugno 2007

Regole sull'uso delle Etichette

L'etichetta, che è possibile inserire alla fine di un post, è un utile ed indispensabile strumento di indicizzazione e tematizzazione del blog. Si creano in questo modo delle Categorie che aiutano a ritrovare all'interno del blog i post di proprio interesse. L'uso smodato e superfluo però delle etichette rende del tutto inefficace lo strumento... se si presentano ad un navigatore 100 etichette non lo si aiuta di certo a filtrare le informazioni. Per questo occorre farne buon uso: l'etichetta NON E' un titolo o sottotilo del post che si è scritto; è utile creare una etichetta quando si presume che la categoria proposta possa accogliere un notevole numero di post (non solo i propri). Il primo consiglio è quello di utilizzare le etichette già presenti all'interno del blog; il secondo, se trovate indispensabile l'inserimento di una etichetta, è quello di fare in modo che sia abbastanza generica da poter raccogliere i post di più utenti; 3. se volete suggerire la creazione di etichette mancanti contattate Ros che si occupa della gestione del blog: contact@rossanacapasso.it

venerdì 1 giugno 2007

Il famigerato dito kebab

E io c'ho una cosa che certe ballerine mi rimproverano ogni tanto. C'ho che non so perché, ma su certi tanghi mi prende una cosa strana, profonda... una cosa che socchiudo gli occhi e stringo l'abbraccio. Ma non è che lo stringo e basta, mi succede che con il solo dito medio guido la mia ballerina, e la guido con tale energia che 'ste poverette si lamentano. E dicono che c'infilo il dito tra le costole e che ci faccio male. L'amore mio m'ha pure accusato tempo fa d'averle provocato un ematoma giusto sotto l'ascella... un po' esagerato mi sembra. Fatto sta che per via di 'sto medio che preme, hanno preso ad accusarmi di avere il dito kebab. Ovvero che il mio dito sarebbe come il ferro del kebabbaro che, violento, s'infila tra le carni. Che mi viene anche da fare un'osservazione sociologica mica irrilevante, e cioè che solo qualche anno fa avrebbero tutte detto che c'ho il dito spiedino, non il dito kebab. Insomma siamo davvero una società multiculturale! E meglio così, che dito kebab mi fa molto "mille e una notte" come definizione, mentre dito spiedino mi avrebbe fatto molto cagare e basta...
Ma tornando ad medias res, adesso mi prendo la mia solenne rivincita. Ebbene sì, poco fa stavo sfogliando un bellissimo tomo fotografico tanguero che giaceva sonnacchioso sul tavolino della ros, e l'occhio m'è caduto su di un piccolo ma decisivo, vitale, particolare. Che poi sarebbe l'immagine che vedete in testa a questo post... Orbene. Di chi, a vostro parere, è quel dito medio che abbraccia la ballerina, quel dito kebab che deciso s'infila nel sott'ascella? DI CHI E'?!?!?!


Ecco di chi è. Di lui. Di Carlos Gavito!!!Anche Carlos Gavito ha il dito kebab, che ovviamente da oggi dovrà essere chiamato con il più appropriato lemma: "dito gavito". E attenti... Non molto tempo fa avevo riscontrato un'altra piccola ma decisiva, vitale, coincidenza: io e Gavito siamo entrambi nati il 27 aprile. E non so se mi spiego...

Sombras de Tango 2


Sombras de Tango


Sombras de Tango, Enrico Carpegna, Alberto Perdisia Editore

Tango e Fotografia



I libri sul tango prolificano, ma quello che voglio segnalarvi è uno splendido album fotografico sul tango di Enrico Carpegna: Sombras de Tango (Alberto Perdisia Editore). Un incontro casuale il suo col tango in un locale di Torino, che finisce per diventare espressione calzante della sua ricerca fotografica sulla memoria. "Non riesco a definirlo una 'semplice' danza. Lo elevo a qualcosa di più oscuro, misterioso e radicato nella Memoria Collettiva. [...] E' una 'danza genetica', in esso ritrovo stati d'essere che appartengono a tutti. 'Sombras de Tango' è una lettura fotografica che ho provato a rendere in modo diverso dall'iconografia consueta sul tema, liberando le immagini da ogni legame di tempo/spazio e cercando di evocare gli archetipi che il tango argentino incarna: l'approccio e la separazione, la seduzione, la solitudine e la malinconia, la passione e il crimine..."