sabato 19 dicembre 2009

Invasione gastronomica del Barrio: che successo!!!

Carissimi amici tangueri, come ben sapete domenica 13 dicembre 2009 VdT ha invaso Barrio de Tango, nella loro sede di Codemondo, portando cibarie in abbondanza ma soprattutto tanta allegria ed amicizia. E' stata una serata bellissima, di scherzi, risate e voglia di stare insieme. Per suggellare l'evento, come già l'anno passato, s'è deciso insieme di devolvere l'incasso della serata alla mensa di Padre Lino, l'ente benefico che tutti i giorni prepara pasti caldi per i senza tetto della città di Parma. Ho personalmente consegnato la busta con l'offerta raccolta domenica a P. Vittorio presso il convento della SS. Annunziata, il quale ha voluto ringraziarci con due righe che qui sotto vi riporto:
"Carissimi amici e fratelli in Cristo,
Ricevo con gioia l'offerta di euro 480,00 dalle vostre mani come sostegno e aiuto alla mensa di Padre Lino, istituzione che continuando l'opera del nostro amatissimo venerabile P. Lino Maupas da Parma nutre ogni giorno le persone in difficoltà della nostra città. Ringrazio in particolare le associazioni VogliadiTango e Barrio de Tango, insieme a tutti i convenuti alla vostra simpatica festa di tango argentino, che oltre ad allietare i cuori dei presenti ha contribuito generosamente nel sostegno ai fratelli meno fortunati. Un caro abbraccio in Cristo e i miei migliori auguri di un Santo e Felice Natale.
Pace e bene,

P. Vittorio Schiavetta (P. Guardiano del Convento della SS. Annunziata di Parma)"

martedì 8 dicembre 2009

Le grandi orchestre tanguere - Miguel Calò

Miguel Caló

Nella storia artistica del maestro Miguel Caló distinguiamo due fasi ben differenziate che mostrano la sua evoluzione musicale e le sue doti di grande direttore d’orchestra.
Sebbene il suo successo più trascendente sia collegato al tango della decade del ‘40, il suo lavoro ebbe inizio alla fine degli ‘20 e si consolidò negli anni ‘30.
La prima fase inizia con l’orchestra del 1934, in cui possiamo ritrovare uno stile familiare a quello di Fresedo ed un suono che ci ricorda Di Sarli. Anche se prima aveva formato altri gruppi, questi furono più casuali e di risalto molto minore.
L’orchestra del 1934 contava sul pianoforte di Miguel Nijensohn, che lascerà un’impronta che segnerà per sempre lo stile della stessa, anche dopo il ’40. Questo strumento avrà il compito di legare il fraseggio musicale con una cadenza ed un ritmo ideali per i ballerini.
Di questo periodo possiamo porre in rilievo l’apporto vocale di Carlos Dante, col quale incide 18 brani di notevole bellezza.
Anche Alberto Morel e Roberto Caló, fratello di Miguel, furono cantanti in questa prima parte della sua storia che durò fino all’anno 1939.
Il quaranta ci rivela la maturità di questo grande direttore, capace di mettere insieme un gruppo di musicisti giovani di straordinaria abilità e risoluzione, che poi col tempo formarono tutti quanti gruppi orchestrali propri.
In questa seconda fase Caló sviluppa ed approfondisce tutto uno stile che unisce il tango tradizionale al rinnovamento della sua epoca, senza attriti, tramite una presenza rilevante di violini, una fila ritmica di bandoneón ed un pianoforte, spettacolare, suonato il primo anno da Osmar Maderna, che verrà poi sostituito da Miguel Nijensohn, al suo ritorno nell’orchestra.
Tra i musicisti che hanno fatti parte della sua orchestra risaltano: Domingo Federico, Armando Pontier, Carlos Lazzari, Eduardo Rovira, Julián Plaza, José Cambareri (bandoneón), Enrique Francini, Antonio Rodio, Nito Farace (violini), Ariel Pedernera y Juan Fassio (contrabbasso).
Miguel Caló non promosse solanto grandi musicisti, bensì anche grandi cantanti che debuttarono professionalmente nella sua orchestra, valgano come esempio i casi di Raúl Berón, Alberto Podestá e Raúl Iriarte.
Quanto a Berón possiamo evidenziare che fu scoperto da Armando Pontier, che lo presentò al direttore, e su questo c’è un aneddoto interessante.
Questo cantante, insieme a suo fratello José, si dedicava essenzialmente al folklore, ed inoltre Raúl Berón conosceva solo qualche strofa di qualche tango. Per questo motivo, il maestro Caló lo introduce nel suo "Shangai" perché familiarizzi con la musica della sua orchestra.
Dopo aver preparato un repertorio, il cantante accompagnò il maestro nelle trasmissioni radiofoniche. Però accadde che ai dirigenti dell’emittente il cantante non piacque e suggerirono a Caló di disfarsene. Con grande dispiacere, questi gli comunica che a fine mese avrebbero terminato la collaborazione. Nel contempo esce in vendita il primo disco di Raúl Berón registrato con l’orchestra, il tango "Al compás del corazón" di Domingo Federico e Homero Expósito, che riscuote un successo di vendite incredibile. Quegli stessi dirigenti che avevano criticato in modo negativo il cantante, si congratularono col maestro Caló per la sua scelta e riconobbero il loro sbaglio. Questo fece sì che non si perdesse una delle voci più considerevoli del nostro tango e senza dubbio la migliore che ebbe l’orchestra. Miguel Caló era un musicista di formazione teorica, che aveva studiato violino e bandoneón.
A partire dal 1926 girovaga in diverse orchestre importanti ed entra nella fila di bandoneón dell’orchestra di Osvaldo Fresedo. Nel 1927 entra in quella del pianista e direttore Francisco Pracánico.
Nel 1929 forma la sua prima orchestra, che scioglie per unirsi all’orchestra del poeta e pianista Cátulo Castillo in una tournée in Spagna. A questa tournée partecipano anche i fratelli Malerba e il cantante Roberto Maida.
Torna a Buenos Aires e ricostituisce la propria orchestra con Domingo Cuestas (bandoneón), Domingo Varela Conte, Hugo Gutiérrez ed Enrique Valtri ai violini, Enzo Ricci al contrabbasso ed il pianista Luis Brighenti.
E’ di nuovo richiesto per andare all’estero e nel 1931 va negli Stati Uniti con l’orchestra di Osvaldo Fresedo.
Già nel 1932, di nuovo come direttore della propria orchestra, incide per la prima volta, per l’etichetta scomparsa “Splendid”, i brani: "Milonga porteña" (tango dello stesso Caló e di Luis Brighenti col testo di Mario César Gomila) e "Amarguras" (vals di Miguel Nijensohn e Jaime de los Hoyos). Il cantante era Román Prince.
Miguel Caló non è stato un compositore di rilievo, ma alcune sue opere, in collaborazione con Osmar Maderna (autori anche dei testi), sono incredibilmente belle come nel caso di "Jamás retornarás" e "Qué te importa que te llore", entrambi messi su disco con la voce di Raúl Berón. Anche il tango "Dos fracasos", col testo di Homero Expósito e la milonga "Cobrate y dame el vuelto", testo di Enrique Dizeo, furono molto popolari.
Nel 1961, con i bandoneonisti Armando Pontier e Domingo Federico, i violinisti Enrique Francini e Hugo Baralis, il pianistra Orlando Trípodi, e i cantanti Raúl Berón e Alberto Podestá, Caló rimise insieme parte della formazione del ’40, dandosi il nome "Miguel Caló e la sua Orchestra delle Stelle”. Si esibirono alla “Radio El Mundo” e fu tanto il successo che incisero per l’etichetta “Odeon” 12 nuovi brani (tra il 16/4/1963 e il 7/6/1963).
L’orchestra di Miguel Caló verrà ricordata per l’esecuzione del miglior tango, quello che trascende il proprio tempo e che oggi viene valorizzata per le sue grandi qualità artistiche e da una pleiade danzante che la evoca continuamente con le note di "Sans Souci" (di Enrique Delfino), forse la sua interpretazione emblematica.

Traduzione di Pietro Adorni – 8/12/2009

(Dal sito web: http://www.todotango.com/Spanish/creadores/mcalo.asp)