lunedì 2 aprile 2007

Quereme así, piantao, piantao, piantao...

In tema di psicoterapia volevo ricordare la canzone che Astor Piazzolla ha dedicato ai "pazzi" che più di ogni altro desiderano e necessitano di essere amati e accettati per come sono. Il distinguo tra il "normale" e ciò che non lo è, è molto sottile e delicato da tracciare e può segnare per sempre la vita delle persone cui si appiccica questa etichetta. Da cui lo stigma.
Sarebbe bello avere la traduzione italiana di questo testo di cui mi sfuggono alcune parole.
Infine vorrei ringraziare Pietro che con i suoi post ci sta dando importanti spunti di riflessione.

Balada para un loco
Tango - Voz Masculina
1969
Música: Astor Piazzolla
Letra: Horacio Ferrer

Las tardecitas de Buenos Aires tienen ese qué
sé yo, ¿viste? Salís de tu casa, por Arenales. Lo
de siempre: en la calle y en vos. . . Cuando, de
repente, de atrás de un árbol, me aparezco yo.
Mezcla rara de penúltimo linyera y de primer
polizonte en el viaje a Venus: medio melón en la
cabeza, las rayas de la camisa pintadas en la piel,
dos medias suelas clavadas en los pies, y una banderita
de taxi libre levantada en cada mano. ¡Te reís!... Pero sólo
vos me ves: porque los maniquíes me guiñan; los semáforos
me dan tres luces celestes, y las naranjas del frutero de la
esquina me tiran azahares. ¡Vení!, que así, medio bailando y
medio volando, me saco el melón para saludarte, te regalo
una banderita, y te digo...

(Cantado)

Ya sé que estoy piantao, piantao, piantao...
No ves que va la luna rodando por Callao;
que un corso de astronautas y niños, con un vals,
me baila alrededor... ¡Bailá! ¡Vení! ¡Volá!
Ya sé que estoy piantao, piantao, piantao...
Yo miro a Buenos Aires del nido de un gorrión;
y a vos te vi tan triste... ¡Vení! ¡Volá! ¡Sentí!...
el loco berretín que tengo para vos:

¡Loco! ¡Loco! ¡Loco!
Cuando anochezca en tu porteña soledad,
por la ribera de tu sábana vendré
con un poema y un trombó
na desvelarte el corazón.

¡Loco! ¡Loco! ¡Loco!
Como un acróbata demente saltaré,
sobre el abismo de tu escote hasta sentir
que enloquecí tu corazón de libertad...
¡Ya vas a ver!

(Recitado)

Salgamos a volar, querida mía;
subite a mi ilusión super-sport,
y vamos a correr por las cornisas¡
con una golondrina en el motor!

De Vieytes nos aplauden: "¡Viva! ¡Viva!",
los locos que inventaron el Amor;
y un ángel y un soldado y una niña
nos dan un valsecito bailador.

Nos sale a saludar la gente linda...
Y loco, pero tuyo, ¡qué sé yo!
:provoco campanarios con la risa,
y al fin, te miro, y canto a media voz:

(Cantado)

Quereme así, piantao, piantao, piantao...
Trepate a esta ternura de locos que hay en mí,
ponete esta peluca de alondras, ¡y volá!¡
Volá conmigo ya! ¡Vení, volá, vení!
Quereme así, piantao, piantao, piantao...
Abrite los amores que vamos a intentar
la mágica locura total de revivir...
¡Vení, volá, vení! ¡Trai-lai-la-larará!

(Gritado)

¡Viva! ¡Viva! ¡Viva!
Loca ella y loco yo...
¡Locos! ¡Locos! ¡Locos!
¡Loca ella y loco yo

5 commenti:

niky ha detto...

"E ti stupisci che io provi ancora un’emozione?"....

Ti regalerò una rosa
(Simone Cristicchi)

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel ’54 e vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant’anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un’emozione
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare

Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L’accordo dissonante di un’orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mentale e non esiste cura

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?

Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cartelle cliniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l’ultimo a sfumare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita son vent’anni che ti aspetto
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un’emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare

aurora ha detto...

Grazie a te, Niki.. Stai portando un sacco di cose interessanti!
Anche io temo un pò il concetto di normalità, o forse temo le persone che si ritengono più normali degli altri (orwelliane memorie....)

Anonimo ha detto...

A proposito di “persone normali”....Leggendo “Esco a fare due passi”, il primo libro di Fabio Volo, simpatico e leggero,fui colpita da un passo (scusate il gioco di parole) che provo a raccontarvi:
In un palazzo abitava una giovane madre con la sua bambina. Nello stesso palazzo abitava anche un uomo affetto da nanismo. Un giorno si trovarono tutti e tre insieme in ascensore. La bambina fissava l’uomo, non riusciva proprio a togliergli gli occhi di dosso. La madre era molto preoccupata su ciò che la figlia potesse dire all’uomo...e ad un certo punto la piccola esordì: “Come sei basso!!”.Appena entrate in casa in casa la donna rimproverò la figlia dicendo:”Non devi dirlo mai più perché lo offendi!!”
Qualche giorno dopo, stessa scena...nuovamente la bambina fissava l’uomo suscitando la gran preoccupazione della madre....ed esclamò:”Come sei alto!!”
...Chi ha sbagliato?

niky ha detto...

Non so forse dirò una cosa scontata ma mi sembra che la mamma abbia ripreso la bambina su un'osservazione innocente quindi forse ha sbagliato proprio la mamma che ha rimarcato la "anormalità" dell'uomo.:)

niky ha detto...

(Male voice)

Recited

The afternoons in Buenos Aires have this... well, you know.
You leave your house down Arenales Avenue.
The usual : on the street and in you...
Then suddenly, from behind a tree,
I show up.

Rare mix of the next to last tramp
and the first stowaway on a trip to Venus:
a half melon on the head,
a striped shirt painted on the skin,
two leather soles nailed to the fet,
and a taxi-for-hire flag up in each hand.

You laugh! But only you can see me:
because the mannequins wink at me,
the traffic lights flash me three lights sky-blue
and the oranges at the corner grocery stand
cast their blossoms at me.
Come on!, that this way, half dancing, half flying,
I remove the melon to greet you.
I give you a little flag and I tell you...

Sung

l know I'm crazy, crazy, crazy...
don't you see the moon rolling through Callao;
a second line of astronauts and children
waltzing around me... Dance! Come! Fly!

I know I'm crazy, I'm crazy, I'm crazy...
I see Buenos Aires from a sparrow's nest;
and I saw you so sad... Come! Fly! Feel!...
the crazy desire I have for you:

Crazy! Crazy! Crazy!
As darkness sets in your porteña loneliness,
by the shores of your bedsheet I'll come
with a poem and a trombone
to keep your heart sleepless.

Crazy! Crazy! Crazy!
Like a demented acrobat I'll dive,
into the abyss of your cleavage 'till I feel
I drove your heart crazy with freedom.
You'll see!

Recited

Let's go flying, my dear.
get on my super sport illusion,
let's run over the cornices
with a swallow in the engine.
From Vieytes they applaud: "Hooray! Hooray!",
the nuts who invented Love,
and an angel, a soldier and a girl
give us a dancing waltz.

The beautiful people come out to say hello.
And crazy, but yours, I don't know!;
I cause a stridency of bells with my laugh,
and finally, I look at you, and sing softly

Sung

Love me this way I am, crazy, crazy, crazy...
climb up into my insane tenderness,
don a wig of larks on your head and fly!
Fly with me now! Come! Fly! Come!

Love me the way I am, crazy, crazy, crazy...
open up your love, we are going to attempt
the crazy magic of reviving...
Come , fly , come! Trai-lai-lai-larara!

Yelling

Hooray! Hooray! Hooray!
She's crazy and I'm crazy...
Crazy! Crazy! Crazy!
She's crazy and so am I.