giovedì 10 maggio 2007

Misteri di Parma - La Steccata

I quattro segreti della steccata
Vi interessa uno dei misteri veri della città di Parma? Sono i quattro misteri di ella Steccata. Il primo mistero riguarda il miracolo della vittoria parmigiana contro i francesi nel 1521. Non esattamente una vittoria – i francesi se ne andarono e basta. Il secondo mistero riguarda chi effettivamente è l’architetto. Il terzo coinvolge uno dei più grandi e più sfortunati pittori del 1500 – Il Parmigianino e il quarto, quello più lungo la storia del”Angelico Costantiniano Ordine di San Giorgio”. In breve la storia va così:
La Santa Vergine protegge Parma da sempre dai suoi nemici. Dalla fine della crisi delle Investiture la Città ha sempre appoggiato il partito papale contro gli imperatori – non ci stupisce, essendo il Papa, a differenza dell’Imperatore, privo di forza armata e quindi di abilità nel raccogliere le tasse! Bene, la grande vittoria contro Federico II è il primo chiodo nella bara degli Hohenstaufen, mentre nel 1521, in pieno rinascimento, sono i Francesi che minacciano la città.
All’epoca Parma è una cita di provincia, sotto l’influenza del ducato di Milano, con una forte classe di signori feudali divenuti cittadini – i Sanvitale, i Rossi, i Pallavicino ecc. nel muro di un oratorio vicino al convento che sorgeva dove ora sta la chiesa di S.Alessandro, c’era un affresco miracoloso della Madonna che era protetto da una steccata per impedire che i devoti della città lo rovinassero. E’ una Madonna lattante (non voglio entrar nel simbolismo medioevale sui diversi modelli di Madonna., ma è interessante comunque per approfondimenti). Ebbene la “vittoria sui francesi" viene attribuita alla Madonna e in ringraziamento la città decide di abbattere il muro dello “Sta in Pace” ed erigere una nuova chiesa attorno all’affresco miracoloso. Lo “Sta in Pace” era l’area del comune protetto da muro entro la quale i signori non potevano arrestare i loro nemici – L’arco vicino a piazza Maestrali era una delle entrate. OK. Ci siamo?

La nuova chiesa viene costruita sotto il controllo della congregazione della Steccata che prende le donazioni da ricchi e poveri e oltre a costruire la chiesa organizza anche il pagamento della dote a ragazze oneste ma povere per salvarle dalla strada. Ma chi è l’architetto? Se il primo mistero riguarda una cosa abbastanza comune – un miracolo – il secondo riguarda la progettazione della chiesa. Può essere l’opera del parmigiano Zaccagni che ha progettato chiese completamente diverse o ha ragione l’Arch Adorni che sostiene che è un progetto di Leonardo da Vinci. La tesi del Leonardo è basato su alcuni indizi:
Leonardo era a Parma all’epoca,
I Medici avevano mire su Parma che confinava con la Toscana ed era sotto il dominio (a che diritto) della Chiesa (Leone X, era un Medici ricordate?)
A Parma viveva una forte comunità di alchimisti, e Leonardo sarà sicuramente stato un loro amico
Ma più sorprendente di tutti sono i disegni tenuti alla Bibliotehèque de France, in verità già visti mille volte, di Leonardo che comprendono schizzi di chiese molti simili alla Steccata. E’ vero che la forma “a basilica” – or a “croce greca” è abbastanza comune nel Rinascimento (vedi pitture di Raffaello, o addirittura la Basilica di San Pietro), e quindi non era un’esclusiva di Leonardo, ma se c’è una mano straniera nel disegnodella chiesa è probabile che sia la sua.
Terzo Mistero: il Parmiginino – sfortunato ma brillante pittore del primo rinascimento. Proviene da una famiglia di pittori alchimisti. In realtà tutti erano alchimisti all’epoca. Si trattava di una visione umanista delle scienze in cui si credeva che l’Uomo poteva rappresentare nel suo corpo e la sua anima l’universo e quindi come si lavorava per nobilitare alcune sostanze “basse” come il piombo, si poteva anche nobilitare l’uomo. L’alchimia sicuramente mescolava religioni diverse con scienze come la chimica e la fisica, un po’ un miscuglio di tutto. Andate a vedere la biblioteca monumentale di San Giovanni per vedere cosa significava in termini religiosi. Stiamo parlando di neopaganesimo praticato da importanti membri del clero. Personalmente sono a favore, ma all’epoca era alquanto pericoloso!!
Bene Parmigianino (Francesco Mazzola), orfano allevato dagli zii m anche amico dei grandi signori di Parma quali i Sanvitale, Rossi ecc scappa da Parma e va a Roma. Non riesce ad ottenere un contratto papale perché è il suo amico Raffaello che ci riesce. Ritorna a Bologna poi a Parma a causa del grande sacco di Roma da parte dei soldati di Carlo V, ed è incaricato di affrescare il voltone della Steccata. Immaginate quindi un ragazzo di appena 30 anni che ha passato 10 anni nella cosmopolita Roma che torna nella provinciale città di Parma. Deve però vivere e si mette all’opera.
Il grande problema si presenta quando è incaricato di dorare i rosoni della volta. La congregazione non gli da i soldi prime della consegna dei rosoni. Lui non ha i soldi per acquistare l’oro per la doratura. Può essere che tenta di usare la sua arte alchemica per trovare l’oro? probabilmente no. Invece dipinge per mecenati diversi i quadri migliori della sua vita, ma come sempre quando uno è a corto di danaro, li vende per troppo poco quindi va peggiorando la situazione. Inoltre anche la costruzione della chiesa è rallentata e lui deve affrescare la volta quando non è ancora completamente coperta!
Il risultato però è sorprendente. La qualità della pittura, dei disegni e la brillantezza dei colori è quasi inspiegabile. Ancora più inspiegabile è che viene imprigionato per mancata consegna dell’opera. Scappa a Cortemaggiore dove pochi anni dopo muore in povertà e semi-demenza. Era stato rovinato dai fumi di piombo? No, sicuramente la pazzia che deriva dall’avvelenamento da piombo avrebbe portato prima alla perdita di controllo delle arti, ma lui dipingeva ancora anche meravigliosamente. Per le ragazze: guardate i suoi autoritratti- anche da "vecchio alcolizzato era piuttosto bello, ipse dicunt.
La Steccata nel frattempo è finita e ricca: i grandi signori di Parma donano alla chiesa e la congregazione terre, case, proprietà di ogni specie. Ovviamente questa ricchezza è invidiata soprattutto dai nuovi signori di Parma, i Farnese. Paolo III, fatto prete in tarda età, benché gia cardinale e vescovo di Parma diventerà uno dei grandi papi del rinascimento e soprattutto della Controriforma. Dà Parma a Pier Luigi (Paolo III non era prete prima di diventare Papa). Ma come! Parma è una città libera, non appartiene a nessuno! Ha diversi Signori, però, è un comune….All’epoca nessuno tranne qualche nobile piacentino si oppone alla creazione del ducato dei Farnese. Pierluigi è assassinato a Piacenza e per rinforzare la presa della famiglia su Parma Paolo III ottiene per Ottavio, il figlio di Pierluigi, la mano di Margherita figlia naturale di Carlo V. Non per questo il ducato è sicuro, ci sono molti ripensamenti finché sono gli Spagnoli a appoggiare il giovane Farnese. Infatti il grande condottiero Alessandro vive quasi sempre in Spagna o nelle Fiandre (doveva invadere l’Inghliterra con la grande Armada!, combatte valorosamente a Lepanto, non viene quasi mai a Parma).
C’è un altro problema. I Farnese, dopo Paolo III non sono particolarmente ricchi. (tranne Alessandro, l’altro figlio di Pier Luigi, che diventa cardinale a 14 anni e uno dei grandi mecenati del Rinascimento). Infatti le proprietà della Steccata gli fanno gola. E qui entra in gioco il misterioso Ordine Costantiniano di San Giorgio. Dalle origini assolutamente leggendari, (la guardia personale di Costantino alla battaglia di Ponte Milvio) l’ordine in realtà è creata dalla famiglia Angeli, imperatori di Bisanzio, pessimi imperatori, poi tiranni dell’Epiro, coinvolti nel sacco di Cosnatinopoli da parte della quarta crociata ma sempre impegnati nel combattere i Turchi. Ebbene con l’avanzata dei Turchi nel Balcani eventualmente gli Angeli cercano rifugio in Italia. Sono protetti dai Papi, intraprendono qualche avventura nei Balcani ma in generale il risultato degli ultimi anni, almeno dal punto di vista militare è scarso. Però attraggono molti nobili italiani come cavalieri, fra cui Francesco I Farnese che all’inizio del 1700 acquista l’Ordina dall’ultimo degli Angeli. Ora anche Parma ha il suo ordine cavalleresco, più antico anche dell’ordine del Toson d’Oro e della Giarrettiera. Quale sede migliore per un’ordine cavalleresco cattolico che la Steccata, che appartiene ancora alla città (anche se i nobili della città sono scomparsi dopo il massacro di Ranuccio Farnese 1603).
Il Papa non dà ordine di trasferire i beni della chiesa ai Farnese finché Francesco decide di inviare il Croazia una “Crociata” di soldati parmigiani – il Reggimento dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio che viene decimato dalla malattia. In pochi ritornano, ma sono martiri per la Chiesa e questa volta il Papa ordina alla Chiesa di sottomettersi all’Ordine Costantiniano – di cui il Gran Maestro era Francesco. Le Ricchezze della chiesa passano ai Farnese. Ma i Farnese durano poco. Infatto dopo Francesco, regna il fratello Antonio che morì giovane lasciando il ducato al figlio della nipote (figlia di Francesco), Carlo di Borbone (figlio di Elisabetta Farnese e Filippo V). I Borboni, dopo diverse guerre di successione (Polacca, Austriaca), ottennero Napoli e vi trasferirono tutti i beni dei Farnese, compreso l’Ordine. … ma la storia non finisce mai.

Nessun commento: