venerdì 23 novembre 2007

La Schiappa Frigida

Una cosa che non oserei mai dire ad una ballerina è che "non sa ballare": non è carino, si passa per saccenti e superbi della serie "Yo Soy el Tango" e si rischia di perdere la sua benevolenza per sempre. Ma se è un'amica a cui tenete e che vi sta realmente a cuore che migliori cosa fareste ?
Siccome a me piace rischiare, ad un'amica più amica delle altre (ma solo amica !!!) l'ho detto e le ho consigliato anche di cambiare insegnanti. Lo ha fatto e adesso un po' è migliorata, ma mal sopporta che io la inviti pochissimo a ballare.
Ho cercato di farle capire che il tango richiede tempo e sacrificio e lei si è offesa. Quindi...non dite mai la verità ! L'educazione è menzogna diceva il mio maestro di Radiologia !

Per finire vorrei precisare una cosa: sono innumerevoli le ballerine che invito a prescindere dalla bravura, di solito non guardo mai prima come ballano, ma quelle che proprio non riesco più ad invitare sono quelle che io definisco le "schiappe frigide" che non ti trasmettono niente. Come riconoscerle:

1) Guardano altrove o masticano nervosamente la cicca quando ballano;

2) Anticipano i passi;

3) Non hanno asse;

4) Non seguono il tempo;

5) La postura è un optional;

6) Non c'è "sentimiento". Quando ballano non si abbandonano alla musica e al ballerino che le stringe.

Schiappa va bene, perchè ad alcune persone non portate, e mi ci metto anch'io, ci vogliono anni per imparare questo ballo, ma quello che personalmente non perdono è quando la schiappa è anche frigida.

Adesso donne....MASSACRATEMI !!! :D :D :D

13 commenti:

niky ha detto...

Chiaramente nella schiera delle "non invitate" c'è di tutto. Infatti devo confessarvi che alcune tangueras mi mettono soggezione. Non so spiegarvi perchè: forse perchè alcune sono troppo brave e temo di annoiarle...oppure vattelappesca perchè !!! Eppure accade...

Il mondo del tango ha mille risvolti.

Anonimo ha detto...

l'educazione è menzogna...
sacrosanto!
ma sono così stanca di educazione! benvenga l'onesto pensiero, il commento negativo, purchè fatto con gentilezza e senza presunzione,
nel 'modo' giusto.

niky ha detto...

Hai ragione Ros, ma certe volte anche solo accennare alla mediocrità della persona, fa scatenare meccanismi incosci incontrollabili. Ci vorrebbe il Costas per analizzare la questione :D

costantino ha detto...

La questione è molto semplice in questo caso. Ognuno di noi ha una buona dose di narcisismo. Ci sono due tipi di narcisismo: uno positivo (quello che ti permette di fare delle cose con fiducia e avanzare interiormente nella tua vita) ed uno negativo che è molto sensibile agli apprezzamenti degli altri e si basa molto sulla valutazione altrui perchè nel profondo ha scarsa stima in sè stesso. Mal sopporta le critiche che abbattano ulteriormente la stima in sè ed ha una forte tendenza distruttiva sia su di sè che sull'offensore. La conclusione è che si tratta di una ferita narcisistica e se la lega al dito. D'altra parte anche noi maschietti quando riceviamo un rifiuto , onestamente si deve dire che ce la leghiamo al dito, anche se magari non se ne fa una tragedia. Comunque devo proprio dire che la vita ed il comportamento umano,a volte strambo a volte meraviglioso, lo si riscontra sempre e direi si mette ben in risalto nel tango.Perchè ognuno porta quello che ha!
Besos

Alessio ha detto...

Bravo Costa!!! Evvai ndi tango-analisi... :-)

Anonimo ha detto...

Ineccepibile !!!
Si è vero!!! Io difficilmente riesco a invitare di nuovo una che è stata pococarina con me. Per fortuna non accade spesso altrimenti avrei già fatto una "strage" :D :D ;D
Niky

Anonimo ha detto...

grande costa! che ne dici di curare una rubrica??? 'psico tango', oppure 'chidilo al costa'... ci servirebbe tantissimo! e tu in poco tempo diventeresti famoso e finiresti al maurizio costanzo al posto di morelli ;-)

Anonimo ha detto...

scherzi a parte, costa, facciamoloooooooooo!

tangocheride ha detto...

Ciao a tutti. Si, purtroppo tra le milonghe aleggia il demone narcisismo, con tutte le conseguenze del caso; ma vorrei aggiungere una nota: mi accorgo che, qualora io dica anche solo una volta di no ad un uomo che mi invita (ebbene si, dico di no), magari perchè in quel momento preciso 'ntifico (eheheh sono sicula :-)) sono stanca, dolorante o altro, mi accorgo che gli stessi uomini a cui dico di no si sentono feriti, delusi, come se il mio no fosse una sorta di rifiuto ancestrale. Non sarà anche questo dovuto al demone di cui sopra? Cavoli si può anche essere stanche no?! In poche parole, consiglio a tutti i maschietti di invitare nuovamente, alla milonga successiva, la donna da cui si è ricevuto il no, prima di iniziare a farsi le "limature mentali"...se dirà nuovamente di no, allora non c'è proprio feeling...d'altronde stiamo al mondo mica per essere tutti affini?!

Anonimo ha detto...

Cara Tangocheride, questo aspetto della milonga l'ho analizzato gia' da tempo tanto da volerne fare un post che poi non ho mai pubblicato pur girandoci spesso attorno. Ebbene si, il demone su citato esiste eccome e si insinua spesso nelle pieghe cerebrali di noi maschietti. Pero' ti posso dire anche una cosa ? Che col tempo mi sono accorto che esiste modo e modo di dire di no e forse noi rimaniamo piu' feriti quando questo no ha quel non so che di scortese: certe volte te ne accorgi, altre volte no.
Per esempio a me e' capitato una volta con una ballerina con cui e' scattata una molla interna che fa si che io non riesca piu' ad invitarla. E poi dicono che sono complicate le donne.....e perche' noi, mica scherziamo ? :D :D
Per finire ti dico: molto meglio un bel no detto con cortesia anziche' un Tango moscio ballato per cortesia, che mi sa di falso e di ipocrita. In definitiva ben vengano i no se sono sentiti, costi quel che costi.
Niky

tangocheride ha detto...

Caro Niky, potremmo disquisirne all'infinito, lo sai meglio di me. Punto focale: riuscire a "indossare i panni altrui", sfidando sè stessi pensando che l'altro tanguero/a, in quanto essere umano, ha i miei stessi limiti, sentimenti, emozioni. Io proporrei (scusate il mio senso utopico, mi caratterizza mio malgrado), anzichè istituire la rubrica psico-tango, di istituire una maratona a vita con titolo "hermano tango": acoltarci a vicenda, comprenderci, perdonarci perchè...sbagliamo tutti, ma proprio tutti!!
Forse la frase "la vida es una milonga hay que saberla bailar" ha come nodo cruciale questo concetto...porque es triste estar sentados mientras bailan los demas...
P.S. che ne pensate di farci una bella maglietta con su scritto a caratteri cubitali "ULTRA TANGUEROS" (come da consiglio di Celentano)??!

Anonimo ha detto...

concordo pienamente con tangocheride, il senso del rifiuto può scattare solo al secondo no... dico 'può' e non 'deve', perchè sarebbe splendido (sono utopica anch'io) liberare il tango dalle paure e dalle frustrazioni che ci portiamo addosso...

'hermano tango' è splendida come rubrica... io la creo, ma voi usatela!

tanguerina ha detto...

Io non dico piu no (il primo), altrimenti creerei il vuoto attorno a me!questi ometti sono un pò troppo permalosi!!!
Se ci fanno male i piedi e siamo stanche diventiamo un pò schiappe frigide semplicemente perchè:
1 fanno male i piedi, quindi stare in asse è un casino
2 vedi sopra per la postura
3 non stando in asse fai macelli e perdi pure il tempo
SENTIMIENTO SEMPRE...MA BASTA???