mercoledì 23 gennaio 2008

Eh, il buon vecchio Canaro...

C'è che io c'ho una sorta d'idiosincrasia per quelle orchestre o quei musicisti che si fanno i ..azzi loro. Mi spiego: il buon vecchio Canaro (perdonate il mio ingenuo processo alle intenzioni) credo c'avesse poche idee ma chiare. Il compositore e l'orchestra son lì per chi balla, sono strumenti di un evento sociale ch'è la milonga. Quindi ritmo chiaro, variazioni intellegibili, linee melodiche non troppo ardite. Mi rispiego: se il tango è evento sociale (e lo è) è comunicazione. Se è comunicazione c'è qualcuno che parla (l'orchestra), qualcuno che ascolta e che risponde (la milonga) in un dialogo continuo. Ma se tu cominci a parlare strano, tutto arravogliato su te stesso che biascichi poesie bellissime ma che io non ci capisco un'acca, beh allora vai a fare del jazz (con rispetto parlando)! Certe orchestre mi ricordano alcune opere del teatro dell'assurdo, che ad un certo punto si perde grammatica, sintassi e compagnia bella, e tu rimani lì che non si capisce nulla. Che il drammaturgo, c'arrivo anch'io, vuole dire che è tutto assurdo, che non c'è nulla da comprendere, e fin qui va bene. Ma se lo fai in milonga per fare il figaccione musicista, allora mi viene voglia di mandarti a cagare, pardon, di mandarti a teatro.
Ci son certi tanghi che inizio a ballare: cerco di non perdere mai la ballerina, cerco di tradurre in tango la musica che sento, che non è sempre facile... Poi arriva 'sto bel musico geniale qui che parte con un violino in solitaria per una ventina di secondi! E prima va sù, poi scende, poi si fa un giretto fuori che a malapena lo senti, poi ritorna un po' incazzoso e ci mette una parvenza di ritmo, ma poi no, ha deciso di fermarsi un attimo sulla soglia dell'infinito a rimirare perduti silenzi... Ma vaffanculo, va. Mi viene una rabbia che monterei sul palco del musicalizzatore per prendere a pugni la consolle: ma non lo vedi che ci sono quaranta coppie in malfermo equilibrio che tirano ad indovinare dove cazzo vuoi andare con 'sto violino!?!?! E' una questione di rispetto, santo Dio!
Eh, il buon vecchio Canaro...

17 commenti:

Anonimo ha detto...

..eh moh t'sì rabì!!!!:-))))
(scusate la forma dialettale)

..cmq condivido la sostanza del discorso...

io sono stato un grande fan dell'elettronico in tempi ancora non sospetti, e andiamo indietro, adesso mi ha un po stufato. e trovo molto fastidiose le tande di elettronici lenti, di atmosfera,chiaramente brani da ascolto, che non sono interpretabili in una milonga...possono essere usati, come lo sono stati per esibizioni da parte di certi artisti, ma la mia impressione è che alla fine abbiamo stufato anche il pubblico per la loro cerebralità e il loro carattere fortemente introspettivo.

poi ci sono tanghi elettronici, e anche milonghe, molto divertenti.
mi è capitato di studiare con Arce l'interpretazione dei tanghi elettronici: e non è banale come può sembrare.

ma lo stesso discorso può valere per Piazzolla. un caso interessante è la versione di Libertango che faceva parte della colonna sonora di Frantic di R. Polansky(?)..è il caso di un elettronico molto ballabile, ha una struttura ritmica regolare, ha energia, la melodia è facilmente riconoscibile, è un pezzo "orecchiabile" insomma.


A.B.

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo.
Non dico di ascoltare tutta sera "la poesia", ma qualche pezzo in qua e la, per chi è CAPACE di apprezzare (lo so sono pochi....ma cresceranno), secondo me ci vuole.
Cultura a piccole dosi. :-)

E comunque adoro Canaro: tango, milonghe e vals! E per me non è così "scontato" come dite. Possiamo dire che era "commerciale", ma qualche citazione da maestro ce la infila pure lui!

Gli elettronici vanno benissimo anche per i principianti: lenti o veloci che siano, hanno una base ritmica molto costante e poche variazioni.

Un caro saluto
Chiara

Alessio ha detto...

Oppalà che cultura musicale! Grazie di essere intervenuta, Chiara, e di averci donato pillole di autentica saggezza tanguera...
Che autentica gioia sapere che c'è qualcuno (ma cresceranno...) CAPACE di apprezzare quel che rudi orecchie non sanno comprendere.
E senza nessuna presunzione, oltretutto!!!

Anonimo ha detto...

Se il tango è comunicazione, come è stato scritto, mi viene da dire che il tango elettronico sia semplicemente una delle modalità di espressione che il nostro tempo produce. Perché detestarlo? Nel rispetto della propensione individuale di ciascuno per un tipo di tango o per l'altro, credo che l'unico modo di affrontarli sia quello di calarsi nell'anima del compositore, di lasciarsi trasportare... Aggiungo anche che in effetti, come dice Andrea, i tanghi elettronici sono piyttosto pensati per l'ascolto, e dunque se vogliamo prendercela con qualcuno, quello è il musicalizador... Dopodiché, W la democrazia! ;-)

Anonimo ha detto...

Io che sono ancora un neofita della musica del tango volevo spigare la mia divisione di tanghi; elettronico quello che quando lo balli ti da la scossa, veloce quello che finisce subito e lento quello che non finisce mai. Credo che sia più facile ballare cose che conosciamo e con persone con cui ci piace ballare e per questo caro Alessio che se non affrontiamo il mondo con il cuore e la testa aperta non apprezzeremo mai musicalizador come il Super Costa . W Costa W Costa

farolit ha detto...

eh eh eh
Quoelettino... "20 sospesi secondi di violino" capisco che buttino pesante (sopratutto per te uomo in traballante equilibrio sul trespolo di un unico incerto piede) ma possono essere anche assai dilettosi... se si sa come impiegarli, cosa "essere" in quella specie di pausa estenuata... se non si sa sono cazzi lo so.. eh eh eh
Tu temi la pausa, non è colpa del povero Canaro.
Te la pigli con lui, ingiustamente... "Ritmo chiaro, variazioni intellegibili, linee melodiche non troppo ardite"... è giusto sì... E per chi sa fare ANCHE altro???
Vuoi incastrare costui per sempre nel binario prevedibile della rassicuante marcetta!!!
Ennò... c'è chi può e sa sostenere la pausa di 20 secondi di violino, c'è chi sa "cosa dire", cosa fare, cosa essere nella pausa, come godersela. Non puopi negargliela.
Chissà ... magari un giorno ci sarai anche tu tra questi. E adorerai quanto arriva il punto in cui tui lei e il tango vi "fermate un attimo sulla soglia dell'infinito a rimirare perduti silenzi" ... eh eh eh

Dai sù, vieni a postare questo esilarante sfogo nella milonga virtual. Ho proprio voglia di sentire quanti e quali tàngheri sono d'accordo con te.
Non pochi temo. Insomma avrai della solidarietà virtuale.
Hasta siempre!

Anonimo ha detto...

Grande Farolit, il tuo post anche se un pò duro mi è piaciuto molto, io mi siedo in panchina e mi metto a guardare ma tifo per te!!! Speriamo che chi risponderà a questo blog sia duro ma coretto come sei stato tu. L’unica cosa che mi viene da pensare e se le tanghere sono interessate a quello che si balla? E se si cosa preferiscono ballare?

Anonimo ha detto...

Io condivido e comprendo lo sfogo di Alessio.E' pur vero che ci vuole una certa elasticità...ma le quaranta coppie in malfermo equilibrio non suggeriscono nulla al musicalizador???E proponga cio' che la gente apprezza!!!!

Anonimo ha detto...

è vero però credo che non è quello che uno apprezza o non apprezza, ma la differenza e tra quello che ci hanno fatto conoscere(cose facili) e quello che non conosciamo. In milonga non ci accontentiamo di ballare i passi che sappiamo ma vogliamo sempre impararne di nuovi e di maggiore difficoltà.E invece sulla musica ci fermiamo seduti sulla ns. conoscenzae e non c'è una ricerca come nei movimenti del ballo, questo per mè è una cosa molto difficile da capire. W Costa W Costa

Alessio ha detto...

Cari amici, innanzi tutto firmatevi!!! E' bello vedersi in faccia... Grazie dei vostri commenti, capisco le vostre ragioni anche se per un principiante come me è ancora molto rassicurante non una "marcetta", ma un ritmo chiaro.
Ma attenti, la mia vena polemica non era indirizzata tout cour a chi varia il ritmo, ma presuppone un discrimen: cosa è lì a fare un'orchestra? Sei in un teatro, la gente è seduta, il tecnico della doicegrammofon è lì con le cuffie che registra? Bene! Hai una libertà che non ti è permessa se stai suonando in una milonga!!! Ecco perché scrivevo "il buon vecchio Canaro". Io mica ce l'ho con Piazzolla, mi piace ascoltarlo e lo ritengo un musicista di grande levatura. Ce l'ho con quei musicalizadores che prendono pezzi di Piazzolla che sritti e pensati per l'ascolto e li propongono a chi balla SENZA CAPIRE QUESTA DIFFERENZA.
Per quanto riguarda il ripostaggio dei mie post... Dai Farolita! Vieni a leggerli qui!!! Che siete già in tanti su Tangoquerido... Consentimi un po' di sano amor di campanile!!!

PS. Un grazie speciale a chi ha aggiunto l'immagine al mio post! Credo di sapere chi sia e saprò come ringraziarla... :-)

farolit ha detto...

Alessio!!! Ma io "già" vengo fin qui a leggerli i tuoi post. Rispetto il tuo sano campanilismo. Proprio per questo mi faceva piacere farli leggere "anche" altrove.
Insomma ti sembra una risposta adeguata la tua alla mia gentile richiesta?

Non dovresti farti pregare da una mujer per certe cose, o metruatissimo cybertanguero!

Vabbè ... ti perdono perchè sei ancora principiantesso (ancora... ma si spera per poco)
Fai ancora in tempo a imparare come si risponde e cosa e a chi.
Il tango mica è solo come uno si muove nella milonga. In fondo è l'arte dell'ascolto e dell'abraccio.

Hasta sempre, campanillo!

;-)

costantino ha detto...

Molto vero il riuscire a ballare facendo passi impercettibili ma carichi di pathos.Al momento mi è capitato pochissime volte.Una volta a Lecce con una ragazza esile e flessuosa ho ballato Oblivion, proprio quello suonato da Piazzolla. Ebbene quella emozione l'ho ancora nitida nel mio cuore (dovrei dire nel mio mesencefalo!)così come quegli eterni secondi in cui siamo rimasti abbracciati,dopo le ultime note,per non rompere l'incanto. Purtroppo siamo animali abitudinari e preferiamo di gran lunga andare sulla strada sicura che ci porta verso la nostra calda e rassicurante stalla. Il nuovo spaventa perchè non sappiamo dove ci può portare e quindi la reazione più immediata e conseguenziale è il rifiuto spesso categorico.E' una reazione di fuga dettata dall'ignoranza.E' vero che c'è musica d'ascolto e musica da ballare, però mi è capitato di frequente che anche musica chiaramente ballabile è stata rifiutata semplicemente perchè nuova,sconosciuta,mai ascoltata prima.L'impressionismo è stato all'inizio e per molto tempo osteggiato come se fosse una schifezza, così dicasi Picasso oppure su un altro fronte Freud.
Non c'è niente di nuovo sotto il sole!!!
Un caro saluto Costa

Anonimo ha detto...

Beh, se Alessio è un principiante allora è bene che molti si nascondano e non si appropinquino minimamente a calcare la milonga. ;)
Visto dal di fuori....
Niky

Alessio ha detto...

Grazie Nicky!!! Gran bel complimento, lo apprezzo pur se, senza falsa modestia, io SO di essere un principiante... Me lo fa dire quel che vorrei ballare ed esprimere e che ancora non riesco a ballare. Ma verrà quel giorno!!!
Costa, sei il nostro Picasso!!!

Anonimo ha detto...

Ci sentiamo tutti un po' principianti. Anch'io nel mio piccolo, dopo anni di tango "aperto", ho ri-iniziato da un corso principianti di "milonguero" e quindi, in un certo qual senso, sono principiante anch'io allora. Tutto sta dove uno pone il limite delle proprie conoscenze e capacità: se uno lo pone molto alto ed i propri idoli sono ineffabili ballerini professionisti allora ti do ragione, siamo tutti una massa informe di principianti. Ma se uno si pone come limite il ballerino medio o quello bravo della milonga, allora le cose cambiano, eccome se cambiano :)
Niky

Anonimo ha detto...

Costa che gran bel mesencefalo che hai. W Costa

Anonimo ha detto...

Bravo! Tutta la mia approvazione.
Firmato: il vero figlio di Canaro
:D