giovedì 8 febbraio 2007

Intervista a El Moplo

Ho sentito diverse persone manifestare curiosità circa le regole di galateo della milonga... inserisco sul blog quello che ho trovato navigando qua e là, precisando che il brano che segue è inserito in www.argentango.it, sito di una delle associazioni di FaiTango.

La normativa vigente nelle milongas di Buenos Aires

Intervista con El Moplo


Nei primi anni del secolo, nel 1906 se non andiamo errati, il poeta Evaristo Carriego, grande cantore del Barrio di Palermo e maestro di Jorge Luis Borges, scrisse una lunga poesia in lunfardo (il gergo della malavita di allora) che in seguito venne pubblicata con fine ironia sulla rivista della Polizia "L.C." (Ladron Conocido, ossia ladro recidivo).
Ottanta anni più tardi, in uno dei quartieri più periferici di Buenos Aires, di rinomata pericolosità e rispondente al sarcastico nome di Lugano, nacque una milonga che i gestori, evidentemente ferrati in letteratura o in sociologia, battezzarono "L.C. Club".
La milonga fallì nel giro di qualche mese: all'immeritato insuccesso non fu estranea la personalità del suo direttore, che tutti chiamavano El Moplo, rovescio di Plomo, cioè Piombo, nel senso di peso insostenibile. El Moplo nella vita normale era archivista della Polizia, settore dalla A alla L, una professione poco apprezzata a Lugano Buenos Aires; come ballerino era uno dei tanti. Sulla milonga e i suoi frequentatori, però, sapeva molte cose, forse in ragione della sua attività.
Al Moplo, che abbiamo incontrato in un bellissimo pomeriggio porteño al Cafè Celta nel febbraio del 1996, abbiamo rivolto alcune domande sui codici in vigore nelle tanguerìas di Buenos Aires.

Per quel che riguarda i codici, nessuno ne può sapere più di te, Moplo.

Beh, innanzi tutto non si tratta di codici veri e propri, dal momento che le regole è più facile stiracchiarle quando non sono scritte. Sono codici che, come i buchi, cambiano colore con quello che ci metti sotto. Esistono delle procedure, un galateo, forse.

D'accordo, parlaci allora del "cabezeo".

Il cabezeo è quell'attività sussultoria o ondulatoria della testa (cabeza), con la quale si invita qualcuno a ballare. Sostituisce o integra il lavoro preliminare degli occhi. Puoi "cabezear" a una donna se è da sola, o in compagnia di un'altra donna o seduta ad un tavolo con un gruppo formato da un minimo di tre persone. Non puoi cabezearla se è in compagnia di un uomo: in questo caso, devi andare fino al tavolo e chiedere il permesso a lui, ma solo se lo conosci. Tenete presente che la faccenda del cabezeo è simmetrica: anche la donna può farlo. Con le stesse regole, naturalmente.

Il cabezeo e il "vistazo" (occhiata) sono quindi tentativi di esplorazione della volontà del possibile partner, la ricerca dell'assenso a ballare ?

E' chiaro che se non vuoi ballare con quello che ti guarda con intenzione non devi cabezear. Avere difetti agli occhi o soffrire del ballo di S.Vito, non ti aiuta alla milonga. Puoi avere dei problemi.

E dopo il reciproco cabezeo, cosa recita il copione ?

Ci si incontra nei pressi della pista o in pista, mai al tavolo. Quando si finisce di ballare, l'uomo accompagna la donna fino al punto in cui si sono incontrati o qualche passo più in là. Non di più. Se invece l'invito è stato fatto al tavolo, la si accompagna fino al tavolo.

Le questioni sentimentali, però, complicano il gioco.

Le questioni sentimentali complicano sempre tutto e dappertutto, non solo alla milonga. Se due stanno insieme nella vita e poi si separano, gli amici di lui non inviteranno mai lei a ballare, nemmeno se lui in quel momento non c'è. La ragione, se ragione si può chiamare, è presto detta: se un amico la invita significa illecitamente pensava a lei quando la coppia era ancora unita. Per questo nell'ambiente della milonga ci sono pochi amici. Avere degli amici ti può limitare nel ballo e ti costringe a seguire assiduamente le evoluzioni degli amori, esattamente come il Financial Times segue gli scambi in Borsa. Statemi a sentire, che so quello che vuol dire mantenersi informati. Non si balla più.

In questo, le donne sono quelle che soffrono maggiormente.

E' vero. Ci sono stati casi in cui ottime ballerine, alla fine di una relazione, rimanevano a "planchar" tutte le notti. (planchar vuol dire stirare, cioè rimanere seduti senza ballare). Purtroppo le regole le hanno fatte gli uomini. Questa è una città che è stata fatta da uomini soli, per uomini soli.

Le donne non possono prendere provvedimenti ?

Non contro gli uomini. Al massimo possono punire un'altra donna che accetta troppo il gioco degli uomini. Una volta hanno strappato i vestiti ad una milonguera troppo accondiscendente e che dava sempre ragione a noi. L'hanno svergognata sulla pista. In una milonga, tutto è pubblico, quello che non si vede direttamente te lo raccontano in bagno. No, proprio non me lo figuro uno sciopero femminista contro gli uomini. Alle milongueras piace ballare, non fare politica. Però non escludo che un giorno possa accadere. Spero di non esserci.

Moplo, spiega ai nostri lettori che cos'è un "variador".

E' uno che, come diciamo noi, "calienta la pava en todo lado y nunca toma mate" (mette a scaldare l'acqua in diversi posti e non beve mai il mate). Significa ballare con tutte senza mai compromettersi con nessuna. Nell'ambiente ippico è una professione remunerata, il variador è quello che fa passeggiare i cavalli per farli vedere agli scommettitori. Qui da noi, non è una bella cosa. Con il Tango, l'amore e il sesso non c'entrano. Due possono formare coppia fissa alla milonga per affinità nel ballo e non nella vita. Ci sono casi di mariti che ballano sempre con mogli di altri e viceversa, seza alcun problema. E' nella natura del Tango. La milonga scade quando ci si va a "levantar minas" (sedurre le ragazze), poiché così perde importanza il ballo. Se una donna entra sola alla milonga, deve uscire sola o con un gruppo di amici. Se un uomo entra solo, deve uscire solo o in gruppo. Non è bello che nella milonga si formino coppie per altri scopi che non siano finalizzati alla danza.

Per questo il sabato è così noioso.

Sì, perché di sabato i mariti escono a ballare con le proprie mogli. Nessuno si diverte: sono le cosiddette serate coniugali.

Parliamo ora delle caratteristiche del Tango nelle milonghe.

Nelle milonghe intanto non si balla solo il Tango. Si ballano tutti i ritmi: milonga, vals, rock, jazz, cumbia, salsa, fox-tro. E ultimamente, per quanto possa apparire incredibile, anche il folklore con i suoi bei fazzolettini. Tutte queste danze sono raggruppate in "tandas": la tanda di Tango, la tanda di milonga, la tanda, che so, di Biagi. Le tandas sono separate tra loro da una musica fissa e riconoscibile chiamata "cortina" (tenda), la quale è diversa a seconda del luogo. All'L.C. Club, per esempio, io mettevo la Marcia di Radetzky.

Cominciamo a capire perché è fallito...

Non tutta. Solo un pezzetto. La cortina ha origini antiche: quando nel secolo scorso per ballare con una donna dovevi pagare, si usava una polka per segnalare che il primo turno di ballo era finito e che era ora di pagare per il turno successivo. Ogni turno era costituito da due o tre temi al massimo per incrementare gli introiti. Le ballerine erano le cosiddette "bailarinas de ficha" (a gettone).In certi posti, con una ficha ti facevano fare anche solo un giro di pista. E' curioso notare che al giorno d'oggi, durante le tandas di Tango, Vals e Milonga, le luci della pista sono tutte accese, mentre per gli altri ritmi le luci vengono abbassate quasi fino a zero. Questo perché i milongueros vogliono mettersi in mostra nei balli seri e restare al buio nei balli in cui si sentono ridicoli.

A proposito di mettersi in mostra, come fai se le piste sono affollate ?

Il buon milonguero sta sempre ai bordi esterni. Segue la "ronda" (la ronda è il movimento che regola la circolazione in senso anti-orario) e sa occupare e gestire lo spazio, anche minimo , che ha a disposizione. Non è facile rimanere all'esterno e non farsi risucchiare verso il centro. I bravi ballerini stanno sempre ai bordi.

E' vero. Così come i tavoli migliori sono quelli vicini alla pista.

Per poter vedere i piedi. Nella milonga non si fanno passi complicati o sequenze. Si cammina e basta. Contano altre cose: il senso del ritmo, la musicalità, la postura, l'eleganza, come si "pisa" (pisar è calpestare, appoggiare il piede), come porti la compagna, come gestisci il tuo spazio, ecc.

Una volta nelle milonghe, per lo meno durante il ballo, non si parlava. Oggi si vedono sempre più chiacchieroni e anche molti anziani milongueros che ballano con ragazze giovani.

Durante il ballo non si parla perché sennò non si sente la musica e senza musica non si balla bene. Per le ragazze... eh, il tango non è tutto. Ora che lo stile milonguero è di moda, tante ragazze si fanno sotto per imparare, correndo un temibile pericolo.

Loro non lo chiamano pericolo...

Il pericolo è che i milongueros perdano il ballo. Il "chamuyo" (discorso di natura intima) appare quando manca la vera comunicazione che è il ballo. Manca il ballo e allora si parla. Chi parla cerca di impressionare, di far colpo con le parole.

Ne abbiamo già incontrati dieci che ci hanno detto di essere stati scelti per ballare con Madonna (in quei giorni, la signora Ciccone era a Buenos Aires per girare un film).

No, vi hanno spudoratamente mentito. Quello che hanno scelto sono io. Conosco il produttore.

Senti Moplo, non che ci interessi, ma cosa significa per te il Tango ?

Il Tango è la mia vita, cos'altro potrei fare ? Io faccio quello che mi dice di fare la musica. Senza la musica, senza il Tango, io sarei ancora uno sconosciuto archivista della Polizia che ignora tutto ciò che viene dopo la L.


© The Tangueros Quarterly Review - Buenos Aires, Febbraio 1996
http://www.NCTangueros.com

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