martedì 27 marzo 2007

Tango Terapia - Introduzione

Premessa di Pietro (l'avevo dimenticata e me ne scuso):
Il libro TANGO TERAPIA di Federico Trossero (Rosario, Argentina), psichiatra e psicanalista, docente universitario, è stato pubblicato lo scorso agosto 2006.
Ritengo doveroso, da parte mia, precisare che, sebbene io l'abbia letto con interesse perché mi pareva "nuovo" nel suo genere, perché ne condivido in buona parte la "filosofia", e perché lo scambio di opinioni sui benefici del ballo di coppia, tra il sottoscritto e Federico Trossero, era iniziato 3 anni fa dopo che avevo pubblicato un articolo (niente di speciale) nel quale descrivevo una mia esperienza personale ed esprimevo alcune mie considerazioni/intuizioni (alcune son contenute nel libro), non è mia intenzione pubblicizzare il libro, in modo occulto né esplicito ed, ancor meno, propagandare, sic et sempliciter, la tango terapia quale panacea per vincere lo stress e il malessere/disagio esistenziale, nelle varie forme in cui si manifesta, purtroppo, oggigiorno. Eppoi, di "esperti", con tanto di soluzioni in tasca "per tutto e tutti", ne sentiamo a iosa, tutti i giorni. Ciò non toglie, penso, che una visione del tango avvalorata da argomentazioni (argomentazioni, non verità conclamate) e dati scientifici recenti possa risultare di qualche interesse per capire meglio "come funzioniamo". :-)
Pietro


Introduzione
Quando cominciai a pensare al compito di racchiudere in un libro la mia esperienza con la tango-terapia, mi son chiesto, di pari passo, quale fosse la forma migliore per mettere sulla carta un fenomeno tanto complesso e denso di significati, che si esprimono al di là delle stesse parole, e di grandezza e precisione tali, da poter essere compreso senza mediare il linguaggio orale o scritto.....
.....Nel mio ruolo di medico, avendo realizzato la mia formazione professionale nel campo della salute mentale (psichiatria clinica) psichiatria biologica, psicoterapia e psicoanalisi, ho intrapreso la terapia di alcuni pazienti, partendo da una concezione ampia ed integrativa, con uno strumento davvero nobile, ben stagionato e proprio della nostra cultura urbana e popolare: il tango, quale cuneo d'accesso alla struttura di qualsiasi personalità ossidata e, come è auspicabile in ogni psicoterapia, quale innesto per introdurre nuovi elementi. E’ stato necessario, data la complessità della risorsa terapeutica proposta, integrarla con punti concettuali provenienti da diverse discipline per costruire una teoria ed una tecnica che permettessero l'approccio di pazienti tramite la tango terapia.....

.....Come ballerino di tango e milonguero, ho avuto modo di sperimentare ed apprezzare il potenziale espressivo di questo ballo tanto speciale, che racchiude un “senso” correlato alla personalità globale di chi lo balla......

.....Perché ballare? Per chi ballare? Questi quesiti ci avvicinano ad un tema del quale si è parlato e dibattuto moltissimo e, personalmente, sono dell’avviso che si balli partendo dalla propria intimità, in intimità col partner di ballo e con l'insieme di coppie coinvolte nell'ambito della milonga (milonga: locale in cui si balla il tango)......

.....La mia proposta di tango terapia è il ballare in un compromesso intimo con la nostra interiorità ed in comunicazione col partner ed il gruppo nel “salòn”, considerando prioritari gli effetti ludici, plastici, creativi ed espressivi che si acquisiscono ballando. Ciò non toglie che qualcuno gusti il “piacere e mostrarsi” ed essere, perciò, ammirato e complimentato ("La bellezza è quel mistero stupendo che né la psicologia né la retorica possono decifrare" 3. L. Borges) ma non si giunge al nocciolo della questione, salvo in certe patologie. Quando la tensione alla perfezione toglie spazio alla creatività, all'espressività e al piacere, ci perdiamo la parte migliore del tango, gettando a mare la possibilità di offrire a noi stessi la parte più ricca di questa danza.....

.....Questo tango, che s’ascrive nella cultura e, al tempo stesso, né è determinato, implica una rappresentazione simbolica della storia di alcune generazioni in Argentina. Ritengo che esista la codifica di una pratica sociale che s’antepone a qualunque sviluppo teorico della tango-terapia e che, in qualche modo, marca con forza questi sviluppi.....

.....Questo tango c'insegna la vita. E questa vita che c'insegna il suo tango....."

(da Tango Terapia, Federico Trossero)

11 commenti:

niky ha detto...

Questa me la rileggo tre volte che non l'ho capita (per mio limite intrinseco) :)))
E perchè sembra piuttosto interessante.....;)

niky ha detto...

Iniziamo dalle prime parole.....per chi ballare ? Io voglio ballare per la ballerina ma lo so che alla fine finisco per ballare per me stesso. Questo non sempre è voluto ma è un vizio conclamato di molti ballerini non ancora al top. Penso che si balli per entrambi, certo, ma è anche vero che si balla per avere la soddisfazione che qualcuna ti dica bravo o ti dica grazie o ti baci in segno di gratitudine...e lo faccia col cuore e non per convenzione.

niky ha detto...

Io non penso che due che ballano per se' e non per gli altri siano narcisisti penso solo che siano in quello stato estatico e piacevole che fa si che la coppia si isoli dal contesto che la circonda. Io ho provato questa sensazione e la trovo piacevole. Il narcisismo non c'entra. C'entra semmai se si balla per farsi vedere dagli altri e si trae godimento dagli sguardi altrui. Spero di aver colto il senso del post. Altrimenti bacchettatemi !!!

niky ha detto...

In soldoni, per esempio, io traggo il massimo godimento quando la ballerina socchiude gli occhi per ascoltare la musica e segue il mio passo non quando si gira intorno per vedere cosa fanno gli altri o peggio ancora se la stanno guardando (narcisismo) o ancora peggio del peggio quando mastica nervosamente una chewing gum (questo da fastidio a molti da quel che sento in giro).:))

aurora ha detto...

non ti preoccupare Pietro, nessuno aveva pensato che volessi pubblicizzare il libro. Penso che questo sia un blog che porta a riflettere su tanti fronti diversi, e ti ringrazio: tu porti tanti spunti interessanti!

Pietro ha detto...

Grazie Aurora, sei un tesoro! :-)

Pietro ha detto...

Ciao Niky,
in soldoni, condivido appieno le tue considerazioni. Sono dirette, pittoriche, appassionate, ironiche, autoironiche, ma sempre e comunque divertenti/interessanti. Ed è sempre un piacere leggerti. :-)

niky ha detto...

Pietro sei troppo gentile ma perchè hai pensato che qualcuno avesse ritenuto che tu volessi pubblicizzare il libro ??? Ed anche se fosse ??? Cmq sottoscrivo quello che ha detto Aurora.

niky ha detto...

La perfezione
E' un male perseguirla o un bene ? Tutti noi, più o meno, cerchiamo di migliorarci nella vita o nel lavoro che facciamo. Questo perchè molti di noi non sopportano l'idea di restare dei mediocri, per autogratificazione o per desiderio del riconoscimento altrui. Così nel ballo, come nella vita, penso non sia deprecabile inseguire le alte mete. Il patologico o meglio il limite col patologico, molto sottile, lo vedo quando la coppia non professionista va in milonga per esibirsi e appunto come ho già detto, per trarre giovamento non dallo stare bene insieme ma dall'essere osservati e apprezzati dagli altri ballerini in sala. Altra cosa il godimento derivante dall'onda motoria della milonga che accompagna i ballerini nelle milonghe argentine: godere noi, insieme agli altri.
Ciao

Pietro ha detto...

Niky,
no, la mia non voleva essere una sorta di giustificazione a posteriori. Una premessa, tuttavia, mi pareva doverosa anche perché quello scritto era solo il capitolo introduttivo del libro, quindi un che di incompleto. :-)
Appena mi sarà possibile posterò il resto, magari a stralci (perché non credo, forse mi sbaglio, che tutti i lettori di questo blog possano essere interessati ai risultati ottenuti, con la tango terapia, nel trattamento di alcune patologie psichiche, e non solo, e nella loro prevenzione).

Quanto al tuo ultimo commento, concordo con quel che hai scritto (ormai è una costante):

-la ricerca della perfezione, del bello, dell'assoluto, di qualcosa, insomma, che migliori, per quel che dipende da noi, la qualità della nostra vita, dandole senso, colore e slancio, è un BENE, eccome se lo è!!!

Niky, hai scritto "...io traggo il massimo godimento quando la ballerina socchiude gli occhi per ascoltare la musica e segue il mio passo non quando si gira intorno per vedere cosa fanno gli altri o peggio ancora se la stanno guardando (narcisismo) o ancora peggio del peggio quando mastica nervosamente una chewing gum (questo da fastidio a molti da quel che sento in giro).".

Pensi che io, pur con 20 anni più di te, la veda in modo tanto diverso dal tuo e non provi quelle stesse emozioni che hai descritto? :-)))
Ahahahah:-)

niky ha detto...

Credo fermamente alle potenzialità terapeutiche del tango. In molte patologie psichiatriche viene impiegata la musicoterapia: e quale musica migliore del tango per risvegliare i sentimenti assopiti negli individui apatici ??? L'unica cosa che vorrei aggiungere è di non considerare però il tango una sorta di rifugio per cuori solitari o per frustrati xhe ne traggono giovamento rinchiudendosi in una sorta di piccolo mondo antico. Penso che il popolo del tango sia assai colorito e variegato, non un lazzaretto di malati psichiatrici o potenziali tali. Ma questo mi sembra chiaro, è solo una puntualizzazione....