mercoledì 23 luglio 2008

Last tango in Mulazzano

Non si sa bene il perché, fatto sta che tutti gli anni a luglio si finisce a Mulazzano, è quasi diventata una tradizione... Arriviamo, ci spaventa il biglietto d'ingresso (7 euri!), poi ci rassicura lo sconto per chi mangia, che alla fine d'ingresso si va a pagare 4, va bene così. Poi capiamo il perché dell'esoso ingresso: Orchestra Luca Bergamini, concerto per Secondo Casadei. Mangiamo, poi dopo il caffè ci avviciniamo alla pista. Sono rimasto seduto quasi tutta sera (un paio di polke a milonga non potevo non ballarle!) ed è stato veramente bello così!
L'orchestra: che meraviglia! Ma questi sono fior di musicisti! Sei fiati, un violino da applausi, fisarmonica, due gruppi di percussioni, e che voce i cantanti! Ma oltre a questo (che sarebbe già abbastanza), il vero e proprio spettacolo è il contorno... L'orchestra non è solo l'orchestra, ma un teatro vero e proprio! Questi qui non suonano solo per le orecchie, ma anche per gli occhi! Recitazione, sketch improvvisati, capacita di coinvolgere il pubblico: insomma uno spettacolo nello spettacolo.
L'orgoglio per la propria tradizione e storia: nei momenti in cui l'orchestra rifiatava passavano su un grande schermo brani di interviste a Secondo Casadei, spezzoni di documentari sulla tradizione della musica romagnola. Il tutto con discrezione, mai con saccenteria o superbia: l'umile orgoglio di una bella storia che si tramanda. Chapeau!
I ballerini in pista: che meraviglia! E non solo tecnicamente (che belli i valzer!), ma nella gestione della pista. Quando noi tangueri andiamo a lezione, eminenti guru argentini ci indottrinano sul codice di leggi non scritte imperanti in milonga: rispettare lo spazio delle altre coppie, mai accelerazioni brusche, mai sorpassi dalla parte cieca di un'altra coppia, mai piedi che si alzano se la milonga è affollata, mai muoversi senza guardare attorno, mai... mai... mai... Tutto sacrosanto per carità. Ma andate in una balera e vedrete le stesse cose! Pochissime coppie che si toccavano, e sempre un sorriso, un cenno di scusa e via, a rigirare nei giri del valzer! Che mi si potrebbe dire, beata ingenuità, che potevo anche arrivarci prima, fatto sta che a volte le cose più gnocche (per dirla all'emiliana) ma ben ammantate di esotismo ti fan vedere solo l'esotismo e perdi di vista la gnocchitudine...

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