lunedì 4 maggio 2009

Tango emoziòn!

Odio l'eccesso di coinvolgimento, quindi tenterò un bilancio del Festival di Riccione con profilo positivistico, alla Auguste Comte, per intenderci...
A Riccione ho capito che: 1) non puoi essere un organizzatore del festival di Riccione se hai il collo più stretto della testa. Ti selezionano prima: o sei un discendente diretto del minotauro cretese, oppure vai a fare dell'altro; 2) al festival di Riccione può succedere che mentre balli in pista un cameriere ti tampona con un carrello pieno di vini e caciocavallo (però ti dice "permèzzo"), ma il bello è che è lui ad essere nel posto giusto, non tu, perché il buffet di despedida lo stanno montando a centro pista... 3) al Festival di Riccione presenti la tessere FAI Tango alla cassa e l'uomo-toro ti dice "zài il diezi perzento di sconto, paghi trediziezinquanta, però non ze l'ho un euro e zinquanta e quindi paghi quindizi che tanto cazzo zi fai con un euro e zinquanta", e siccome non è salutare mettersi a discutere con un minotauro va bene così; 4) al Festival di Riccione se sei una delle quarantotto coppie di maestri che fanno stage di giorno, alla milonga finale dei maestri può capitare che ti sbagli e la balli a tango, ma va bene così.

A Riccione ho visto che: 1) il tango è in continua evoluzione, ma anche nel senso inverso, e quindi capita di vedere in esibizione un esemplare, che pensavi estinto, dell'Homo Veredicensis; 2) gli argentini sono bravissimi nel modulare le loro esibizioni calandole nel contesto, quindi l'icona sacra del tango, Zotto, ci ha deliziato con il passo del Malaguti, che da oggi diviene un mio personale punto fermo; 3) Capussi pensi che balli da Capussi solo in esibizione, quindi quando comincia la milonga e lui s'è già messo comodo, in canotta, sei curioso... invece scopri che invita una a caso e poi fa finta che sia la Flores.

Insomma, abbiamo visto cose che voi umani...

41 commenti:

bubamara ha detto...

Ale, perchè tu mancavi l'anno scorso!! nel senso.. se lo conosci lo eviti!!!!!!:)))

Meno male che abbiamo ballato la sera prima, alla fine è stata una bella serata, nonostante le premesse iniziali.. :)))

e ricordati che non regalo niente a nessuno, se dico di sì per una tanda è "sì"! (anche perchè dico anche "no".. lo sai! :)))
devo ricordarti il Pugliese superbo ballato assieme a Tabiano? :D

chiarina la fea

Alessio ha detto...

Grande Chiara! Verissimo, meno male che c'è stata la sera prima, il bellissimo venerdì al Fiumone (Rio Grande, n.d.r.)...

Anonimo ha detto...

beh, che dire??.. veramente esaustivo!!!:-)))..

..però come dice la Chiara , se lo conosci , lo eviti..

per cui, io dopo la mangiata con la spendida compagnia di amici, di cui alcuni che mi conoscono poco avranno pensato che sia una qualche specie di bestia, a proposito di contro-evoluzione e homo sapiens!!!..mi sono fiodnato a letto dopo 3 piattoni di pasta e riso ai frutti di mare, e me so fumato un sigaro nel silenzio della veranda dell'accogliente hotel michela, di cui sono ormai cliente affezionato...

voglio però spendere alcune parole a favore di Capussi: lo adoro, è uno dei miei miti!..che ce devo fà??..Capussi è capussi, che lo volete cambià??..num me sembra il caso!!!..la sua esplorazione nel grottesco del tango è geniale, e non lo dico io, ma Arce, vedi cena ai tri siochett!..voglio dire, anche Alessio ci ha le sue tare:-))..ma ce lo teniamo lo stesso e anzi gli vogliamo ancora più bene!!!

è anche vero che quando non ti piace Zotto, Capussi, Paludi ecc, e sono loro a esibirsi, e quando sai che l'organizzazione diciamo è di un certo tipo, con tavolate di salame in pista, che se non fose in pista andrebbe anche bene, per quanto un ronda o due agganciando una fetta di salame al volo me la sarei fatta volentieri...ebbene si sono capace anche di questo, ma me lo posso permettere:-)))



insomma volevo dire, quando sai tutto ciò e ci vai lo stesso...beh sai di che morte devi morire!!!

io non gli mollerò mai più una lira, dopo l'esperienza dell'anno prima, e infatti me ne sono andato a letto bello satollo

detto questo ieri al barrio con Cesira, e Chiara mi sono divertito da bestia, ballando dopo due giorni bui uno dei miei tanghi migliori


per cui ringrazio tutte le mie ballerine di ieri, che sono veramente la creme...Chiara, Lucia, Silvia...per non parlare poi della mia Annina e della Cesi:-))

A.B.

Anonimo ha detto...

Penso che un blog sia un magnifico mezzo per permettere a tutti di esprimere giudizi e commenti. Io sono stato alla serata di venerdì e, devo dirti con molta onestà, non ho colto quell'ambiente paleolitico che tu descrivi. Intanto la location è di tutto rilievo. Albergo, sale lezioni, e milonghe tutte nello stesso posto non sono così facili da trovare. Nonostante la serata di Igea c'era murato di gente. Hanno offerto uno spettacolo di un'ora fatto SOLO DI COPPIE ITALIANE di buon livello. Sono abituato, dopo tanti anni di girovagare quà e là per le milonghe, ad apprezzare TUTTI quelli che si impegnano e promuovono iniziative legate al tango. Ho la brutta sensazione che il palato fine (o presunto) di tanta gente faccia perdere il senso della realtà. Darei una falange per avere la metà della padronanza e dello stile di Veredice, Capussi, Zotto o tanti altri che fino a prova contraria vengono venerati ed osannati da TUTTI. Il senso eccessivamente critico nei confronti di chi investe (e magari ci guadagna.....ma non è cosi per tutti?)sforzi ed economie in certe manifestazioni E' SOLO DA APPREZZARE. Certe esternazioni possono dare adito a interpretazioni faziose. Ricorda Alessio che sei un Dirigente di FAI tango. Dovresti tenere toni più diplomatici....in fondo siamo uniti tutti dalla stessa passione. Sarebbe bello vedere il mondo del tango unito solo da un'unica passione ma mi rendo conto ogni giorno di più che questo obiettivo invece di avvicinarsi si allontana. Ovviamente tu non ne sei la causa. Visto che io sabato non c'ero mi sono rivisto questo filmato. Se l'"Homo Veredicensis" è questo, io ci facci la firma.
Ma tieni conto che io di tango non ci ho ancora capito un cazzo.
con amicizia.
MG


http://www.youtube.com/watch?v=5ArT9KmVXHc&feature=PlayList&p=805AD8288CC85DCC&playnext=1&playnext_from=PL&index=7

Anonimo ha detto...

Anch'io c'ero e...che dire mi è piacuto molto. Comunque non è vero che la tavolata era a centro pista,
la tavolata è stata messa a bordo pista e a serata quasi conclusa a mezz'ora dalla chiusura e la spazio per ballare certo non mancava.
Per tutto il resto che dire....se fossimo tutti uguali sarebbe un mondo noioso.

Unknown ha detto...

..anche io c'ero e non trovo giusto il tono eccessivamente critico sulla serata, minotauro a parte..
C'ero anche al rio e la serata lì è stata splendida..
Tornando al festival, la mia esperienza è positiva, per il lato riguardante gli stages, ai quali ho partecipato gratuitamente in qualità di jolly, essendo residente, con maglietta omaggio, pranzo, cena ingresso alle milonghe.. li definirei brillanti in questo senso, avendo già avuto esperienze simili con altri organizzatori tangueri..
Ecco.. l'organizzazione, il punto dolente, è di salseri e non ne sanno di tango, E qui comincia la parte negativa(da qui la presenza della sottospecie dei minotauri, pure l'organizzatore ne fà parte, anche nei modi arroganti e primitivi..).
Definirei una "cappella" l'aver suddiviso la sala in tre piste anzichè in una unica grande, si vede che nella salsa usa così, ed abbiamo temuto per la nostra incolumità fisica, solo per aver spostato tavolo e sedie dal muro di fondo avvicinandoci alla "pista" (ma noi non sapevamo cosa fosse quello spazio.. pensavamo ad una via di fuga per le uscite di sicurezza..BOH) tanto da essere stati aggrediti in modo pesante dall'organizzatore..
Vabbè, l'educazione non si compra al supermercato..

Franco

Alessio ha detto...

Carissimi, sono lieto che il mio resoconto abbia suscitato commenti e scambi di opinione! E ovviamente il mondo è davvero bello proprio perché vario, ci mancherebbe altro che tutti la dovessero vedere come me... Confermo certe mie critiche con il sorriso in bocca, poiché, credo il tono del mio post lo lasciasse intendere, io sabato sera mi sono divertito molto e ho ballato molto. Ma le critiche rimangono, sia in merito a certi aspetti organizzativi, sia su certi artisti cui non sono certamente degno di allacciare le scarpe, ma che propongono un tango del quale io, sinceramente, farei volentieri a meno. Ma, ripeto, è questa una mia opinione personalissima.
in merito ai consigli di "prudenza" per essere io un "dirigente" FAI tango, beh quelli no, li restituisco al mittente. Io la penso come mi pare e rendo ragione del mio pensiero, che in FAI tango vale un voto così come quello di qualsiasi altro membro. Credo che il discutere e anche scontrarsi (con correttezza e rispetto) sia un arricchimento per il tango, molto più che non la strana idea che dobbiamo sempre e comunque farci complimenti magari non sentiti perché tutti in fondo siamo apostoli del tango... Questo non lo credo e non m'interessa.

Unknown ha detto...

Bella Alessio la storia del collo più grosso della testa :D me la devo segnare!
La domenica di festival me la sono risparmiata, tra venerdì al rio e sabato ero sazio di tango, così mi sono polleggiato in spiaggia al sole..
..dimenticavo il mitico Capussi.. :))
Che piaccia o no, de gustibus
però le sue lezioni hanno il pregio di essere anche divertenti..
Domenica sera, a festival finito, me lo sono visto arrivare assieme a Miguel Angel Zotto, Daiana Guspero (gran gnocca) ed un paio di coppie di italiani, in una milonga di Gabicce mare dove musicalizzava la Chiara.. (alias nonna papera ndr)
E' vero quello che dici, Capussi è ormai così dentro al suo personaggio da non riuscire più a ballare senza fare l'idiota.. ma almeno ci ha fatto morire dal ridere :D
E a fine serata, dato che ero in strada, l'ho pure riaccompagnato in hotel..

Franco

A.B. ha detto...

...devo dire che concordo con il senso dei commenti al post di Ale...


personalmente come già dicevo adoro Capussi, cmq un grandissimo...credo che sia una persona vera e un grande ballerino, geniale direi...

per quello che riguarda Zotto io l'ho già ribadito più volte anche nei commenti post serata la domenica mattina con la cumpa, ritengo che sia una icona del tango, un grandissimo ballerino, e che cmq del tango e che ha occorra portare "rispetto" per chi ha fatto la storia e contribuito con il suo spettacolo a fare rinascere e conoscere questo ballo meraviglioso...

tecnicamente poi Zotto è mostruoso, e sfido chiunque a mettersi li e provare a fare i suoi istrionismi...

la sua ballerina poi è una sventola da paura, e anche brava....

sono d'accordo con MG che ormai ci sono troppi "palati fini": demolire i grandi trovo che sia molto rischioso...

credo anche che variare il menù degli artisti che si esibiscono sia un merito

certo che se si va già condizionati da preconcetti be allora qualunque performance non raggiungerà mai la sufficienza

penso che gli artisti argentini del festival fossero tutti di grande livello, e che i nostri gusti personali non debbano incidere su una valutazione tecnico-artistica al dilà appunto del dire" a me non piace"..

però frasi del tipo, Zotto non sa ballare, e Javier non è più credibile perchè non fa ricerca, beh sono giudizi che sinceramente lasciano perplessi chi conosce la complessità e la storia del tango

infatti in certe discussioni io me ne esco sempre con le frasi del tipo: " lasciatemi stare Javier (o Zotto, o Capussi)"...e naturalmente mi becco delle contumelie...


io non sono andato sabato sera perchè stanchissimo...ma ripeto: se si va a una serata, già si parte con l'idea che Zoto fa schifo, ecc..ecc...beh forse sarebbe meglio starsene a lettino:-))

A.B

Unknown ha detto...

Concordo in pieno con il tuo intervento A.B.
Una domanda: javier chi..? :))
Rodriguez? Non c'era.. forse intendevi Ezequiel Paludi attuale compagno della Geraldine Rojas..?

Franco

Anonimo ha detto...

Bravo A.B., come sempre dai tuoi commenti e dalle tue osservazioni trasuda la saggezza dei nobili di spirito. Lancio ufficialmente la tua candidatura ad ambasciatore di pace in V.d.T........oltre ovviamente a quella di gran ciambellano di corte che già hai.
con amicizia
MG

ros ha detto...

Mah non so bene dove collocarmi tra questi commenti... quindi mi piazzo trasversale :-)

da una parte penso che si possa tranquillamente esprimere il proprio giudizio, anche negativo, sui mostri sacri... se vado a vedere un film di soderbergh piuttosto che di wenders o pupi avati esco dalla sala e COME TUTTI mi metto a dire, mi piace, non mi piace, mi ha annoiato, però era stato più brillante nell'altra regia, beh però bergman è bergman e tutti gli altri non sono un *****, ecc ecc ecc. senza che per questo nessuno venga a chiudermi la bocca e mi dica 'siccome un film non lo sai girare devi startene zitto'. un artista espone pubblicamente il suo lavoro, a quel punto la risposta del pubblico (più o meno colta, più o meno motivata) fa parte del gioco.

poi è chiaro che dire che zotto, o javier, o la rojas 'non sanno ballare' è sciocco... non sarà il tango che ti piace, ma ballare certo lo sanno fare o non avrebbero la fama che hanno.

rispetto al festival di riccione ci sono stata. non entro nel merito delle coppie perchè il discorso è meramente soggettivo. mi permetto però di dire che quando l'organizzazione arriva da gruppi del mondo latino e non tanghero SI SENTE... si sente nell'aria... qualcosa si rompe. qualcosa che ha a che fare con la ritualità e la magia e non che non centra coi colli stretti o larghi.

Unknown ha detto...

La mia impressione è stata come se ci fossero 2 staff:

Uno diurno, cordiale e gentile nei modi, l'altro notturno, alla milonga, composto da energumeni rozzi ed arroganti..
Tra cui l'organizzatore. ;-)

Si salvava solo il presentatore, ma non per niente era il responsabile diurno del festival.

A.B. ha detto...

Franco

si, intendevo Rodriguez:-))..

so che non c'era, ma nei commenti tipo "processo di Biscardi al festival" della domenica mattina , era venuto fuori anche lui!..e me ...lo stavano demolendo:-))..

e io non ciò più visto e non ho potuto trattenermi: "lasciatemi stare Javier":-))

penso cmq che il senso del post di Ale non fosse quello di demolire, ma piuttosto una satira che a me è piaciuta devo dire:-)



MG: grazie delle cariche, mi piace il ruolo di ciambellano, forse però il giullare sarebbe meglio!!!

ros ha detto...

ciao franco, io gli stage non li ho frequentati (mi ha rapito la spiaggia :-)) quindi forse ho visto solo il 'lato oscuro' non tanghero ;-D

r


MG chi sei????? :-)

Unknown ha detto...

Ciao A.B.
Anche a me piace Rodriguez :)
ma me ne piacciono diversi in verità, in generi diversi ed ognuno per una particolare caratteristica..
Del resto è anche dall'osservazione di ciò che ci piace che creiamo il nostro stile di ballo personale no..?

Ciao Ros,
Hai fatto benissimo..
Io ci sono andato perchè me lo avevano chiesto, e cmq solo al sabato pomeriggio e milonga del sabato..
il resto del tempo sono stato in spiaggia anch'io, proprio lì di fronte dove facevano kite surf, che tra l'altro è la spiaggia dei miei fratelli.. :))

Anonimo ha detto...

Concordo con Alessio, e aggiungo che per me non è stata una gran serata neppure venerdì a Igea...come al solito si balla solo se si conosce e neppure così è assicurato, locale promiscuo salsa e tango con il tum tum che arrivava dalle pareti non proprio insonorizzate e da una porta perennemente aperta! Alessio si è dimenticato una chicca però!!! Siamo arrivati in gruppo alle 23.30 circa e siamo stati accolti da un bel cartello "Posti Esauriti"...sicuramente loro esauriti lo sono!!! Non era stato scritto na neppure parte che la serata sarebbe stata a numero chiuso!!! Dopo un pò di insistenza e grazie all'intervento di alcuni amici ballerini ci hanno fatto entrare...magari non lo avessero fatto!!! Organizzazione decisamente peggio dell'anno passato ( e si lo devo ammettere pure recidiva sono!!! cosa non si fà per stare con gli amici!!!), livello in pista idem e musica lasciamo perdere. Direi che con Riccione ho chiuso definitivamente allmeno per quanto riguarda il tango!!!

A.B. ha detto...

credo che la nota di Franco sia molto importante: uno stile personale si crea nel tempo con lo studio e l'osservazione di molti artisti....e anche a me piacciono molti arstisti con stili più diparati

se uno si focalizza fin dall'inizio su uno solo maestro è probabile che diventi un cloone, anche bravo,ma un sempre un clone..

l'osservazione poi di diversi stili per me è poi fondamentale per la musicalità...vedere come vari artisti interpretano un brano, comee risolvono un passaggio

spesso succede che alcuni maestri,e in genere non sono i grandi, propongano il loro metodo come una sorta di credo!!...se un allievo dopo un po non svicola, rimane imbrigliato in schematismi che non sono suoi, col rischio ulteriore di molti maestri improvvisati che hanno lacune tecniche, stilistiche e musicali evidenti

se uno guarda per esempio www.lezioniditango.blogspot.com vedrà che ogni tanto tra i grandi salta fuori qualcuno veramente imbarazzante:-))

per cui l'osservazione di vari artisti, lo studio con loro anche se non è magari il tuo stile del momento, il costringersi a certi movimenti che magari non ci vengono naturali, è un importante momento di crescita e di riflessione...

e poi non possiamo dimenticare come si balla in una milonga reale, cioè in sala da ballo affollata: ecco che i "banali" passi o giri classici sono indispensabili...

per questo chi comincia con il tango nuevo dovrebbe poi immergersi nello studio degli stili più intimisti...il viceversa è consigliabile, ma non indipensabile, perchè il fine ultimo è ballare e divertirsi in una sala da ballo...almeno così penso io...

Anonimo ha detto...

Per quanto mi riguarda, dalla mia esperienza del fine settimana, posso solo dedurre una cosa: il tango è diventato un business. E chi organizza le cose per fare guadagno, spesso passa sopra le considerazioni di cortesia e di qualità. Deve esclusivamente fare cassa, indipendentemente da chi ha di fronte. Un festival è una cosa complessisima da organizzare, specialmente se devi tenere testa a così tante persone e tanti insegnanti, ma se fai tutto senza il cuore e l'attenzione, il rischio è quello di creare un evento ad uso e consumo di chi ha denaro da spendere (e spandere). Peccato per l'occasione persa.
francesco

Chamaco67 ha detto...

Tanto per fare 4 chiacchiere da bar (o da bancone della Milonga!), mi ci metto pure io ... :-)

Seguendo i consigli del mio Guru Marzullo ("Si faccia una domanda e si dia una risposta"), da almeno 2 anni a questa parte mi sto chiedendo ripetutamente

"Perchè mai dovrei andare ad un festival?"

Seguono i miei sproloqui fra me e me...


1) Per fare stages

RISPOSTA: MA SERVONO PIU' STAGES A 20-25 EURO L'ORA CON 25 COPPIE (quando tempo potrà mai dedicarti, anche il miglior maestro del mondo ?) OPPURE INVESTIRE IN 50-60 EURO L'ORA IN LEZ PRIVATA CON UN BUON MAESTRO LOCALE ????

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2) Per ballare con gente nuova spezzando i meccanismi di provinCialismo tanguero delle milonghe locali abituali

RISPOSTA: SI PUO' FARE LO STESSO, ANDANDO SI' IN TRASFERTA, MA IN UNA MILONGA NORMALE ANZICHE' IN UN FESTIVAL MEGA AFFOLLATO. SPENDI MENO DURANTE LA SERATA E BECCHI MENO CALCI IN PISTA: NEI FESTIVAL LA PERCENTUALE DI GENTE CHE BALLA PER FARSI VEDERE (O PROVA IN MILONGA I PASSI DEGLI STAGES) AUMENTA ESPONENZIALMENTE...

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3)Per vedere le esibizioni !

PER L'AMOR DI DIO !! BASTA CON LE ESIBIZIONI CHE TI TOLGONO UN'ORA DI SERATA PROPRIO NEL MOMENTO DI PUNTA !
PER GIUNTA, PER CHI VIENE IN TRASFERTA SENZA FERMARSI A DORMIRE, è ANCORA PEGGIO :

fino all'1-1.30 la pista è murata e non si riesce a ballare, poi ti spezzano la serata con 1 ora dnesibizioni, e quando alle 2.30-3.00 si puo' ricominciare, è ora di rimettersi in macchina per tornare a casa ad un orario sensato.
PLEASE, METTERE LE ESIBIZIONI PRIMA DI MEZZANOTTE, GRAZIE ! CHI VUOLE VEDERLE; VERRA' APPOSTA UN PO' PRIMA, CHI NE PUO' FARE A MENO, VERRA' DOPO !


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4)Per ballare con la musica dal vivo

ECCO QUESTO FORSE è L'UNICO ARGOMENTO CHE MI PIACE PER AVVICINARMI AD UN FESTIVAL, E CHE MI RENDE PLAUSIBILE PAGARE CIFRE DAI 20 EURO IN SU PER LA SERATA

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Più in generale credo che una manifestazione con costi fissi talmente elevati non possa che trasformarsi in business: affitto di grandi strutture, costi elevati per lezioni e pernottamenti dei big, ecc. ecc.

Ci sta tutto, per carità, ma mi domando se non convenga farsi un viaggetto normale per le milonghe "ordinarie" sparse per l'italia e fuori... :-)

Anonimo ha detto...

Caro Chamaco, ultimamente ho sperimentato proprio quello che dici, cioè farsi un viaggetto per milonghe sparse, ti assicuro che è un mondo difficile, quando nessuno ti conosce e non assomigli a un divo del grande schermo. Se sei abituato alle migliori ballerine dei tuoi posti abituali ti ritrovi a collezionare parecchi rifiuti o in alternativa a passare la serata ballando con principianti con le scarpine nuove. La cosa ti toglie un po' il gusto dell'avventura. Nei festival invece questa chiusura la trovo meno evidente, vedo meno la tendenza a stabilire delle gerarchie all'interno della milonga e ho sempre ballato, in generale, molto bene.
Un saluto, Max

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
(che emozzzion, la mia prima volta in un blog, per di più tanguero...).
Noi coppia di principianti, con pochi mesi di pratica e tanti mesi di dubbi, ebbene sì, noi razza un poco troglodita (ecco la similitudine e l'inevitabile solidarietà con il Pappalardo vitaminizzato dell'organizzazion), che se qualche volta in milonga urtiamo qualcuno, poi la notte non si dorme per il dubbio di essere stati giudicati senza possibilità di appello (e poi chi dorme? le gambe continuano a provare la sacada atras alla faccia della testa che vuole dormire), noi siamo andati al festival di Riccione.
Tutto vero sull'organizzazione romana, oserei dire di virilità un poco taurina, ma efficace e logisticamente ineccepibile (a parte la disposizione dei tavoli in milonga...). Non mi esprimo sulla polemica intorno al business (che mi sembra "pelosa" e francamente trascurabile) e tanto meno sull'aspetto puramente artistico dell'evento (però avete mai visto danzare Alejandra Hobert? A me, cucciolo tanguero di rara ignoranza, si è levata una eruzzion di pelle d'oca di due dita e, ho giurato, se me lo chiede questa notte fuggo con lei, anche se tengo famiglia).
Comunque, noi abbiamo frequentato lezioni principianti-intermedi e, a parte due stages assolutamente inutili, abbiamo conosciuto coppie di maestri che, seppure nel breve periodo del nostro encuentro, hanno lasciato in noi un segno importante e ci hanno dato spunti su cui potremo lavorare a lungo.
Può darsi che siamo stati vittime di obnubilazione da troppo entusiasmo, ma noi ci siamo trovati proprio bene a Riccione, forse perché è un'esperienza che abbiamo vissuto come una sorta di battesimo di iniziazione, assimilandoci a spugne con l'unica funzione di assorbire quanto più possibile, noi che un anno fa conoscevamo solo Piazzolla e che adesso abbiamo nel PC più di mille fiori stupendi tra tanghi, vals e milonghe!
La sera di sabato abbiamo ballato con la musica dal vivo, in una milonga affollatissima ma assolutamente disciplinata, dove nessuno sembrava dovesse dimostrare qualcosa (a differenza di qualche milonga anarchica nostrana...). Ebbene, probabilmente abbiamo perso un anno di vita per l'emozione, ma non ci eravamo mai sentiti così in sintonia con le altre coppie in pista e, forse, con noi stessi.
Concludo questo lungo commento (sic! me ne scuso) azzardando una notazione polemica: molti commenti in gran parte negativi su Riccione, nessun commento negativo sulla festa Faitango a Tabiano. Cattiva acustica; musicalizador che, seppur mostro sacro, è decisamente rintronato e quindi ripetitivo e con la pessima abitudine di disturbare con interventi inopportuni della sua voce; esibizione dei ballerini a detta di molti piuttosto discutibile sul piano tecnico.
Non fraintendetemi, l'avrete capito, io mi divertirei anche nella milonga organizzata nel garage di casa mia, ma mi sembra che, quando occorre, essere critici anche con gli eventi di casa nostra non possa che portare cose buone. Por Amor del Tango!
Vi voglio bene
Lunatico1935

Alessio ha detto...

Per carità, lunatico, ci mancherebbe che vietassimo la critica agli eventi da noi organizzati o ancora peggio non l'accettassimo come stimolo a migliorare! Anzi, critiche e suggerimenti sono i benvenuti... Il succo del mio ironico racconto di Riccione, per provare a ri-spiegarmi meglio, è questo (e mi trovo molto in accordo con quanto scrive l'amico Chamaco): il tango ognuno lo vive come vuole, ma io ritengo si possa OGGETTIVAMENTE concordare su alcuni principi base che distinguono chi il tango lo fa bene (per amore del tango) e chi il tango lo fa male (perché non lo ama o perché non ha capito). So benissimo che dicendo questo mi pongo su di un piano pericoloso (il rischio di talebanismo è sempre in agguato!), ma io la penso così e sarei falso se la mettessi giù in maniera diversa. Proviamo a parlare di questi principi? Bene, facciamolo, apriamo la discussione, magari litigheremo un po' ma si farà un passo avanti. Quel che poco sopporto è il discorso del "comunque vada sarà un successo", oppure "il tango vince sempre e comunque", o ancora "diamoci tutti una pacca sulla spalla, in fondo siamo tutti sulla stessa barca"... No.
Un esempio: io non sopporto quella versione kitsch del tango del tipo "ragazzi è arrivata la corriera dei turisti, andatevi a mettere in gessato e cominciate a fare volcadas tra i tavoli". E, mi spiace dirlo, il festival di Riccione era organizzato per molti aspetti così... L'esibizione è un terreno scivoloso, da gestire con intelligenza: può essere una cosa che ti arricchisce e riempie di emozioni, ma può essere anche dell'altro. E questo al di là dei gusti personali di ciascuno (a me piace la Hobert, io preferisco Capussi ecc. ecc.), ma se l'icona sacra del tango mi fa una roba da "tango per turistos sì alpitur", io lo considero per come l'ho visto, e ancor di più capisco come sono considerato da chi mi presenta quello che per me rimane un sottoprodotto del tango...

Unknown ha detto...

La mia esperienza a riccione è stata diurna e notturna.
Sono rimasto molto contento dell'organizzazione (stages, pasti, puntualità), direi davvero impressionante riuscire a gestire 500 ballerini e 16 (?) coppie di maestri in 6 sale.
Sicuramente deluso dalla milonga che ho trovato senza atmosfera!
Comunque questo evento mi ha permesso di "vedere" in tre giorni vari maestri e di farmi un idea migliore (anche se minima) dei loro stili.
Le esibizioni non mi sono piaciute tanto ho visto più show che tango, ma come è stato ribadito nei post prima del mio il gusto e la sensibilità sono personali.
Sicuramente bocciati i parenti stretti del minotauro, in particolare quello che riferendosi all'assenza di claudio forte e barbara carpino ha detto: "qui a riccione si SCHIACCIA molto, infatti alcune ballerine sono rimaste incinte"(liberamente tradotto dai miei confusi ricordi).
Luca

VOGLIADITANGO ha detto...

viste le varie polemiche suscitate dal post di alessio, vogliaditango ci tiene a precisare alcuni punti:

-ogni persona si assume la piena responsabilità di quanto pubblicato (questo significa che alessio parla a nome di alessio, e non a nome di VdT)

-questo blog raccoglie TUTTE le opinioni, se espresse con correttezza (quindi accettiamo l'intervento di alessio anche se esprime un giudizio negativo, MA CONSIGLIAMO AD ALESSIO DI CAMBIARE LA MODALITA' NELL'ESPRIMERSI. quello che per lui era un post 'divertente' letto sotto altri punti di vista risulta sarcasticamente fastidioso... per dirla terra terra 'un po' una presa per il ****'. quindi ok il libero contenuto -ripeto ognuno esprime il PROPRIO parere- ma attenzione allo stile, che nulla ha a che fare con la grammatica ma con una certa 'misura' di fondo).

Buon blog a tutti
VdT

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti! Anch'io come Lunatico ho apprezzato molto l'esperienza di Riccione, da me vissuta più come occasione per studiare e imparare che come evento "mondano". Tre giorni di full immersion in stages di alto livello didattico, pur con caratteristiche diverse per ogni coppia di maestri. La milonga della sera era un optional in cui a dire il vero non ho risposto molte aspettative. Lo consiglierei senz'altro a chiunque avesse voglia di migliorare... unico suggerimento: evitare alcune lezioni superaffollate.

A.B. ha detto...

..sono d'accordo con l'ultimo intervento..io personalmente negli anni, e sono tanti ormai, di tango, ho spesso sfruttato i festival come momento di studio...

alla sera ero distrutto per cui in genere non ero molto reattivo , a volte sono andato anche a letto...


e penso che i maestri del festival di Riccione fossero più che all'altezza della situazione...cmq tutti dei grandi artisti

se faccio 3 lezioni al pomeriggio , a me passa poi la voglia di ballare, per cui...magari ceno e poi tracollo...non sono un maratoneta:-)

personalmente poi guardo sempre con grande rispetto i grandi, come Zotto...c'è sempre da imparare, e il tango nelle sue radici più classiche,e voglio comprendervi anche la sua forma "escenario", è la fonte da cui è sgorgato il nuovo...ma se non si conoscono le radici, se non si sa guardare al passato come fonte fondamentale di ispirazione, anche per trovare nuove vie espressive, difficilmente il proprio tango avrà un anima...
e non lo dico io, ma per es. lo stesso Frumboli in una intervista che ho letto tempo fa...è gente che andava in milonga, che ha fatto la gavetta, che ha studiato dai vecchi maestri, che conosce la tradizione...non si impara a ballare tango facendo due volcadas e una colgadas..è un fenomeno più complesso...più lento..più profondo

Chamaco67 ha detto...

Fermo restando che si puo' imparare in tutte le occasioni, dal Festival supergettonato a quello pi' scalcagnato, passando per l'ultima pratica di periferia ...

Fermo restando questo, dico, ogni cosa che porta dei benefici ha anche dei costi...

E la domanda che mi sono posto è se uno stage con 20 o più coppie a 20-25 coppie abbia un rapporto costo-benefici migliore rispetto ad una lezione privata a diciamo 60 euro l'ora.

La risposta che mi sono dato, sulla base della mia esperienza, è che vale piu' la lezione privara con un Maestro (o Maestra) valido locale piuttosto che una lezione collettiva col migliore del mondo.

Perchè per me la fase piu' importante dell'apprendimento è *il tempo che ti viene dedicato quando sbagli, quello dedicato a correggere i tuoi errori*.

Ed anche il miglior maestro del mondo, se deve seguire 20 coppie, non puo' soffermarsi troppo su di te, a meno di non trascurare gli altri.

E allora, se sei il "cocco" del maestro del festival, ti va grassa, ma in caso contrario no...

Quindi, certo, al festival si impara, ma il costo è sproporzionato rispetto al beneficio, a mio avviso... :-)

[PS- il tour per le milonghe italiane l'ho fatto, e non mi sembra così drammatico... E non credo di assomigliare a nessun divo del grande schermo, tutt'al più Alvaro Vitali ;-)]

Anonimo ha detto...

Il problema delle lezioni colletive è sostanzialmente di metodo. Ci sono troppi insegnanti che mostrano in trenta secondi un esercizio e poi passano tutto il tempo di coppia in coppia, questi per me non sono buoni insegnanti. Chi ha metodo è capace di portare avanti la lezione gradualmente e per tutti, segnalando i problemi comuni, proponendo variazioni per chi ha superato le difficoltà e senza abbassare il livello della lezione se qualcuno ha evidentemente sopravvalutato le proprie capacità iscrivendosi per es ad un master dopo due anni di studio. La lezione privata è ottima cosa ma, considerando i costi e la disponibilità di maesti coi quali ne valga la pena, raramente fruibile

A.B. ha detto...

..sono d'accordo con l'ultimo intervento...lo trovo perfetto!

domenica scorsa al barriodetango di RE ho seguito due lezioni con Pablo Rodriguez e Noelia Hurtado...è stato esattamente come descritto, sono stati eccellenti docenti!!...e da queste lezioni si può apprendere eccome, anche perchè docenti di questo livello non è che li trovi li vicino a casa:-)..


spesso il problema della classi di gruppo è anche:

1) il rapporto docente discente che spesso e non per colpa dei maestri è molto sfavorevole...

2)il fatto che molto spesso i discenti pensano di saper ballare, e invece normalmente sarebbero considerati principianti o quasi, e però si iscrivono alle masterclass o alle classi avanzate...

se il docente abbassa il livello della classe per me è grave, visto che ho pagato per quella, e quindi si ritorna al caso descritto nel posto precedente di un insegnante in grado di non abbassare il livello

A.B. ha detto...

..concettualmente il discorso di Chamaco67 fila
secondo me, in base alla mia esperienza decennale nel tango:-)..di maestri "locali" validi ce ne sono davvero pochi...

molti si sono improvvisati maestri negli utlimi anni, e temo che le correzioni ad personam di un maestro che a sua volta "sbaglia" non siano il massimo...

onestamente a volte si vedono cose imbarazzanti, e un principiante difficilmente se ne può accorgere...

inoltre molti già all'inizio insegnano un proprio stile, mentre ritengo che nei primi anni sarebbe meglio insegnare un tango neutro...ma pochi ne sono capaci

la realtà, temo, è che se alcuni maestri locali andassero a loro volta a lezione da un docente argentino, ne uscirebbero ribaltati:-)

Unknown ha detto...

Daccordissimo su tutta la linea con gli ultimi interventi.
E' vero, una o più lezioni private possono darti molto e molto più rapidamente, ma la scelta dell'insegnante su cui valga la pena investire è ardua..
Io per sopperire a ciò ho cominciato dopo un anno ad affiancare al mio corso "base" un'altro con docenti argentini (P.Linares y P.Carrazco).
Ho subito notato la differenza di approccio, i docenti italiani cercavano di impormi uno "stile", IL LORO, gli argentini NO.
Un giorno, per curiosità feci presente agli argentini una delle cose per cui venivo spesso ripreso, cioè il modo in cui tenevo il braccio sinistro, chiedendo loro se c'era qualcosa che non andava.. loro stupiti mi dissero, non c'è niente che non va nel tuo braccio, non devi mica ballare come un manichino o come nei balli "standard".. stai comodo..? OK vai benissimo così!
Da allora sono passati più di 2 anni, il mio corso base finito un anno fa, ho cercato un altro docente (Cesira), con cui ho studiato tutto l'inverno, continuando ad affiancargli Pablo e Patricia, e sviluppato il mio stile personale, in continua evoluzione come il mio tango del resto..
Come dice "anonimo" entrambi i docenti da me scelti hanno metodo e sono capaci di portare avanti la lezione gradualmente e per tutti, segnalando i problemi comuni, proponendo variazioni per chi ha superato le difficoltà e senza abbassare il livello della lezione.
L'altra sera all'ultima lezione argentina, Pablo si è felicitato nel notare che tutti erano molto migliorati, e ognuno aveva sviluppato il suo stile, senza diventare un loro clone.

Chamaco67 ha detto...

Franco ha senz'altro ragione, la scelta degli insegnanti è sempre dura...

Ma (per me) la scelta dell'insegnante giusto sarebbe argomento di un intero thread !!

Mi limito a dire che "Scegliere gli insegnanti giusti" è difficile sia per una lezione privata sia per uno stage....
Anzi, nella mia esperienza spesso è piu' difficle per uno stage rispetto alla lezione privata.

Quindi, mettendomi nella situazione di poter fare uno stage con il migliore insegnante del mondo (per quanto mi riguarda, la Mantinan, ma ognuno ha il suo riferimento) o una lezione privata con maestri locali BRAVI (e ce ne sono in emilia romagna, non fatemi dire i nomi), non avrei dubbi...

Perchè *la fase in cui si appremde di piu' è il momento in cui il maestro ti corregge personalmente gli errori e la postura*, NON quello in cui spiega i movimenti alla classe collettiva... :-)

Unknown ha detto...

Lo stage, secondo me ti dà in proporzione al tuo livello di ballo, più è alto, più lo apprezzi e ne trai beneficio, ma non è mai proporzionato al costo, decisamente troppo alto.

Unknown ha detto...

Giustamente, come dice Chamaco67, anch'io non avrei dubbi sulla scelta tra uno stage con la mia coppia preferita e una lezione privata con maestri "locali"..

;-)

Unknown ha detto...

Tuttavia, non ho mai fatto lezioni singole..
Anche se qualche stage è stato quasi una lezione singola, dati i pochi partecipanti.
Mi piace frequentare una classe, relazionarmi settimanalmente con gli altri partecipanti, sentirmi parte di un gruppo..
Il tango per me è anche questo.. socialità.

A.B. ha detto...

..penso che tanguero61 ha evidenziato una cosa importassima:

meno ne sai, e più paradossalmente cerchi di imporre uno stile, il tuo!!!:-))


e la correzione classica più ridicola è quella relativa al braccio sinistro o al destro!!!...tipica di chi a mio avviso non conosce a fondo la materia, cioè che il tango è molto , ma molto personale!!!

..e la spiegazione di Linares mi sembra esemplare...

Chamaco67 ha detto...

Ma è chiaro che i Maestri bravi, anche quelli italiani non impongono uno stile...

E la Cesira che ha nominato Franco è una di questi, ma ce ne sono anche altri.

Credo che si debba distinguere fra "stile" e "tecnica": certi movimenti ci vengono male (o per nulla) a causa di errori di tecnica/postura o quant'altro, non c'entra lo stile.

E poichè ogni allievo "sbaglia" in modo diverso, è molto difficile per i maestri - in classe collettiva - concentrarsi su una coppia tutto il tempo necessario per aiutarla nel risolvere le difficoltà (a meno di non trascurare altri).

E nella mia personale esperienza questo vale anche per grandi nomi, Rodriguez-Missè, Frumboli, Arce-Montes, Moreno-Codega, gli stessi Balmaceda-De La Rosa, Pablo y Dana, Jorge Dispari con La Turca, El Pajaro, eccetera...


Non è per fare pubblicità a nessuno, ma un'ora a tempo pieno con un maestro bravo (e ce ne sono di sicuro in zona, basta scegliere bene, al massimo è questione di spostarsi 100 km, ma spendi sempre meno che a un festival) , alla fine "costa meno" e rende di piu' (dal punto di vista della crescita tecnica)rispetto anche a 2-3 stages da 20 coppie con i migliori argentini.

Poi naturalmente Franco ha ragione nel valorizzare la socialità delle iniziative tanguere !
Tuttavia io, quando posso, preferisco socializzare a prezzi piu' contenuti nelle pratiche da 5 euro o in milonga piuttosto che a stages da 20 coppie a prezzi astronomici .... ;)

Unknown ha detto...

Mauro, sono daccordissimo con te!
Infatti da poco più di un mese a questa parte organizzo assieme ad un gruppo di amici una pratica, non guidata, dove chi vuole può venire, provare i suoi passi, condividerli, allenarsi, socializzare, ballare ecc.. assieme a noi! dovresti avere ricevuto l'avviso ogni settimana.. :D

Riguardo agli stages, penso di non fare testo, in quanto li ho fatti quasi tutti gratis.. mi chiamano quasi sempre a fare il jolly quando c'è qualcosa in zona..
Ho pagato solo quelli che veramente mi interessavano, e si contano sulle dita di una mano.

Sempre al riguardo, ti posso anticipare che ci stiamo organizzando in un circolo tanguero, senza maestri all'interno, trasversale a tutte le scuole, in modo da invitare quando lo vogliamo, gli artisti che ci interessano, a prezzo di costo..

Franco

Giulia (Roma) ha detto...

E' la prima volta che vengo qui. Interessante questo sito!!!! Mi piace quel che dice tanguero61, che a volte anche se non è conveniente sul piano economico fare stage di gruppo, ci si guadagna lo stesso e cioè in termini di socializzazione. Mette l'accento su quella che io trovo una spinta fondamentale al tango: incontrare gli altri, rafforzare una esperienza di gruppo.

A.B. ha detto...

...sono d'accordo sulla funzione sociale del tango, cosa siamo noi se non animali sociali!!??:-)

sulla Cesi, che dire??..è una cara amica, una grandissima, sia come docente che come ballerina...nelle serate di milonga, ballare con lei è davvero piacevole, a livello delle migliori argentine ...

poi, ha le sue idee tanguere,come tutti, ma saranno anche 15 anni almeno che balla e studia, e prima viene dalla danza..c'è dietro un bagaglio culturale da fare invidia


.. se potessi, in base ai miei gusti, farei private per es. con Javier Rodriguez....il suo stile e in generale quello di Villa Urquiza sono forse quella da cui traggo più ispirazione..

il problema è che lo becco solo nelle lezioni gruppali

mi piace molto anche Gabriel Missè...ma il problema è lo stesso..:-(