mercoledì 10 gennaio 2007

Indigestione tanguera...

Ero ansioso ormai da settimane, ansioso di ricominciare... Che già di mio son sempre teso, come un cane da punta, sempre smanioso di imparare cose nuove, di aggiungere una figura, di capire come ha fatto quel ballerino là che ho visto quella volta là a fare quel giro là ecc. ecc. Insomma, la pausa natalizia, quasi un mese senza lezioni, l'ho accusata mica da ridere. E quando ieri sera mi son presentato bel bello da Maurizio e Cristina per la lezione di prova ero carico come una molla! Inizia la lezione, un po' di tecnica... Cristina si scusa con noi (!!!) e ci chiede di avere pazienza perché "è il corso principianti, magari vi annoierete un po'... vedete voi, siete liberi di fare la lezione o magari di guardarci da seduti... come preferite". Al ché m'immagino partano tutti con un ripassino, che so, di salida cruzada o al massino un ocho atràs... Sticazzi! Una tosta lezione sulla sachada, seguita ad libitum da ocho, camminata, incrocio avanti, giro in volcada... E scusate s'è poco. Insomma, la lezione dura quasi due ore e al termine sono stanchino ma contento: tante cose nuove e Maurizio e Cristina sono bravissimi a spiegare. Più intuitivo e diretto lui, molto esauriente ed analitica lei (mi verrebbe da dire... "rogitantrica"!). Insomma si completano a meraviglia!A questo punto son curioso della lezione successiva, che poi sarebbe il corso intermedio. Si parte con la solita, si fa per dire, tecnica e mi accorgo che le gambe cominciano a far fatica (che non c'ho più vent'anni, veh!). Tutto ok, ci sono meno coppie e si balla pure meglio, meno ingorghi in pista... Poi Maurizio ci propone la figura del giorno, ovvero sachada con giro a sinistra dell'uomo, sachada della donna sul perno indietro e seconda sachada dell'uomo sull'apertura della donna con annessa volcada. Insomma, non so se scappare o appostarmi in un angolo e fingermi il manichino del barrio in trasferta (che la prima volta che andai a Codemondo a ballare nella penombra di una domenica pomeriggio rimasi per almeno un'oretta a pensare: "ma che cosa c'ha quello da fissare?"). Prendo il coraggio a due mani e ci provo: neanche malaccio, alla fine. L'unico inconveniente è che se nella lezione precedente, la sachada, le tacchettate sullo stinco se le era prese tutte la Ros, adesso che anche lei mi sacha dopo il perno indietro ha modo di consumare la giusta vendetta... Ricordo in particolare un suo tacco che in artroscopia mi penetra tra malleolo e tibia... Na goduria! Finisce la lezione e guardo l'orologio. Sono le 11.45, dicasi undiciequarantacinque... Sono arrivato alle 8, penso, son quasi quattro ore che son lì. Ma col tango le ore sembrano minuti... E siccome non ne abbiamo avuto abbastanza, tutti insieme appassionatamente per un panino e una birra! E lunedì si ricomincia... Hasta el tango siempre, compañeros!

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