sabato 14 aprile 2007

Le origini del Tango: La Habanera - Parte IV

Habaneras e zarzuelas.
Il precoce ritorno in Spagna della habanera si dovette fondamentalmente all’attaccamento e al ricordo nostalgico che, per La Avana, avevano gli emigranti al loro ritorno. A ciò si aggiunge la visita di musicisti spagnoli come Joaquín Gaztámbide e Sebastián Iradier. Quest’ultimo stette vari anni a La Avana e poi in Messico. Compose molte habaneras, tra le quali La paloma, forse la più conosciuta in ambito internazionale. Un’altra habanera di quest’autore, El arreglito, fu utilizzata quasi letteralmente da Bizet nella sua opera Carmen.

Con il grande sviluppo che raggiunse la zarzuela spagnola nel secolo XIX, dopo questi primi successi, gli autori spagnoli inclusero nelle loro zarzuelas una habanera. Non appena si rappresentava per la prima volta una zarzuela in Spagna, qualche compagnia la portava a Cuba e qui si divulgava immediatamente. Conobbi anziane de La Avana che cantavano la habanera della zarzuela Los hijos del Capitán Grant come se fosse cubana, e altre che consideravano come habanera contadina, o di ingenio, la Habanera del Café della rivista El Certamen Nacional, il cui ritornello dice: “Cariño!... / no hay mejor café / que el de Puerto Rico...” (Amore!... / non c’è miglior caffè / di quello di Porto Rico).

Le compagnie di zarzuelas che visitavano La Avana seguivano le rotte delle flotte commerciali, per la qual cosa questa Habanera del Café è stata menzionata da Carlos Vega (Música sudamericana, Buenos Aires, 1946) e da Luis Felipe Ramón y Rivera (La canción venezolana, Maracaibo, 1972).

Anche l’emigrazione di cubani durante le guerre d’indipendenza, portò elementi della canzone habanera a Città del Messico, Veracruz e Mérida, per cui li è conosciuta Te vas y a la mar te alejas, che secondo il maestro Rubén F. Campos (El folklore en las ciudades, México, 1930, p. 193) fu portata dai buffoni cubani quando dovettero emigrare nel 1869 dopo i successi del Teatro Villanueva. Per tradizione orale, sappiamo anche che fu molto popolare durante la Guerra dei Dieci Anni (1868-1878). Un’altra conosciuta in Messico e anche in Venezuela è Me gustan tus ojos negros, menzionata da Campos e Ramón y Rivera.

Gli archivi dei teatri Tacón e Albisu erano pieni di partiture di zarzuelas che si eseguirono molte volte a Cuba e che gli abitanti de La Avana conoscevano soverchiamente. Questo permise che molti cantanti lirici interpretassero nei loro programmi queste habaneras di zarzuelas spagnole e che compositori cubani includessero nelle loro opere una habanera.

L’influenza dei compositori spagnoli di zarzuelas si fece sentire in molti autori cubani che realizzarono opere con temi, personaggi e musica nazionale, facendo apparire così habaneras in Valenzuela (La mulata Rosa), Ignacio Cervantes (El submarino), Manuel Pérez de la Presa (Los saltimbanquis), José Marín Varona (El hijo del Camagüey) e nel secolo XX, Ernesto Lecuona (La Plaza de la Catedral). Anche Jorge Anckermann compose una habanera intitolata Flor del Yumurí, che si cantò sempre in uno stile libero di canzone.

Un altro autore che divenne un famoso compositore di habaneras fu Eduardo Sánchez de Fuentes, che nel 1892 compose la mondialmente famosa habanera Tú, oltre a compendiare un album con più di quindici habaneras tra le quali risaltano: Mírame así, Íntima, Los Aguinaldos, Cuba e molte altre belle pagine.

Habaneras e boleros.
In Cuba, la habanera ebbe il suo sviluppo e la sua diffusione nel secolo XIX. La relazione con la parola del testo motivò la combinazione frequente di cinque note in una battuta della melodia. L’accompagnamento della chitarra enfatizzava il ritmo di tango che la distingueva; tuttavia il modo di suonare questi accompagnamenti -con spostamenti ritmici al realizzare rigature o accordi arpeggiati- cambiarono il basso tradizionale con il cinquillo cubano che cominciò a identificare il bolero. Si sono incontrate partiture in cui si evidenziano questi cambi, che già cominciano a essere denominati boleros. Questi cambi avvennero nei così chiamati boleros di Manzanillo, di Camagüey e di Santiago de Cuba. Alcuni di questi boleros si inclusero in rappresentazioni teatrali di autori cubani.

Il bolero acquistò più forza con la voce dei trovatori che cantavano a due voci e due chitarre, molti di loro erano autori delle proprie canzoni. E così la habanera fu sostituita da questo nuovo stile della canzone cubana.

Habaneras nel secolo XX.
I musicologi spagnoli hanno chiamato “canti di andata e ritorno” il fatto di riportare al proprio paese natale generi nazionali che furono strutturati con elementi stilistici della musica spagnola che venne con i colonizzatori. Ci sono studiosi ispanici che organizzano festivals in varie città: Torrevieja, ad Alicante; Campos de Mayorga, a Valladolid; Palafrugell, a Girona, in oltre ci sono numerosi gruppi musicali nel País Vasco, nelle Asturias in Galicia...

Questi gruppi hanno un ampio repertorio di habaneras tradizionali e di altre, create da autori contemporanei. È facile incontrare anche l’adattamento di bambucos colombiani come Lucero de mis noches, di Francisco Suárez Garabito, e Guarda esta flor, la canzone più famosa dell’autore messicano Melesio Morales. Questa canzone fu cantata a Cuba nel suo stile originale durante il secolo XIX e compare in canzonieri come La Mexicana. In Spagna si sono pubblicati preziosi volumi con partiture e testi delle habaneras conosciute.

A Cuba, si divulgarono e raggiunsero gran fama solo le habaneras Veinte años, di María Teresa Vera, e Mariposita de primavera, di Miguel Matamoros. Ad altre, come La rosa roja, di Oscar Hernández, presto fu cambiato il ritmo in quanto interpretate come boleros da quasi tutti i trovatori. Nel Movimento de la Nueva Trova si conosce una bella composizione di Silvio Rodríguez intitolata En el claro de la luna, che risulta una habanera contemporanea con i valori della tradizioni più definiti.

Durante i Festivals di Habaneras che si sono venuti a celebrare con l’intenzione di ridar vigore al genere, si effettuano concorsi di composizione e interpretazione, realizzandosi così alcune canzoni di buona fattura che non sono state promosse ne divulgate.

Attualmente, questo stile di canzone è passato al genere lirico e si interpreta come una canzone di concerto per voci coltivate.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel tango da sala esiste una figura codificata indicata come "habanera".
Semmai dovessimo incontrarci un giorno ve la insegno:o)))
Se...con l'aiuto di Dio..riusciamo a mettere in piedi finalmente con dignità il nostro sito Avanzidibalera/Avanzdimilonga ci metto un filmato sul tango da sala...
Ciao Dori

aurora ha detto...

Siamo molto curiosi di vederla!